Diamanteverde ha scritto:grinto ma hai sentito bene ?? sicuro 20 e l ora ?? o erano al giorno ?? perché per quello che facevano mi sembra un po troppo !!
l'indiano che ha robyvan che munge pulisce stalla e segue i vitellini nello svezzamento gli costa la bellezza di piu di 70mila euro l'ano comprese le utenze domestiche ...
be parliamo di uan stalal che munge piu di 60q.li di latte al gg...
quello che e' difficle capire xme ignorante e' coem fa un sitema economico che compra il 80% di quello che consuma all'estero, producendo solo servizi finanziari..
una grande stalla come una grande azienda può contare sulle economie di scala, più produce e più spalma i costi abbassando il punto di pareggio, ma ragionando cosi dovemmo avere solo grosse aziende. Il fatto che io non capisco e che anche ragionando cosi a volte trovi prodotti a un prezzo talmente basso che solo rubandolo puoi starci dentro con i costi
qui sotto i 25 ettari come la mia , sta quasi con l'acqua alla gola...
e nn e' che quelle grandi siano emsse meglio , perche se io posso rimandare l'acquisto di attrezzature , chi fa 800/1000ettari come terzista ogni 5/6anni deve cambairle e sborsare ogni anno 150/200mila euro tra trattori e mietritrebbie nn sempre ...
grintosauro ha scritto:qui sotto i 25 ettari come la mia .....chi fa 800/1000ettari come terzista ogni 5/6anni deve cambairle e sborsare ogni anno 150/200mila euro tra trattori e mietritrebbie nn sempre ...
A volte viene da chiedermi se siete fortunati o sfortunati ad avere tutta quella terra Nella mia zona l'agricoltura è sottoterra; la maggior parte hanno la vigna, olivi e piante da frutto, per il consumo familiare, anche se spesso qualcosa avanza. Anche quelli che fanno frumento stanno sotto i 10 ettari, ovviamente come secondo lavoro.
Leggendo i vostri post mi viene da pensare una cosa: che anche l'agricoltura sia stata ''esasperata'' e industrializzata come tutte le attività dell'Uomo, volte ad ottenere il massimo con il minimo impiego di forza umana e,paradossalmente, sovvertendo il risultato sperato. Cerco di spiegarmi meglio. Con pochi ettari di terra e bosco i miei bisnonni riuscivano a (soprav)vivere, così pure i miei nonni. Certo la vita ai quei tempi era dura, si coltivava a mano e anzi quei pochi ettari erano anche troppi, si cercava manodopera ed erano molte le persone impiegate. Queste venivano pagate (poco) però magari consumavano il pasto da chi gli offriva lavoro, la sera tornavano a casa, compravano la pagnotta e poco altro per la (sicuramente) numerosa famiglia ed erano contenti. Per i miei bisnonni/nonni restava di che vivere, anzi il resto lo vendevano al mercato in cambio di contante. I miei padri hanno cominciato a cambiare sistema, usufruendo di tecnologie moderne che impegnano poche persone con molta meno fatica: hanno acquistato macchine agricole, carburante, hanno cominciato a pagare consulenti, commercialisti, meccanici, tasse e lavoratori anche occasionali assistiti tutelati e controllati. I miei padri hanno abbandonato la terra, sono andati a lavorare altrove, il lavoro era migliore, più redditizio e meno impegnativo. Con più tempo libero gli interessi sono cresciuti insieme al progresso, ora si spende a destra e a manca per qualsiasi cosa, ma tanto si guadagna... Ora il sistema è crollato, lavoro non c'è ne è più. Si parla di ritorno alla terra. Come? Con l'ottica di quello che si è avuto sino ad adesso o con quello che hanno avuto i nostri progenitori? E' pensabile di ritornare ad essere quello che si era? Secondo me no. Il problema è molto complesso e non risolvibile solo con legiferazioni (che non si fanno), ma anche con una presa di coscienza di quello che siamo diventati noi, genere Homo, nel corso del tempo; abbiamo fabbricato un gigante con i piedi d'argilla...
il tuo ragionamento e' giusto , pero' considera' che il peso delle tasse imposte e contributi ha iniziato a farsi pressante da lla fine anni 80 oltre che eliminando alcunia rticoli della 203 , che calmierava gli affitti , ha portato a questa esasperazione.
io sinceramente vorrei capire in uan realta agricola dove la ampiezza media aziendale e' sui 25/30ettari di cui mediamente il 40% in propieta ( am sia rriva a casi dove e' il 100%) possa essere oggetto di speculazione...sopratutto da aprte dello stato..