prendendo ad esempio una iniziativa del FAI (Fondo ambiente italiano) invito tutti a segnalare le bellezze storiche, monumentali, paesaggistiche del ns paese mettendo in evidenza lo stato di conservazione e la fruibilità degli stessi. Proviamo a fare un bel lavoro meticoloso? Vi ringrazio in anticipo eugenio
_________________ I
03/12/2011, 12:22
milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Stiamo parlando di momumenti non troppo conosciuti , vero? penso sia inutile scrivere il Colosseo o il Maschio Angioino, a meno che non vogliamo denunciare una situazione scandalosa.
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
La villa d'Elboeuf è un palazzo settecentesco di Portici, sita nelle immediate vicinanze del porto del Granatello. È la prima, in ordine cronologico, delle 122 ville vesuviane del Miglio d'oro. Fu fatta costruire nel 1711 dal duca d'Elboeuf, su disegno di Ferdinando Sanfelice. L'edificio, di pianta rettangolare, si sviluppava su due piani, con una loggetta dalla parte del Vesuvio e due terrazze sul mare, una verso Torre del Greco ed una verso Napoli. Sulla facciata principale, rivolta verso il mare, si aprivano due portali, a cui di accedeva da una doppia scala ellittica con balaustra in marmo e piperno. Il duca d'Elboeuf fece piantare numerose piante esotiche nel giardino della villa, e la abbellì con numerosi manufatti recuperati da quelli che sarebbero diventati di lì a poco gli scavi archeologici di Ercolano.
Pochi anni dopo la fine della costruzione, nel 1716, il palazzo fu ceduto a Giacinto Falletti, duca di Cannalonga; nel 1738 ospitò Carlo di Borbone, che si innamorò di quei luoghi e fece costruire nelle vicinanze la Reggia di Portici. Nel 1742 il re acquistò la villa dagli eredi del Falletti, trasformandola in dependance della reggia, della quale costituiva anche l'approdo dal mare. Successivamente Ferdinando IV ampliò il complesso facendo costruire il bagno della regina, un emiciclo a due piani di gusto neoclassico affacciato sul mare. Il molo del Granatello a Portici e la Villa d'Elboeuf (a sinistra) in un dipinto ottocentesco di Joseph Rebell
Il declino della villa cominciò nel 1839, quando la costruzione della prima linea ferroviaria italiana, la Napoli-Portici, tagliò la comunicazione tra il palazzo ed il parco retrostante, distruggendo l'unità architettonica e l'armonia del complesso. Negli ultimi anni l'edificio, proprietà di privati, seppure vincolato ai sensi della legge 1089/1939, ed inserito nell'elenco delle Ville vesuviane del Miglio d'oro, versa in uno stato di grave fatiscenza ed è al centro di accese polemiche, sospeso tra l'opportunità di una riqualificazione e la minaccia della speculazione edilizia.
Attualmente la villa versa in grave stato d'abbandono e decadenza. Le grandi scalinate d'accesso sono state depredate delle balaustre in marmo, e molti degli interni sono in rovina a causa di intemperie ed incendi. Il tetto, costruito con una struttura portante in legno, è crollato in diversi punti. Diverse pareti interne sono state abbattute e molti locali sventrati in seguito ad atti di sciacallaggio mirati a depredarne il rame dei cavi elettrici. La struttura è stata colpita da diversi incendi ed è a volte usata da senzatetto come rifugio.(wikipedia)
Allegati:
2627806410_410bb04652.jpg [ 170.58 KiB | Osservato 710 volte ]
Portici___Villa_dElboeuf.jpg [ 78.97 KiB | Osservato 710 volte ]
villaportici__240x180.jpg [ 12.68 KiB | Osservato 710 volte ]
_________________ I
03/12/2011, 15:59
milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
penso che in italia abbiamo troppe bellezze e troppe opere d'arte. Non ce ne curiamo più e ci appaiono scontati. In America fanno i musei anche con le pelli degli indiani e noi mandiamo in malora architetture come questa..... Basta mi fermo qui, mi si alza la pressione ....
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
penso che in italia abbiamo troppe bellezze e troppe opere d'arte. Non ce ne curiamo più e ci appaiono scontati. In America fanno i musei anche con le pelli degli indiani e noi mandiamo in malora architetture come questa..... Basta mi fermo qui, mi si alza la pressione ....
Forse un problema è che avendone troppo per curarle tutte ci vuole una finanziaria
_________________ Non importa se un gatto è bianco o nero, finché cattura i topi.
L'edificio fu edificato nel 1747, probabilmente ad opera di Ferdinando Sanfelice, per volere della principessa Emanuella Caracciolo Pignatelli, duchessa di Montecalvo. La nobildonna, proveniente dall'antica famiglia dei Caracciolo, che aveva tra gli altri dato i natali al famoso ammiraglio Francesco, era fortemente legata alla città, al punto da donare alla Chiesa di Santa Maria del Principio la statua del Santo Patrono, tuttora presente.
Dopo la morte della principessa, avvenuta nella stessa villa, questa fu acquisita da Emiddio Mele, che lasciò traccia di sé facendo dipingere le proprie iniziali nel soffitto dell'atrio. Successivamente, l'edificio fu riacquistato dalla famiglia Pignatelli di Montecalvo, e divisa a fine XIX secolo tra i fratelli Carlo e Paolo Caracciolo.
L'imponente mole della villa, che occupa tutto un lato del largo Arso[1], comprende una cappella nobiliare ed un ampio loggiato nella porzione nord-occidentale. Robustamente costruita in tufo, presenta un monumentale portale in pietra lavica con bugne a punta di diamante. Proprio quest'ultimo carattere, in cui gli storici dell'arte hanno visto una similarità con il Palazzo Serra di Cassano di Napoli, è stato il fattore più importante di attribuzione dell'opera al Sanfelice. Ricerche recenti, tuttavia, sembrano smentire quanto sopra, attribuendo invece la villa all'oscuro architetto Girolamo Molino[2].
La villa, tuttora abitata, è attualmente in stato di forte degrado, tanto che ad esempio l'antico oratorio è stato trasformato in box auto. La facciata presenta solo tracce dell'antico decoro in stucco, e la gran parte degli elementi caratterizzanti, compreso lo stemma nobiliare in marmo della famiglia Pignatelli, sono andati perduti. In diversi punti del frontone sono riconoscibili i fori delle iniezioni di consolidamento effettuate a seguito dei danni riportati nel terremoto del 23 novembre 1980. Si rilevano inoltre sulla stessa diversi abusi edilizi, quali ad esempio la riduzione del lume delle antiche finestre, l'asportazione degli infissi e l'installazione di condizionatori. Lo spiazzo prospiciente la villa è recintato ed invaso da vegetazione ruderale; e sia sul fronte, che sul lato occidentale, sono presenti vecchie impalcature di sostegno, installate all'epoca del sisma suddetto, e mai più rimosse. Descrizione [modifica]
Allegati:
villa pignatelli.jpg [ 346.84 KiB | Osservato 701 volte ]
Villa_Pignatelli_di_Montecalvo_-_scalone_piano_nobile.JPG [ 2.69 MiB | Osservato 701 volte ]
nn abbiamo soldi? affidiamo il restauro a paesi in migliori condizioni finanziarie e poi gli garantiamo un tornaconto congruo Quello che fa rabbia che corriamo come pazzi nei posti più inpensati del mondo che nn hanno nulla o molto poco di architettonico ed io nel giro di 4 km da casa mia ne ho segnalato gia 2.Ma vedrete che l'elenco è molto lungo senza tenere in conto che molte ville vesuviane sono gia cadute per incuria o sono sstate abbattute per farne megapalazzoni
_________________ I
03/12/2011, 21:35
milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Purtroppo molti connsiderano le opere d'arte e lo stesso paesaggio come un peso e non come un patrimonio da tutelare. I turisti stranieri non vengono in Italia per vedere le villette a schiera o le ciminiere. L'Italia industriale è per lo più fallita, mentre come offerta turistica è insuperabile, porta lavoro e qualità della vita, perchè , ricordiamocelo, dove c'è bellezza si vive bene.
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
a volte questa comunità mi stupisce per l'indifferenza verso certe tematiche SIAMO IL PAESE PIU' BELLO DEL MONDO E NESSUNO INSERISCE FOTO DI MONUMENTI O BENI AMBIENTALI DA SEGNALARE? VUOI VEDERE CHE ALLA FINE IL BELLO MAL CONSERVATO E' SOLO DALLE MIE PARTI? SE COSI' FOSSE STAMM ARRUVINAT
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati