Paologa ha scritto:
..... Insomma pseudo giochini che simulano o aziende agricole o altro.
Non minimizzerei FarmVille in questo modo!
Te lo dice una che ci gioca da 1 anno e provo a darti il mio parere:
FVille nasce come giochino gratuito online con un pupazzetto o avatar che sia, 6 zolle di terra e un market in cui acquistare semi da piantare e raccogliere. Questo in apparenza. In sostanza è un gioco complesso e molto ben strutturato.
Si guadagnano e spendono soldi, ci si allarga, si compra la casa, si avanza di livello, si è premiati al raggiungimento degli obiettivi, si interagisce con i vicini (quindi si creano rapporti con altri giocatori) e in tutto questo ognuno proietta molto di se stesso. Il gioco stimola e rivela: competitività, furbizia, calcolo, creatività, realizzazione di sogni, cooperazione, rivalità, rigidità, avidità, confusione, ordine maniacale, organizzazione, gestione delle persone (essere leader) e molto molto altro.
Per poter giocare a 360 gradi capendo i meccanismi, bisogna avere un'ottima conoscenza dell'inglese, anche discreta va bene, ma l'ottimo permette di comprendere oltre lo slang americano anche l'ironia contenuta nelle frasi. In mancanza, si gioca comunque ma il coinvolgimento è limitato.
FVille si è gradualmente sviluppato ed è diventato un fenomeno mondiale di grande successo proprio perchè tocca le corde più intime di ognuno. A mia memoria, è il primo gioco interattivo tra giocatori ed ideatori. Io gioco di qua mentre tu inventi ed implementi di là. Tutto in tempi molto rapidi per tenere sempre attivo l'interesse dei giocatori. Questo è studio da parte della Zynga (società ideatrice del gioco). Studio della psiche umana e conseguente organizzazione per raggiungere il proprio fine e cioè il profitto. Sempre di più sono gli oggetti virtuali a pagamento e se è così vuol dire che molti giocatori pagano soldi reali per acquistare ciò che vogliono.
Immagino che quando la Zynga ha messo 6 zolle di terra online, non prevedeva che dopo un anno avrebbe fatto un accordo con la Seven-Eleven (mini market americano presente capillarmente in molte nazioni) in cui se acquistavi un prodotto tipo una bibita o un gelato, avevi un codice che appositamente digitato ti faceva ricevere un certo decoro per la tua fattoria.
Quando hanno inventato il susseguirsi dei temi e cioè la fattoria stile messicano, tedesco, vecchio west, francese, hanno inserito anche quella italiana rappresentata dalla Toscana. In quel periodo comparivano pubblicità di alloggi, ristoranti, vini e viaggi in Toscana sia in lingua italiana che inglese.
Seguendo il podcast (FarmFreak) ho intuito che stanno facendo un accordo con la MacDonald ovviamente a scopi commerciali.
Benché abbia sintetizzato al massimo un anno di evoluzione di un giochino riconducibile a 6 zolle di terra, spero di essere riuscita a dare, a chi ne è al di fuori, un diverso punto di vista della stessa cosa.
Inutile dire che sono incuriosita e affascinata da questo fenomeno che ho avuto la fortuna di vivere sulla mia pelle e dal di dentro, vedendo sviluppare un processo commerciale mondiale di successo e capendo passo dopo passo come questo sia potuto accadere.
Questo è entrare nel gioco ed esserne parte consapevole, diverso è seminare raccogliere e spostare un oggetto da qui a li’ dove ovviamente dopo un po’ ti stufi perché proprio non ha senso.
Per finire aggiungo che comprendo chi come te definisce FarmVille pseudo giochini che simulano aziende agricole o altro perchè è così che viene visto da chi ne è al di fuori
Ciao Susanna