Switch to full style
Tutto ciò che non trova spazio nelle altre sezioni (Off-Topic)
Rispondi al messaggio

Re: due chiacchiere al bar

26/09/2012, 22:22

una discussione simile c'è già si chiama "utenti allo specchio" ci si può descrivere fisicamente ma anche per tutte le caratteristiche della propria vita, credo..
Trescogli, sei un contadino artista, una persona interessante

Re: due chiacchiere al bar

26/09/2012, 22:35

Tosco ha scritto:Ho in mente un paio di idee, ma prima di aprire tale discussione, volevo chiedere il vostro parere e permesso, visto che proprio qui è nata la cosa ed io non me ne vorrei appropriare.
Cosa ne dite?

Non essendoci un moderatore specifico, vorrei chiedere il permesso anche a Marco


Sono d'accordo, io sono in regime di copyleft... :)

Re: due chiacchiere al bar

26/09/2012, 22:37

milli ha scritto:una discussione simile c'è già si chiama "utenti allo specchio" ci si può descrivere fisicamente ma anche per tutte le caratteristiche della propria vita, credo..
Trescogli, sei un contadino artista, una persona interessante


Grazie ma cerco solo di essere normale...
Per la discussione, come proposto da Tosco, meglio un nuovo tread, penso che la parte fisica sia la meno interessante. :)

In fondo sarebbe come ritrovarsi la sera davanti al camino, come si faceva una volta quando la maggioranza non era ancora teledipendente, e raccontare storie, in questo caso vere.

Re: due chiacchiere al bar

26/09/2012, 23:11

Vi ringrazio tutti.
Sono in contatto con Marco, e assieme dovremmo trovare una soluzione interessante.
Ho voluto chiedere il vostro parere perchè mi pareva poco educato copiare una discussione che già qui aveva luogo.
Magari è solo eccesso di scrupolo, ma io son fatto così... 'un ve la pigliate a male ;) :lol:
Grazie ancora.
P.S.
Conosco la discussione "Utenti allo specchio", ma l'idea era proprio quella di parlare solo dei PERCORSI IN AGRICOLTURA di noi utenti.

Re: due chiacchiere al bar

27/09/2012, 0:38

ma io intanto ne palro qui...
fin da piccolo facevo lavori nell'orto miom padre mi costringeva a togliere l'erba, vangare la terra ecc fino a quando sono andato militare, la cosa non mi piaceva e lo facevo mal volentieri, mi piaceva invece badare alle galline le pulivo le davo da mangiare e ci giocavo.
da un certo punto sui 45 anni abitavo a bologna in città e mi sono miesso a coltivare l'orto in montagna a 800 m slm a 70 km di idstanza
tutti i fine settimana li passavo a coltivare e portavo il raccolto a bologna...
sognavo di avere un campo grande e abitarci sopra.
prima di andare in pensione e con figli ormai adulti ho comperato una casa sulle colline vendo quella in città e per 4 anni sono andato avanti e indietro.
ora sono in pensione e lavoro l'orto il frutteto solo per il mio consumo o regalo il surplus a amici e vicini.
Certo mi sento fortunato e privilegiato non ho bisogno di avere un reditto dall'orto anzi se faccio i conti ci rimetto ma quando ci lavoro mi sento bene in pace col mondo e appagato dalla raccolta dei miei frutti...
ciao Nino

Re: due chiacchiere al bar

27/09/2012, 7:31

fin da piccolo facevo lavori nell'orto miom padre mi costringeva a togliere l'erba

questa tua frase mi ha fatto sorridere,mi ha fatto tornare in mente mia nonna....quando andavo a trovarla mi portava con sè nel pollaio a dar da mangiare alle galline.
beh,ci andavo malvolentieri,avevo paura del gallo....adesso che sono "vecchia" ci passerei le ore nel pollaio,ad accudire i miei pennuti o anche semplicemente ad osservarli :)
credo che dipenda dal fatto che se le cose ti vengono imposte non riesci ad apprezzarle.
qui sul forum si legge spesso di giovani entusiasti che vorrebbero vivere in campagna,fare i "contadini"....eppure succede spesso che molti ragazzi che hanno la fortuna di viverci in campagna,arrivino ad odiare il lavoro dei genitori e sognino di fuggire via :?

Re: due chiacchiere al bar

27/09/2012, 8:04

vero Cinic, credo dipenda anche dalle attitudini individuali.
per dire sia io che mio fratello siamo stati un bel po' cresciuti dai nonni contadini che vivevano in un casolare in puro stile casolare :lol: animali, trattori, attrezzi dappertutto, campi, etc.
però io ho sviluppato la passione per la terra, anche se non subito, ma mio fratello manco per sogno.
è qualcosa che ti scatta dentro senza accorgertene e prima o poi ti riporta al punto di partenza, io mi sono ritrovata a fare le riparazioni e le piccole costruzioni (tipo le gabbie per polli) che faceva mio zio senza aver mai provato, ma solo visto da molto piccola.
eppure per diversi anni ero scappata da tutto questo, ho anche vissuto in due grandi città, inseguendo tutti i posisbili e immaginabili miti consumistici, però c'era qualcosa che non capivo mi riportava via da lì e alla fine mi ci ha riportato.

Re: due chiacchiere al bar

27/09/2012, 9:48

Quella di Tosco è un'ottima idea, mi piace anche l'impronta proposta da TreScogli, raccontare come si fosse davanti al camino ;)
Ho vissuto a lungo in campagna, da piccola, ma per me la campagna era solo qualcosa da osservare, gustando il mutare delle stagioni, gli odori, i colori, le sensazioni che il cambiare del tempo imponeva e imprimeva su ogni cosa avvolgesse la mia casa, la casa dei miei nonni, tutto intorno. Però non la conoscevo, non prendevo attivamente parte alle attività che con la terra hanno a che fare. Poi ho vissuto moltissimo tempo nel cuore della città e ne ho apprezzato gli indubbi vantaggi e la mia maturazione intellettuale ne ha tratto stimoli infiniti e benefici in quegli anni, per me, irrinunciabili...poi ho incontrato la mia dolce metà, laurea in scienze forestali, lavoro attinente, grande passione per la natura che accomunava entrambi e abbiamo deciso di costuirci una casa tutta nostra in campagna, in parte lavorandoci attivamente noi stessi. Abbiamo un uliveto con più di 250 esemplari, appartenuto alla mia famiglia da generazioni, varie piante da frutto, alcune rare, un giardino che sembra strano a dirlo, è la cosa che ci crea più dubbi e problemi, un cane pestifero, alcuni gatti residenti altove che hanno ormai domicilio fisso sotto il nostro porticato. Semino e coltivo fiori, ma anche aromatiche e il prossimo anno tenteremo per la prima volta con gli ortaggi. E' una gran soddisfazione veder spuntare dalla terra i germogli dei semi piantati, tornare più volte al giorno a controllare se spunta qualcosa dalla superficie umida con tanta cura preparata, ripulita da sassi ed infestanti. Per queste ultime devo spezzare una lancia a favore. Per un po' di tempo abbiamo sognato il prato perfetto che tutti i cittadini sognano quando pensano di comprare una casa in campagna. E ci abbiamo provato. Poi ci siamo accorti che la gramigna e la cicoria erano più insistenti ed insolenti di qualsiasi altra semente e di qualsiasi detestato disseccante e abbiamo optato per un prato naturale, composto da tutte e sole fittissime e bellissime infestanti, che trattiamo e tagliamo come fosse un prato normale...il risultato è stupefacente. In primavera è una distesa di minuscoli fiori gialli, poi diventa verde smeraldino e in tarda estate fino all'autunno inoltrato, anche se tagliato quasi rasoterra, si colora dell'azzurro dei fiori di cicoria fino alla raccolta delle olive, che ci offre l'opportunità di pranzare fra gli olivi, in pic-nic che sono veri e propri pranzi con tutte le portate, cui spesso si aggiungono amici e conoscenti attratti da questo bucolico e invitante quadro campagnolo.
La coltivazione delle olive per produzione di olio senza fini di lucro, solo per il consumo familiare e per regalare qualche bottiglia di buon extravergine spremuto a freddo dall'ottimo oleificio delle nostre parti, come diceva Nino a proposito del suo orto, a fare i conti sembra un rimettere invece che un guadagnare, fra lavorare e arieggiare la terra, tagliare l'erba almeno due o tre volte l'anno, concimazione (non tutti gli anni), potatura e smaltimento dei residui della potatura -in buona parte usati da mia madre per il forno a legna!- raccogliere le olive, pulirle dalle frasche e dalle foglie , portarle all'oleificio e apettare trepidanti chiedendosi quale sarà la resa...intere giornate di lavoro e fatica che se comprassimo l'olio nello stesso oleificio, risparmieremmo di sicuro. Tuttavia non ci rinunciamo, anche se un altro piccolo uliveto più distante lo abbiamo dato da lavorare ad un amico di famiglia che lo coltiva e ne ricava l'olio, in cambio del mantenrlo sempre efficiente e prouttivo. Non rinunciamo perchè ciò che non capiscono i tanti amici cittadini che coninuano a non comprendere la mia scelta, ritenedola estrema, è che la vita di campagna è si più impegnativa, ma anche più appagante. Certo lo facciamo per passione, nel tempo ritagliato dal lavoro (che almeno nel mio caso non ha nulla a che fare con la campagna) ma benchè impegnativo e faticoso è qualcosa che fa sentre...vivi!
Quando piove ci ritroviamo spesso sotto il porticato, mano nella mano, ad annusare l'odore dell'erba. Guardiamo la linea che divide il crinale dell'Appennino dal cielo, e ci diciamo d'essere forunati.
Quando vivevo in città e pioveva, la sola cosa che mi arrivava alle narici era l'odore delle fognature e lo smog stagnante che sporcava capelli, abiti e polmoni.
Fatica, si. Ma ne vale la pena ;)

Re: due chiacchiere al bar

27/09/2012, 9:58

se apriamo il nuovo post, poi riscrivete le vostre storie, sarebbe bello averle tutte insieme.
io sono una contadina per caso e non desideravo farlo per per professione, ma ve lo spiegherò poi ( sono pigra e non mi piace ri-scrivere) :P
vado a taglia un po' d'erba,saluti

Re: due chiacchiere al bar

27/09/2012, 10:58

meglio spostare direttamente le cose già scritte sul nuovo argomento, piuttosto che riscriverle
Rispondi al messaggio