Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: due chiacchiere al bar
23/05/2018, 7:40
Una volta si usava la polenta fatta con i semi di lino. Mi ricordo mia madre che me la spalmava sul petto Però in effetti il lino si usa ancora oggi per i suoi effetti antinfiammatori.
Eva la polentina la spalmavano sul torace come rimedio per la tosse. dubito che fosse di mais, forse di lino come ha detto milli. io non ricordo son passati tanti anni, ma tanti. ricordo che alcune volte quando la tosse era insitente e non riuscivi a fluidificare la nonna apriva un pacchetto con del grasso,il sego industriale che la nonna usava per ingrassare i telai in fabbrica. ti davano una bella spalmata , puzzolente, poi ti mettevano sopra una pezza di lana ed un foglio di carta da zucchero visto che lo zucchero si acquistava sciolto e te lo confezionavano nel cartoccio. devo dire che il sego funzionava benissimo come fluidificante mucolitico.
sino a qualche anno addietro in alcune zone gli anziani usavano ancora metodi empirici ed alcune tradizioni sono dure a morire ancora adesso. e poi basta sentire quanta gente si rivolge a pseudo guaritori, maghi ecc. per renderti conto che i metodi empirici erano il minore dei mali ed in alcuni casi funzionavano.
da bambino in farmacia ho visto diverse volte il vaso con le sanguisughe i famosi "sciusciapè" (succhiapiedi)come chiamati in dialetto per il fatto che se camminavi in una zona acquitrinosa a piede scalzi queste si attaccavano sotto la pianta del piede.
ieri sera fatto il pancotto con il lardo, e venuto buonissimo. comunque si, ho proprio l infiammazione al nervo sciatico alla gamba destra, faccio fatica a schiacciare il freno, non riesco a camminare e a stare in piedi. la pappetta con i semi di lino , me la faceva mia nonna, ottima per dolori di pancia e anche come antinfiammatorio, la metteva in un canovaccio da cucina molto calda e poi sulla parte dolorante, ma anche gli impacchi di malva erano efficaci, mentre per il raffreddore mi mi spalmava il vichs e mi faceva bere un decotto di rosmarino