Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: due chiacchiere al bar
16/08/2018, 19:49
Se non sbaglio in Austria i Tir vengono fatti viaggiare su treni, così si inquina molto meno. Forse anche in Italia è ora di considerare una logistica diversa.
e da diversi anni che funziona in questo modo in Austria. il sistema è stato concepito per evitare l'inquinamento dei tir.
ho sempre spedito per ferrovia merce destinata alla Francia fino a quando le FS hanno eliminato il ritiro in azienda delle merci e poi la spedizione del collettame. i colli vanno portati allo scalo di RHO oppure di Busto Arsizio. carico i colli e parto per Busto Arsizio sulla intasatissima SS 33 del Sempione. consegno i colli pensando che vadano sul carro merci invece vedo che vengono caricati su di un camion che li porta a Milano scalo Farini per proseguire poi per Geniva Brignole e poi in Francia. tempo di consegna a Ventimiglia dove un corriere li ritira per la destinazione definitiva in val Roya 4 giorni.
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Re: due chiacchiere al bar
16/08/2018, 23:02
Cambiando discorso, Motho, visto che sei alpinista-escursionista, mi potresti spiegare come mai capitano tanti incidenti in montagna? Non guardano le previsioni meteo prima di partire? Non mi dire che in montagna il tempo è imprevedibile perché negli ultimi giorni il tempo era perturbato su tutto il nord Italia. Io sono donna di pianura e non capisco, sicché lo chiedo ad uno esperto che mi può spiegare certi meccanismi psicologici . Grazie
sono diverse le cause che portano ad incidenti quasi sempre con esito fatale. conta molto l'esperienza e saper valutare le proprie forze fisiche e psichiche, sapere fino a dove ti puoi spingere e non avere remore nel rinunciare anche se sei quasi alla meta, questo anche se sei esperto ed in buona forma e di solito sono gli esperti che vengono coinvolti in incidenti mortali. in certi casi direi che troppa sicurezza fa abbassare la guardia, in montagna non si deve fare, anche la più facile delle escursioni comporta sempre il rischio di qualche incidente se non poni attenzione a come ti muovi. basta un sasso di serpentino che è scivoloso anche da asciutto per andare a gambe all'aria. ci sono anche le fatalità, un appoggio che ti cede all'improvviso, un temporale improvviso mentre sei sulla cresta ti trova a fare da parafulmine se non ti sbrighi a metteri al sicuro.
poi ci sono gli improvvisati: in un centro per attrezzature da montagna un signore mi chiede se gli scarponi che stava acquistando erano adatti per arrivare alla capanna Margherita,https://www.google.com/search?q=capanna+margherita&ie=utf-8&oe=utf-8&client=firefox-b-ab escursione lunghissima su ghiacciaio. chiedo se è mai stato in alta quota su di un ghiacciaio e risponde che è la prima volta che va in montagna in alta quota su ghiacciaio. seza senno lui ma di più le persone che lo avevano convinto ad accettare di partecipare all'escursione rendendosi responsabili anche penalmente in caso di incidente. ve be che per la Margherita trovi una processione sia in salita che in discesa ma è pur sempre impegnativo come dispendio di forze, poi dopo i 3000 /3500 metri diventa più faticoso, a 4000 inizia a diminuire la percentuale di ossigeno tanto è vero che la sigaretta mi si spegne di continuo. se poi ti prende il mal di montagna non ti resta che scendere. quanto alla meteo si in alta quota è abbastanza imprevedibile , basta un cambio repentino di correnti per trovarti nel bel mezzo di una bufera e quando è tutto bianco sapere dove andare non è facile. anche se hai delle piste tracciate da chi ti ha preceduto vengono coperte in pochissimo tempo e poi è come essere in mezzo al mare, non hai punti di riferimento, mettere un piede nel posto sbagliato è un attimo, aggiungi anche il fattore vento che in quota è sempre molto forte in caso di mal tempo. stare in piedi su di una cresta ghiacciata larga come una mattonella con visibilità pari allo zero e vento forte non è semplice.
poi alcune escursioni sono programmate da tempo, hai raggiunto la zona il tempo è incerto ma ti fidi ugualmente perche sai che non potrai tornare nel breve tempo agganci i ramponi e parti sperando che tutto fili liscio. io sono uno che sa rinunciare , è meglio una meta mancata piuttosto che rischiare. di solito siamo in 3 con tanta corda tra uno e l'altro in modo che se uno cade o scivola hai il tempo di piantare la picozza passare la fune e frenare la caduta del compagno senza farti trascinare ma non sempre è così, lo testimoniano gli ultimi 3 morti sul monte bianco, caduto uno ha trascinato anche gli altri.
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Re: due chiacchiere al bar
17/08/2018, 8:25
Nessuno avrebbe pensato che il ponte sarebbe crollato, però il timore di un possibile incidente o della caduta di qualche mezzo dal ponte sicuramente incombeva sugli abitanti. É l'ennesimo abuso sulla pelle della povera gente, non l'avrebbero mai fatto passare sopra il tetto di qualche villetta di lusso.
chi abitava prima della costruzione del ponte si è trovato sulla testa questo ammasso senza poter nulla fare ma non capisco chi ha acquistato dopo. probabilmente il costo sarà stato molto basso.