Dimenticavo Aivanoe (te la ricordi la vecchia serie televisiva )
dimenticavo di dirti: "stut'ò lumme "
Domenico

ciao dommi guarda che ti confondi la lampada con la retina era quela a gas e non a petrolio, le lucerne avevano lo stoppino e il tubo in vetro, la poesia spegni il lume era proprio di quei tempi vero

ciao frate

E quelle a carburo come funzionavano? Sbaglio o si mettevano i pezzi dentro la lampada? Ho dei ricordi da bambino, miei le usavano al rifugio che gestivamo nelle Dolomiti di Brenta. La luce, con un piccolo gruppo elettrogeno e un pannello solare, l'ho portata io nel 1986 (il rifugio si trova a 2.500 metri ed è aperto solo in estate).
Ciao,
Marco

le lampade a carburo funzionavano con dei pezzetti di carburo che si mettevano nella parte inferiore della lampada con dell'acqua la reazione produceva acetilene che è un gas che saliva tramite un tubetto nella parte superiore dove vi era la parabola riflettente e si accendeva appunto il gas, noi la usavamo per andare a rane la notte, puntavi la luce sulla rana e quella rimaneva incantata con un bastone alla cui estremità vi era attaccata una tavoletta di legno con degli ami raddrizzati ed infilati nella tavoletta si picchiava sulla schiena della rana e la si estraeva dall'acqua in 2/3 ore si raccoglievano anche un centinaio di rane, bisognava stare attenti perchè era proibito, mentre con delle bottigle di vetro spesso e la chiusura con la macchinetta si metteva l'acqua, della segatura e il carburo poi si chiudeva e la si gettava nei canali di irrigazione quelli grandi, si aspettava che l segatura umida trsferisse l'acqua al carburo in modo da creare gas il gas aumentando creava pressione sino a far scoppiare la bottiglia erano vere bombe lo spostamento dell'acqua ed il rumore faceva rompere la vescica interna dei pesci e così morivano e venivano a galla noi non dovevamo far altro che raccoglierli con il retino ma se ci beccavano .......

Grazie manto per avermi fatto venire in mente l'odore disgustoso del carburo.
Beh, quello che facevate era fuorilegge, ma lo facevate per fame!
Ciao,
Marco

Adesso vi racconto come era fatto il lume a petrolio che si usava nella mia famiglia fino al 1959.
La parte bassa era un contenitore metallico con base rotonda e appesantita, alto circa 12 cm
nel quale ci si metteva il petrolio (poteva contenere circa mezzo litro) al centro del coperchio
fuoriusciva una "calzetta" di stoffa tipo canapa dalla forma appiattita (somigliava tanto alla cinta delle serrande) essa fuoriusciva per uno due cm al di sopra (era il punto dove si dava fuoco) del coperchio mentre la parte sottostante rimaneva immersa nel petrolio. Man mano che questa si consumava dalla fiamma . veniva tirata su da una manopoletta laterale. Sul coperchio stesso veniva innestata la campana di vetro ad incastro che andava messa dopo averlo acceso e serviva a difendere la fiamma dal vento...
Vi ho raccontato l'unico lume che ho conosciuto in vita mia.
Chissà quanto pagherei per averne uno come ricordo
Per finire per spegnerlo non c'era interruttore: una bella soffiata dall'alto e...buona notte
Dommi

ei nonno cosa ci facevi sveglio alle 2,30 crampi

io la lucerna originale di allora ce l' ho e la sua base è in ottone vi erano quelle di lusso che erano in porcellana decorate a mano ve ne erano in vetro allora si sbizzarrivano nel farne di veramente belle.

buona notte oppure buon risveglio

A volte mi capita di addormentarmi presto e allora questo è il risultato...
Il nonno sei tu (di ferry) non offrire agli altri le tue "prerogative"
Ciao Aivanoe
Dommi

pensa dommi che noi, a Poggio all'Orso, la usiamo ancora quella lampada a petrolio...
(non abbiamo ancora la corrente elettrica..) e la sera ceniamo con quella sul tavolo. e se tira vento ondeggia e crea ombre strane ed inquietanti, oppure fa le bizze e fa fumo, poi si spenge....
bea