Un paio di mesi fa lessi su un numero di Vita in Campagna, nella biblioteca dell'università, di come un tempo ci si procurava il legno adatto a scale, vanghe, eccetera. La parte che più m'interesserebbe approfondire è riguarda di come venivano lasciati i pali di legno per 1-2 anni nel letame, in modo da "renderli duri come il ferro, ottimi come timone per la carrozza". Dato che adesso siamo in periodo vacanziero e non so se riuscirirò a ritrovare il numero della rivista vorrei sapere qualcosa di più su quest'ultimo punto: quali legni utilizzare, lavorazioni, possibili utilizzi, resistenza del materiale finito e tempi di preparazione. Spero di essere stato chiaro e ringrazio chiunque mi fornisca aiuto ed informazioni.
da ragazzo mi ricordo che un mio parente che aveva la stalla e quindi il letame metteva pali di castagno sotto il letame per poi farne diversi usi ,pali per recinti vigneti e frutteti. vi rimanevano da una stagione allaltra.
Da me l'usanza era di metterli nel liquame. Dopo un anno un palo di acacia diventava come il ferro. Non ci piantavi un chiodo, dovevi forare col trapano. Sotto il letame o sotto il liquame il legno non marcisce poichè non ci sono le condizioni per la vita dei microorganismi
Tacchin8 ha scritto:Da me l'usanza era di metterli nel liquame. Dopo un anno un palo di acacia diventava come il ferro. Non ci piantavi un chiodo, dovevi forare col trapano. Sotto il letame o sotto il liquame il legno non marcisce poichè non ci sono le condizioni per la vita dei microorganismi
Lorenzo110 ha scritto:beh molto meglio dei comuni impregnanti a quanto vedo, ma un qualche cosa di analogo?
Io so che si possono lasciare in immersione in soluzione di solfato di rame, il comune verderame, usato anche nella viticoltura. Per altro, prova a guardare qua, ho visto adesso questo vecchio argomento, già aperto.