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Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

09/01/2011, 0:32

Bravo gianni e grazie x le tue testimonianze
continua così
questa è storia che nn troviamo scritta da nessuna parte

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

09/01/2011, 1:59

Bravissimo Gianni, io ho 5 anni più di te e leggendo i tuoi racconti mi sembra di rivivere la mia infanzia, continua a raccontare perché le nuove generazioni non sanno quanto era dura e bella e semplice la vita allora.

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

09/01/2011, 12:07

Grazie ragazzi :D

Allora vado avanti.

L'inverno trascorreva placido senza grandi lavori da fare. Le bestie da custodire, si tagliava il fieno dal pagliaio (l'pajaro) con la "tajafiena" per la giornata, si dava alle bestie, si mischiava anche con un po' di paglia, si facevano piccoli lavoretti, la sera ci si trovava di casa in casa e si giocava a carte. Si cuocevano le fave sotto la brace, oppure le castagne, poi, prima di andare a letto, si "metteva il prete"!

Si perchè il riscaldamento era solo in cucina col camino o la stufa. Le altre stanze era gelide :shock: , spogliarsi era un azzardo :D , e allora si metteva il prete, appunto :D

Il "prete" era una strutturina di legno che teneva sollevate le lenzuola del letto ed aveva un ripiano si cui si metteva un piccolo bracere con dei carboni ardenti. Si metteva un po' prima di andare a letto in modo da trovare le lenzuola belle calde.

SI mangiavano solo le cose di stagione, quindi cavoli e broccoli in quantità e raramente si comprava qualcosa da mangiarema si consumavano i prodotti di casa.

Aranci e mandarini erano riservati al periodo natalizio, a Natale tornava mio padre e in magazzino c'era una cesta che si riempiva di ogni ben di dio, nel mio ricordo era enorme, immagino che se la rivedessi oggi mi sembrerebbe molto più piccola. Comunque io di nascosto prendevo ogni tanto un mandarino, buttavo la buccia sul tetto e me lo pappavo :lol: . Chissà se mia madre si è mai accorta? Lei dice di si :D

E comunque passavano i giorni, io andavo a scuola chiaramente (a piedi), e arrivava la primavera... (segue)

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

09/01/2011, 12:51

Bellissima iniziativa, leggervi è un piacere che spero continui Grazie A Tutti .

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

09/01/2011, 13:06

Con la primavera riprendevano le attività, tra i miei ricordi, quello che mi è rimasto particolarmente impresso è quello legato al taglio del canneto.
Avevamo un canneto vicino al pozzo e verso marzo mio nonno lo puliva. Tagliava tutte le canne, le separava in funzione delle dimensioni,e ammucchiava quelle piccole insieme ai rovi e poi gli dava fuoco.

Quell'odore del fumo delle canne che bruciano lo adoro! Mi è entrato dentro, quando viaggio e capita di sentire l'odore del fumo, che qualcuno brucia qualcosa, per me è un ritorno a casa, a quando ero bambino. E' una cosa che porto con me, più forte di un semplice ricordo :D

Poi si dava il concime, nonno divideva il campo con delle canne con in cima un foglio in modo che fosse visibile da lontano per rendersi conto di dove era già passato, perchè ovviamente il concime si dava a mano :D

Poi, il giorno delle palme, dalla chiesa si tornava con i ramoscelli benedetti e nonno faceva delle croci con le canne, prendeva una canna grossa, la bucava e ci metteva, a croce, una canna più piccola ed infilzava delle foglie di palma alle estremità della canna più piccola.

Queste croci così fatte venivano messe da nonno nei punti strategici (secondo lui) del campo, a protezione del raccolto e vi rimanevano fino al raccolto appunto.

Ora, per finire, racconterò dei fuciletti di canna che mi faceva nonno. Prendeva una mezzo metro di canna bella grossa, faceva un buco da una parte e un buco passante dalla parte opposta, dal lato del buco passante uno dei buchi era fatto in modo che non fosse rotondo, ma una specie di asola, poi su questi buchi si metteva, ad arco, un venco. Dalla parte del buco ad asola si inseriva un piccolo pezzetto di legno, si premeva da sotto il venchetto nella parte del buco ad asola e così facendo il venchetto finiva nell'asola ed andando avanti di scatto per effetto dell'arco che faceva da molla, faceva uscire il legnetto lanciandolo ad una certa distanza.

Chissà se sono riuscito a far capire com'era stò fuciletto? :D :D :D

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

09/01/2011, 13:07

nadia48 ha scritto:Bellissima iniziativa, leggervi è un piacere che spero continui Grazie A Tutti .


Grazie nadia48 :D

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

09/01/2011, 15:11

Conseguito il diploma nel mese di luglio dell'anno 1980 ho giusto il tempo di gustarmi un pò di mare che ricevo una chiamata dalla STAR, industria alimentare di rilevanza internazionale per un colloquio di lavoro.NN vi dico i salti di gioia pensando di aver avuto un macroscopico culo.Mi presento allo stabilimento di Sarno, mitico stabilimento della STAR per la lavorazione del tonno in scatola e dove si lavorava stagionalmente pomodoro, frutta e carote.Vado a fare il colloquio con il direttore dello stabilimento che dal primo momento mi chiamerà biondo anche se io biondo nn lo sono mai stato.Prima di iniziare le domande mi chiede ragguagli sul dialetto napoletano, lingua che adorava e che cercava di imparare nonostante il suo tipico accento di uomo del nord.In meno di mezz'ora si svolge il tutto con esito positivo e mi preparano il contratto per 1 mese di lavoro con le mansioni di addetto al controllo qualitativo del pomodoro.Tutto sommato nn posso lamentarmi dico fra me e me sarà cmq tutta esperienza e fonte di guadagno.Al primo giorno di lavoro nn vi dico l'imbarazzo di indossare il camice bianco ed essere chiamato dottò dalle maestranze.Guadagno ben presto xrò la loro fiducia e la loro confidenza tanto che nelle pause del pranzo divento la mascotte da sfamare.Tutti ad offrirmi parte del loro cibo e per la prima volta in vita mia assaggio dei peperoncini piccanti ma talmente piccanti che sono rimasto senza voce per qlc minuto. :lol: :lol: :lol:
Lo stabilimento era veramente grande e si lavoravano in media 10.000 qli di pomodoro al giorno destinati al mitico Pummarò, al cubettato ed infine al concentrato.Si lavorava tutti i giorni senza soste ed in turni continui.Lo stabilimento era collocato in prossimità di una delle sorgenti del fiume Sarno tristemente conosciuto per il suo livello di inquinamento.Il tratto di fiume adiacente alla fabbrica era xrò di straordinaria bellezza con presenza di trote e gamberi.L'esperienza stagionale è durata per ben 8 estati continuative e nel frattempo xrò mi ero anche iscritto alla facoltà di agraria di Portici ma con ben poco impegno.Oggi dico xrò che è stato un vero peccato xchè avevo enormi potenzialità(i primi 7 esami avevo tutti 30 ed un 30 e lode) e laurarermi presto avrebbe potuto aprirmi vie lavoratve diverse. A 23 anni poi mi sono sposato e quindi l'università è passata in quarantena.Pagavo le tasse da fuori corso che x fortuna erano minime ma facevo giusto qlc esame per tenere la mente allenata e pensavo a come sbarcare il lunario.Fortunatamente nel 1987 a 25 anni vinco il concorso per Perito Agrario nel Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste bandito per far fronte allo scandalo del metanolo.
continua

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

09/01/2011, 21:56

Bella iniziativa!

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

09/01/2011, 22:09

Che belli i vostri racconti!!!
In quelli di Gianni in particolare, sia per le tradizioni che per i termini e le usanze che accomunano territori contigui, ritrovo la casa dei miei nonni, i loro racconti e quelli dei miei genitori, la stessa atmosfera, stessi profumi ed usanze.
Un paio di preti li trovati anch'io tempo fa, in soffitta!
Questi racconti, Gianni, se non lo hai già fatto, dovresti raccoglierli in un volume! Primo perchè scrivi benissimo e poi perchè è un peccato perdere queste pagine di storia minuta, che ci appartengono più da vicino e forse più profondamente di quanto ci appartenga la Storia, quella dei governi e degli statisti.

Re: invito i "colleghi moderatori" a scrivere di se stessi

10/01/2011, 6:59

Candy ha scritto:Che belli i vostri racconti!!!
In quelli di Gianni in particolare, sia per le tradizioni che per i termini e le usanze che accomunano territori contigui, ritrovo la casa dei miei nonni, i loro racconti e quelli dei miei genitori, la stessa atmosfera, stessi profumi ed usanze.
Un paio di preti li trovati anch'io tempo fa, in soffitta!
Questi racconti, Gianni, se non lo hai già fatto, dovresti raccoglierli in un volume! Primo perchè scrivi benissimo e poi perchè è un peccato perdere queste pagine di storia minuta, che ci appartengono più da vicino e forse più profondamente di quanto ci appartenga la Storia, quella dei governi e degli statisti.



Grazie Candy, un libro? In effetti l'argomento meriterebbe :D

Eugenio, la Star era quella di Agrate Brianza? E adesso che fai nel ministero?
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