07/09/2009, 9:16
Marco ha scritto:E quelle a carburo come funzionavano? Sbaglio o si mettevano i pezzi dentro la lampada? Ho dei ricordi da bambino, miei le usavano al rifugio che gestivamo nelle Dolomiti di Brenta. La luce, con un piccolo gruppo elettrogeno e un pannello solare, l'ho portata io nel 1986 (il rifugio si trova a 2.500 metri ed è aperto solo in estate).
Ciao Marco, veramente le lampade al carburo sono ancora in commercio. Si usano correntemente in miniera (a cercare minerali) ed in speleologia.
Per questi usi le batterie non li hanno ancora superati, causa peso.
-- Renzo
15/09/2009, 14:21
ciao renzo, in miniera con presenza di grisù sono molti anni che non sono più usate, oggi ci sono delle batterie molto piccole e leggere che unite ai led producono molta luce con piccoli consumi.
ciao
15/09/2009, 21:01
Ragazzi ho pensato che sarebbe bello raccontare, sempre come esperienza di vita, i giochi che da ragazzi facevamo in campagna dai nove ai 12 anni, visto che la Play Station non era ancora arrivata.
Che ne dite
Domenico
15/09/2009, 21:53
Allora quando ti attaccavi al petto non lo facevi perchè avevi fame
Lazzarone
Dommi
16/09/2009, 8:42
Ti vuoi sbrigare a raccontare i giochi della tua infanzia
che Eugenio non vede l'ora di sapere...
Dommi
16/09/2009, 10:07
i miei giochi d'infanzia... la fantasia, prima di tutto. le bambole fatte con gli straccetti da mia nonna, il gioco della campana, dove disegnavamo in terra dei quadrati tutti susseguenti e numerati e buttando un sassolino dentro ad uno di essi, dovevamo andare su un piede solo a riprenderlo... il gioco dei 5 noccioli di pesca (mangiavamo le pesche più grosse apposta!) che consisteva nel tenere in mano un nocciolo (poi due, poi tre, poi quattro) e lanciare in aria un altro nocciolo per riprenderlo con la mano in cui c'erano gli altri, nascondino, moscacieca, la staffetta, libero tutti.... mamma mia, quanto ho giocato, anche senza computer... ci divertivamo con niente, un niente che diventava a volte barca, a volte fucile, a volte bambola... secondo la necessità! ma voi, vi ricordate la frase magica:
"si fa finta che..."
dentro a queste parole si accendeva un mondo, erano l'incipit alla fantasia più sfrenata e gioiosa... beati noi!!!!
bea