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Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

06/07/2011, 12:29

raviolo ha scritto:il fatto che le aziende tendano a crescere come dimensione a mio modo di vedere e' naturale.

La media di una azienda europea va dai 25 ai 40 ettari (a seconda se parliamo di europa centrale o est europa.
L'italia per sua conformazione e per ragioni storiche ha delle microaziende agricole. E' chiaro che per restare quanto meno competitivi un agricoltore e' costretto a crescere come superficie.
Non dimentichiamo poi che in Italia la forbice tra il prezzo del terreno agricolo e quello edificabile e' di circa 60 volte.
In parole povere, ogni mille metri edificabili che l'agricoltore vende ha a disposizione il capitale per acquistare 60mila mt di terra. Ecco spiegato come si possa avere una crescita di superficie per azienda e contemporaneamente una perdita di superficie agricola.
Oggi ,secondo i miei calcoli, una azienda a gricola DEVE attestarsi su una superficie di almeno 30 ettari e tendere ai 50 ettari.
Al di sotto, a meno di settori ultra di nicchia e ultraprotetti, semplicemente non esiste la convenienza a produrre.
Su 50 ettari ci si puo permettere il possesso e l'ammortamento di due trattori specializzati e della relativa attrezzatura da appenderci. Diversamente per realta' piu piccole le macchine sarebbero sempre sottoimpiegate erodendo gran parte degli utili .
Insomma,se una volta si poteva parlare a ragione di latifondo, perche' le macchine erano quasi inesistenti o molto poco efficienti e le persone addette alla conduzione erano per forza moltissime. oggi vediano aree del mondo in cui una sola persona conduce gruppi di sei trattori teleguidati su superfici di centinaia di ettari. Il confine oltre al quale si parla di latifondo ,secondo me, si e' spostato di molto.

Allora, ti esprimo la mia opinione guardando la realtà di mio padre perchè è quella che ho sotto gli occhi.
Mio padre ha 3 trattori di cui 2 sono ben più vecchi di me. Rimodernare sarebbe bellissimo e sicuramente con attrezzature tecnologicamente avanzate porterebbe a lavorare estensioni di terreno molto grandi... ma quanto costa questa tecnologia? Ci sono dei bellissimi trattori ma quanto costano?!?!?!?!!? Un medio coltivatore come fà a comprare?

Qui da noi ci sono un paio di contoterzisti e sono gli unici che posseggono mezzi fantastici per lavorare!!!

Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

06/07/2011, 12:33

grinto, nell'Astigiano il terreno agricolo vale circa un euro al mq , quello edificabile circa 60 euro.
Nel torinese si passa a 6 euro mq con terreni edificabili che vanno dai 100 ai 300 euro mq
in abruzzo mi pare che il prezzo agricolo sia sui 50 cent mq e edificabile attorno ai 30/40.
comunque il differenziale e' swempre dell'ordine delle decine di volte.

Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

06/07/2011, 13:19

qui al massimo 3' arrivarata a 170 euro al lordo di plusvalenza , e tolte le arre pertinenti l'urbanizzazione, mntre la terra agricola e' sui 10 euro /12se fronte strada e vicino al rio

in collina nn al trovi a meno di 3euro al metro , a 1,5 trovi i boschi ,appena tagliati ceppaie di robinia..

Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

06/07/2011, 14:21

babagia, e' quello che dicevo. Per essere competitivi servono macchine efficienti e moderne, per pagarsi le macchine efficienti bisogna avere terra abbastanza per farle lavorare e pagarsele. I miei calcoli indicano che per pagarsi le macchine servono circa 50 ettari di terra.


grinto, vicino alle grandi citta' il differenziale diminuisce (in parte perche' il prezzo agricolo sale per la possibilita' appunto di trasformare in edificabile). Nelle zone piu' abbandonate il differenziale e' anche superiore.
Comunque 20 volte o sessanta, poco cambia... finora l'affare in agricoltura l'ha fatto chi ha trasformato gerbido in edificabile.

Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

07/07/2011, 17:16

L agricoltura italiana soffre anche perché la maggior parte delle imprese è troppo piccola e non può fare quegli investimenti in attrezzature che le consentono di competere oggi, ed ecco che ti arrivano prodotti dal estero a prezzi minori dei nostri. La qualità va bene ma fino a un certo punto e comunque vale per prodotti di nicchia, diciamo la verità con i sempre meno soldi che girano anche i consumatori vogliono risparmiare. Unico modo per poter sopravvivere per le piccole imprese, a mio avvivo e puntare sulla vendita diretta o comunque sulla filiera corta, per poter coprire i costi e avere margini maggiori.

Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

07/07/2011, 17:58

Marco ha scritto:Il dato relativo all'auento della superficie media aziendale potrebbe essere positivo per il settore.
Marco

Io credo invece che è aumentata la superficie media perchè sono chiuse le aziende più piccole...

Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

07/07/2011, 18:00

Campesino ha scritto:
Marco ha scritto:Il dato relativo all'auento della superficie media aziendale potrebbe essere positivo per il settore.
Marco

Io credo invece che è aumentata la superficie media perchè sono chiuse le aziende più piccole...

Grinto mettici meno furia quando scrivi....ci vuole l'interprete... :D :D

Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

07/07/2011, 21:20

io credo che comunque,lasciando da parte almeno un milione di "aziende" le rimanenti,quelle professionali,abbiano superfici di gran lunga superiore a quelle citate.
la mia azienda che secondo me è molto piccola,ha a disposizione 24 ha di terreno coltivato e poi usufruisce dell'alpeggio.
siamo ben distanti dai 7 ettari menzionati,pur tenendo conto delle orticole o frutticole che hanno generalmente superfici inferiori.

Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

07/07/2011, 21:48

l'agricoltura italiana soffre di parecchi mali
primo di tutto funge da polmone di manodopera, questo si spiega il motivo epr cui che va" a cantare in un altro cortile" raramente vende alemno i terreni , e in pratica fa 2 lavori , non si sa mai in un futuro , per cui vedi aziende di 15/20ettari in proprieta , con emzzi sovradimensionati come potenza , usati , condotti d apersone che fanno un altri lavori .

in second 'ordine ce in atot uan speculazione immobiliare . di fatto se prendiamo la pianura padana , ce una continuita immobiliare tra tporiono e tireste passando x milano brescia bergamo verona ectect , in cui non ci ce 1km in linea di aria , in cui non ce un casa , un capannone, ectect .. mentre mi pare di capire che gia solo oltralpe , nella zona a nord di lione vi e' uan tutela del paesaggio , in cui e' impossibile costruire.. e veramnete tra un paese e l'altro passano 5/6/7km in cui ce il nulla piu assoluto.

come consegeunza della specuazioen immobiliare , diventa piu difficle anche il ricambio generazionale , riuscire a comprare dagli altri eredi mezza cascina, ristruturala , ampliarla , far einvestiemnti , e' impossibile ... con tutta pace di chi nelle successioni ci specula sopra ...


utima ma non emno importante

una politica agricola "al_brod'usel"
chi vuole la traduzione gliela scrivo in MP

Re: il 63%deicampi coltivati sono in mano all'8%delle aziende

08/07/2011, 6:32

Diamanteverde ha scritto:L agricoltura italiana soffre anche perché la maggior parte delle imprese è troppo piccola e non può fare quegli investimenti in attrezzature che le consentono di competere oggi, ed ecco che ti arrivano prodotti dal estero a prezzi minori dei nostri. La qualità va bene ma fino a un certo punto e comunque vale per prodotti di nicchia, diciamo la verità con i sempre meno soldi che girano anche i consumatori vogliono risparmiare. Unico modo per poter sopravvivere per le piccole imprese, a mio avvivo e puntare sulla vendita diretta o comunque sulla filiera corta, per poter coprire i costi e avere margini maggiori.

Era proprio questo che intendevo dire! :(
Inoltre è vero che i prodotti esteri che arrivano costano meno, ma c'è un grosso problema a mio parere: il prezzo che pagano al contadino dei suoi prodotti rispetto a quello che vengono rivenduti al consumatore finale (troppi passaggi e tra un passaggio all'altro si raddoppiano o quasi ogni volta i prezzi, scandaloso!!!!!!!!!!!!!!)
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