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distrutto il 65% del radicchio di Chioggia
Autore |
Messaggio |
eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10200
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E' compromessa la produzione del 65% del radicchio di Chioggia per effetto del ghiaccio e della pioggia battente su oltre mille ettari di terreno coltivato.
E' questo uno degli effetti dell'ondata di maltempo che ha interessato la penisola che emerge da un monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenza peraltro che migliaia di ettari di campagna italiana sono finiti sott'acqua con casolari allagati, frane e smottamenti nelle aree rurali. Ai danni da gelo al nord si aggiungono quelli da allagamento nel Lazio e nell'Umbria che hanno aggravato il pesante bilancio in Toscana con interi vivai distrutti e danni alle coltivazioni di ortaggi e cereali.
Con i prezzi della frutta e verdura che in media triplicano nel passaggio dal campo alla tavola occorre vigilare affinchè l'ondata di maltempo con l'arrivo del gelo non diventi la miccia per far esplodere il fenomeno della speculazione in un momento di difficoltà economica per le imprese agricole ed i consumatori. Alcuni prodotti sono infatti già raccolti da tempo come mele, pere e kiwi che - sottolinea la Coldiretti - sono peraltro un ottimo alleato per affrontare il grande freddo. Come gli agrumi per i quali invece è in corso la raccolta con le arance che sono sottopagate in media appena 27 centesimi al chilo nelle campagne, in calo rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, anche se il prezzo moltiplica fino a 1,55 euro al chilo sul banco dei consumatori, con ricarichi del 474% dal campo alla tavola.
Gli eventuali leggeri rialzi alla produzione dovuti all'aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta disponibilità di alcuni prodotti orticoli danneggiati dalle gelate possono essere - sottolinea la Coldiretti - di qualche centesimo che non deve trasformarsi in euro nel passaggio dal campo alla tavola.
Di fronte alle trappole del mercato in agguato, per fare acquisti di qualità al giusto prezzo la Coldiretti ha elaborato un vademecum per la frutta e verdura che consiglia di verificare l'origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza, privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati di campagna amica e nei punti vendita specializzati anche della grande distribuzione dove è più facile individuare l'origine e la genuinità dei prodotti.
Ma secondo la Coldiretti occorre intensificare anche l'attività di vigilanza perchè, come denuncia, sono praticamente scomparsi dai banchi di vendita della frutta e verdura i cartellini che devono riportare obbligatoriamente oltre al prezzo la provenienza, la varietà ed il livello di qualità per consentire ai consumatori di fare i necessari confronti. La mancanza delle etichette con l'indicazione dell'origine impedisce - conclude la Coldiretti - di fare scelte consapevoli e di capire quali prodotti sono di stagione nel nostro Paese e quale è quindi il momento migliore per acquistare le arance o i kiwi, che evidentemente non sono presenti in Italia dodici mesi all'anno.
Fonte: Coldiretti
In redazione: F.B.
_________________ I
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13/01/2010, 2:49 |
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giampiero
Iscritto il: 31/12/2008, 0:16 Messaggi: 566 Località: piemonte
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cito: "" ... sono praticamente scomparsi dai banchi di vendita della frutta e verdura i cartellini che devono riportare obbligatoriamente oltre al prezzo la provenienza, la varietà ed il livello di qualità ... ""
qualcuno sa da quale legge è previsto questo obbligo?
_________________ IMPARA A SCRIVERE LE TUE FERITE NELLA SABBIA ED A INCIDERE NELLA PIETRA LE TUE GIOIE.
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13/01/2010, 7:07 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10200
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Dal 15 febbraio 2003 è in vigore il decreto legislativo n. 306/2002, recante “Disposizioni sanzionatorie in attuazione del Regolamento CE n. 1148/2001 relativo ai controlli di conformità alle norme di commercializzazione applicabili nel settore degli ortofrutticoli freschi, a norma dell’articolo 3 della legge 1 marzo 2002, n. 39”. Il decreto ha fissato le sanzioni per le infrazioni alle norme concernenti la qualità e la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli freschi contenute in diversi Regolamenti emanati dall’UE. Le multe variano dai 260 ai 50.000 euro, e sono comminate a chi eserciti l’attività commerciale non essendo in possesso della relativa autorizzazione, a chi si sottragga ai controlli o ne ostacoli lo svolgimento, a chi non esponga le etichette relative ai prodotti in vendita. Anche per gli ortofrutticoli freschi, infatti, grazie al Regolamento CE 2002/1996 è obbligatoria l’etichettatura. Cosa deve riportare l’etichetta? L’etichetta deve indicare: • la varietà (ad es. mele golden, stark o annurca, pere kaiser, uva italia, ecc.); • la categoria di qualità (categoria Extra, I o II); • l’origine (nazionalità o zona di produzione come Regione o Comune di provenienza). Queste informazioni sono sempre presenti sulle confezioni vendute all’ingrosso, ma non sono disponibili per il consumatore finale perché il dettagliante pone in commercio il prodotto sfuso. Ora, grazie al D. lgs. 306/02, ai commercianti che non espongono un cartello indicante varietà, categoria di qualità e origine dei prodotti in vendita, può essere comminata una sanzione da 550 a 15.500 euro.
_________________ I
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14/01/2010, 1:55 |
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