E-commerce, quali prospettive nel settore agroalimentare?

ROBERTO1978 ha scritto:il marchio parmigiano reggiano è ad uso esclusivo del consorzio ed è il solo che puo autorizzare gli esterni, quindi o sei consorziato o sei sottoposto cmq al loro disciplinare.

Evitiamo di confondere quel consorzio che è il caseificio, ovvero un'associazione di agricoltori per produrre il Parmigiano, con il Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Sono due cose palesemente diverse!

milli ha scritto:Detto in soldoni: quanto può costare un sito di e-commerce per un azienda medio piccola?

Allora Milli, dopo alcuni post, te la sei fatta un'idea dei costi e dell'impegno?

Nocino ha scritto:

ROBERTO1978 ha scritto:il marchio parmigiano reggiano è ad uso esclusivo del consorzio ed è il solo che puo autorizzare gli esterni, quindi o sei consorziato o sei sottoposto cmq al loro disciplinare.

Evitiamo di confondere quel consorzio che è il caseificio, ovvero un'associazione di agricoltori per produrre il Parmigiano, con il Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Sono due cose palesemente diverse!

Nocino ha scritto:

milli ha scritto:Detto in soldoni: quanto può costare un sito di e-commerce per un azienda medio piccola?

Allora Milli, dopo alcuni post, te la sei fatta un'idea dei costi e dell'impegno?

Sì, è un impegno molto oneroso per una piccola-media azienda agricola, soprattutto considerando i ricavi che hanno adesso . Conviene appoggiarsi a qualche piattaforma già esistente.
Nocino lavori già con le aziende agricole?

Nocino ha scritto:

milli ha scritto:Detto in soldoni: quanto può costare un sito di e-commerce per un azienda medio piccola?

Allora Milli, dopo alcuni post, te la sei fatta un'idea dei costi e dell'impegno?

Ma sopratutto quale può essere il "ritorno" secondo te....

milli ha scritto:Sì, è un impegno molto oneroso per una piccola-media azienda agricola, soprattutto considerando i ricavi che hanno adesso . Conviene appoggiarsi a qualche piattaforma già esistente.

Già, la soluzione migliore per le aziende agricole credo proprio che sia il marketplace.
Nel nostro caso sarebbe meglio se fosse un marketplace studiato appositamente per il settore agroalimentare made in Italy.

Le confetture fra i telefonini, i formaggi fra le macchine fotografiche e obiettivi, o la frutta fra le calzature, di certo non entusiasmano nessuno, nemmeno coloro che cercano il food in questi e-commerce.
Ma non solo, in certi famosi marketplace che operano a livello internazionale, la concorrenza è tanta, troppa, e competere con milioni di dropshippers smaliziati e competenti, attivi da ogni area del mondo, non è certo cosa semplice per chi ha sempre coltivato i campi del Belpaese.

Vuoi mettere un e-commerce dedicato esclusivamente all'agroalimentare MADE IN ITALY!?
Studiato in tutti i suoi dettagli per valorizzare al meglio ciò che propone, cominciando proprio dalla qualità.

Chi mai potrebbe confondere il fast food con la cucina tradizionale di un'ottima trattoria!? Stesso dicasi per gli e-commerce!
E' una questione di marketing strategico, di scelte del segmento di mercato, di posizionamento ecc. ecc.

milli ha scritto:Nocino lavori già con le aziende agricole?

No Milli, non è il mio settore.
Sono nato e cresciuto in zone agresti, conosco superficialmente le aziende agricole, anche se ho molti conoscenti e amici agricoltori.
Il marketing B2C non è certo il loro punto di forza, non lo è mai stato. In tanti anni non ho mai visto una delle loro iniziative B2C avere successo, si sono quasi sempre esaurite alla prima stagione o al massimo sono proseguite stagionalmente per due-tre anni prima di cessare.

Le uniche iniziative durevoli che ho visto sono:
- vendite di qualche cassetta di frutta o verdura durante il periodo della raccolta di tonellate di prodotto destinato ad altri operatori del settore;
- macellazione di suini e trasformazione in salumi, ma parliamo di 10-20 capi per chi ingrassa centinaia o migliaia di capi annui.

Discorso un pò diverso per i vignaioli che producono in proprio i loro vini, ma anche per loro la vendita diretta al consumatore è sempre una percentuale molto modesta.

Per questi e mille altri motivi vedrei bene un e-commerce modello marketplace dell'agroalimentare made in Italy integrato nel network di agraria.org, ma l'idea non ha trovato accoglienza da parte del capo.
Anzi, sembra quasi che abbia infastidito.

JeanGabin ha scritto:Ma sopratutto quale può essere il "ritorno" secondo te....

Altra domanda da rivolgersi ad un veggente.

Chi potrà mai fornire una risposta ad una domanda simile, senza nemmeno sapere quali investimenti, quante aziende, quanti prodotti, in che tempi ecc. ecc.!?

Per questi e mille altri motivi vedrei bene un e-commerce modello marketplace dell'agroalimentare made in Italy integrato nel network di agraria.org, ma l'idea non ha trovato accoglienza da parte del capo.
Anzi, sembra quasi che abbia infastidito.

Insomma, il tuo "Buzz marketing" non ha avuto il successo sperato.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Buzz_marketing" target="_blank" target="_blank
(Faccio notare che il termine l'hai fatto conoscere tu in un altra discussione. Qui ne abbiamo visto un chiaro esempio).

Nocino, non ti arrabbiare, la mia è solo una constatazione . Anche tu dovresti ricontrollare il significato di mobbing. Sei pagine di discussione libera non credo che siano ostruzionismo da parte nostra. Noi "staff" blocchiamo solo quando si viola il regolamento o si scade nella polemica sgarbata.

nocino a me sembra che vuoi fare il professorino e non accetti che qualcuno instauri una libera discussione.
credo che dovresti rivedere il tuo modo di porti ni confronti degli altri utenti..