da quello che mi ha detto il figlio si.
ci deve essere 1 metro tra un commensale e l'altro.
praticamente su di un tavolo da 4 posti ora ci stanno 2 persone.
all'aperto vale sempre la distanza di 1 metro.

Eh ma che suppa!

Dunque, dovrebbe valere quello che vale per i viaggi in auto e le passeggiate: i conviventi possono stare vicini anche fuori, non è che se uno ha 4 figli minori possono intimargli di portarli in giro uno alla volta se no è assembramento
però il ristoratore non può verificare che la tavolata di 12 persone è tutta di famigliari conviventi o no, i posti devono garantire a priori il distanziamento uniformemente per tutti, altrimenti il gestore rischia di essere sanzionato (che gli avventori siano conviventi o no).

Ristorante mi tocca marginalmente, ma, rimasto solo, mi ero imposto, per uscire di casa la sera, almeno una volta alla settimana, di andare al cinema, non so quando e se potrò ricominciare, ho due anziani genitori, è il caso di correre il rischio di portar loro il virus?

Parlando sempre di un ipotetica uscita al ristorante, se vado con i familiari con cui vivo, ovvio che non ho paura di prendere il virus da loro. Il difficile sarebbe convincere un eventuale vigile zelante che potrebbe multarci tutti e quattro, più il ristoratore.
Per il cinema, si è parlato di cinema all'aperto o drive in, però non so.

I famigliari conviventi non necessitano del metro di distanza ma credo rimangano validi i 4 mq a persona disponibili, il 2 marzo ho portato la mamma a festeggiare il compleanno ,ristorante di un amico totalmente vuoto nonostante la prenotazione sia d'obbligo con parecchie settimane di anticipo, tavolone da conferenze per 5 persone escluso la mamma tutte conviventi, siamo finiti naturalmente a mangiare in un angolo

Puoi dare una lettura nel D.L del 18/5.

Ho sottolineato il colore per la frase, (per i familiari), che non è chiara a cosa si riferisce.

sito del governo è possibile scaricare gli allegati (in pdf)

RISTORAZIONE*
I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione trai clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tale distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.

Quindi se vado al ristorante, per evitare multe, mi devo portare un certificato di stato di famiglia?
Battuta, ma neanche poi tanto...

Tutto questo mal'inteso nasce perchè nel D.L non specificano esattamente (con parole adatte alla plebe, parole chiare), quello che vogliono dire.

La tua non penso che sia una battuta, andare con lo stato di famiglia.

Come dicono al paese che non è il mio, se continuano su questa falsa riga,
la gente si porterà dietro qualcos'altro, non di certo lo stato di famiglia...

questa mattina sono passato dal figlio,hanno riaperto giovedi 21 maggio.
pochi coperti,non riescono nemmeno a riempire i tavoli rimasti, mancano soldi, chi potrebbe spendere ha timore di contagiarsi ed altri prevedendo tempi di magra preferiscono evitare il ristorante.
complice anche il distanziamento sociale ,gruppi di amici e parenti vengono distanziati,viene a mancare il piacere di ritrovarsi a tavola.[/quote]


Motho mi dispiace per tuo figlio...speriamo che cambi in meglio la situazione.
Non vedo nella ristorazione quel pericolo che si potrebbe creare nella "movida" da aperitivo