I miei colleghi d'ufficio mi salutano, all'uscita, augurandomi buon lavoro, tanto lo sanno che il mio tempo libero lo passo a lavorare in campagna o nel laboratorio conserve/cantina/smielatura (con divisione cronologica: cantina settembre/marzo, smielatura giugno/luglio, conserve solo stoccaggio ed essiccazione).
Ma io sono solo un hobby farmer:produco per autoconsumo e il resto lo vendo o lo regalo o lo lascio ai selvatici.

Mi chiedo, con questa epidemia, i professionisti si sono attrezzati?
Insomma, le prossime vacanze dovrebbero vedere molte famiglie rifuggire gli alberghi e le località affollate (già nello spam mi arrivano pubblicità di agenzie di noleggio camper) e chi ha locali non abitati potrebbe trasformarsi in affittacamere (credo che gli obblighi siano inferiori a quelli di altre forme di ricettività, ma vedo che c'è una sezione dedicata nel forum) o affittare aree sosta.
La vendita diretta in azienda, pubblicizzata adeguatamente, per ottenere prodotti freschi lontano dagli affollamenti dei mercati cittadini, può diventare una opportunità.
Il min. dell'agricoltura lamentava la mancanza di braccianti, considerato che molti bilanci famigliari si saranno assottigliati, qualcuno ha già predisposto la vendita di "parcelle" in cui l'acquirente provvede da sé al raccolto? (lo fanno nei castagneti, perché non nei campi di pomodori o nelle vigne?), farsi preparare un modulo da sottoscrivere come scrittura privata, in caso di controlli , dalla propria associazione, non dovrebbe essere un problema.

E sono sicuro che ci saranno anche altre idee in campo da parte di chi vive la campagna per lavoro e guadagno.

La lavatrice ha finito il ciclo, via, si va a lavorare.