Paolosky ha scritto:probabilmente il buon giliberti non dice che se non va l'edilizia si ferma il paese, però un'edilizia sana non "quella che asfalta la pianura padana" o che fa affari con il crimine organizzato, sicuramente è un settore strategico per l'Italia a livello di piccole imprese, artigiani e per tecnici e professionisti.
Proprio così Paolosky, mi hai capito appieno e a titolo di semplicità vi riporto alcune informazioni prese un pò fra il sole 24 ore e un pò su riviste dell'ANCE.
I dati e i valori sono riferiti al 2013.
Edilizia, crisi senza cura per due milioni di lavoratoriOccupa quasi 2 milioni di persone e vale il 5,2% dell’intero valore aggiunto dell’economia nazionale intesa in senso puramente edilie. Ma, se si considera tutto l'indotto limitrofo delle lavorazioni inerenti il settore, occupa circa 3 milioni di persone e vale circa 8,3% del valore aggiunto dell'economia nazionale.
Vi riporto una suddivisione del PIL italiano giusto per avere un'idea:
1) Commercio, trasporti, settore alberghiero e della ristorazione 20.10%
2) Servizi pubblici, difesa, sanità e sociale 17.80%
4) Industria in senso largo 17.10%
5) Settore Immobiliare 14.10%
6) Servizi professionali 9.00%
7) Edilizia in senso largo 8.30%
8) Settore finanziario 6.00%
9) Comunicazioni 3.80%
10) Agricoltura 1.90%
11) Altro...........
Da questa banale classifica (2013), si evince l'importanza del settore edile e del settore immobiliare che, ahimè dipende moltissimo dall'edilizia.
Infatti anche nel settore immobiliare è tutto crollato negli ultimi 6-7 anni di pari passo con il crollo edile/costruttivo.
In Italia, ci sono circa 23000000 di lavoratori (dipendenti e non), se pensate che nel settore edile con il relativo indotto (tutte le persone che stanno intorno) ben 940000 persone stanno a casa e circa 80.000 sono in cassa integrazione e mobilità, capite il volume di posti di lavoro che muove l’edilizia.
Infatti basta leggere tutti i giornali di economia per capirlo;
in lungo e largo si parla che nel settore edile (in senso largo) sono stati persi circa il 34.9% degli occupati, quindi se 940000 mi rappresenta il 34.9% vuol dire che l’edilizia genera circa 3000000 di posti di lavoro.
Se ad ogni posto di lavoro, ci consideriamo mediamente una famiglia di tre persone, vuol dire che il settore edile permette a 9000000 di Italiani di vivere anzi, di sopravvivere forse questo è il termine esatto, cioè il 15% dell’intera popolazione italiana (a cui però andrebbero sottratti i pensionati che sono circa 22000000), quindi se ipotizziamo 60000000 di persone e quindi 38000000 escludendo i pensionati, l'edilizia da da mangiare al 23% circa delle persone.
Se poi si va a considerare l'altro settore strettamente legato all'edilizia che è appunto il settore immobiliare, la percentuale precedente, arriva tranquillamente e supera il 30%.
Vuol dire che in Italia, 1 persona su 3 DIPENDE E VIVE grazie al settore edile.
L’edilizia sempre in senso largo, ha un’importanza ed un peso sociale molto ingombrante e determinante, nel senso che per costruire una casa, vengono coinvolti centinaia di lavoratori, quindi centinaia di posti di lavoro e quindi centinaia di bocche che mangiano;
nel settore industriale, per costruire ciò che viene esportato, basta un robot e due persone che lo programmano, quindi una manciata di persone che sopravvivono mangiando ed una bocca larga (quello dei titolari) che si arrichhiscono. Quindi capite bene dove sta la differenza in termini sociali.
In termini economici è diverso perché mentre nel settore edile con tanta forza lavoro produci un bene che vale tot, nel settore industriale con pochissima forza lavoro, produci un bene che vale 50 volte di più rispetto al settore edile.
Ma agli Italiani non interessa che l’industria produce un’altissima percentuale del PIL, agli Italiani non interessa esportare la saponetta o l’acciaio, all’Italiano in crisi, interessa avere un POSTO DI LAVORO SERIO E RETRIBUITO a casa sua, all’italiano in crisi interessa LAVORARE FISICAMENTE ED EMOTIVAMENTE e non sapere che una macchina pagata centinaia di milioni di euro produce in un giorno quello che producono 100 uomini.
Ci vogliono i posti veri di lavoro non i fatturati.
Poi e concludo, come mai tutti i politici, proprio tutti, anche quelli non nostrani ma dell'unione europea gridano a squarciagola che il problema vero dell'Italia e della disoccupazione stà nell'edilizia?????
Almeno una volta al giorno si sente la frase "se riparte l'edilizia, riparte il paese", detta da Renzi, da Padoan, da Draghi, ecc. ecc.
Un motivo ci sarà.......