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Discussione: davvero non c'è lavoro?? 
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si ma un elenco infinito di professionisti , fanno alla fine un prodotto a utilita ripetuta, nn esportabile ( una casa fatta a torino nn la esporti in francia o in canada o in australia o in russia)che e' fuori mercato x crollo della domanda ( noi italiani autoctoni stiamo calando di numero) e chi arriva da fuori nn ha soldi x comprare , cioe torniamo al discorso che nn possiamo permetterci quello che produciamo.

davanti a quest'ottica mi pare ovvio il programma di governo cioe azzerare la popolazione , che ha beni immobili , impadronirsene, e far entrare gente che nn ha ne arte ne parte
, x guadagnarci sopra

in qusta ottica ce lavoro finche vuoi

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20/12/2014, 9:07
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Paolosky ha scritto:
probabilmente il buon giliberti non dice che se non va l'edilizia si ferma il paese, però un'edilizia sana non "quella che asfalta la pianura padana" o che fa affari con il crimine organizzato, sicuramente è un settore strategico per l'Italia a livello di piccole imprese, artigiani e per tecnici e professionisti.


Proprio così Paolosky, mi hai capito appieno e a titolo di semplicità vi riporto alcune informazioni prese un pò fra il sole 24 ore e un pò su riviste dell'ANCE.
I dati e i valori sono riferiti al 2013.

Edilizia, crisi senza cura per due milioni di lavoratori
Occupa quasi 2 milioni di persone e vale il 5,2% dell’intero valore aggiunto dell’economia nazionale intesa in senso puramente edilie. Ma, se si considera tutto l'indotto limitrofo delle lavorazioni inerenti il settore, occupa circa 3 milioni di persone e vale circa 8,3% del valore aggiunto dell'economia nazionale.

Vi riporto una suddivisione del PIL italiano giusto per avere un'idea:

1) Commercio, trasporti, settore alberghiero e della ristorazione 20.10%
2) Servizi pubblici, difesa, sanità e sociale 17.80%
4) Industria in senso largo 17.10%
5) Settore Immobiliare 14.10%
6) Servizi professionali 9.00%
7) Edilizia in senso largo 8.30%
8) Settore finanziario 6.00%
9) Comunicazioni 3.80%
10) Agricoltura 1.90%
11) Altro...........


Da questa banale classifica (2013), si evince l'importanza del settore edile e del settore immobiliare che, ahimè dipende moltissimo dall'edilizia.
Infatti anche nel settore immobiliare è tutto crollato negli ultimi 6-7 anni di pari passo con il crollo edile/costruttivo.

In Italia, ci sono circa 23000000 di lavoratori (dipendenti e non), se pensate che nel settore edile con il relativo indotto (tutte le persone che stanno intorno) ben 940000 persone stanno a casa e circa 80.000 sono in cassa integrazione e mobilità, capite il volume di posti di lavoro che muove l’edilizia.
Infatti basta leggere tutti i giornali di economia per capirlo;
in lungo e largo si parla che nel settore edile (in senso largo) sono stati persi circa il 34.9% degli occupati, quindi se 940000 mi rappresenta il 34.9% vuol dire che l’edilizia genera circa 3000000 di posti di lavoro.
Se ad ogni posto di lavoro, ci consideriamo mediamente una famiglia di tre persone, vuol dire che il settore edile permette a 9000000 di Italiani di vivere anzi, di sopravvivere forse questo è il termine esatto, cioè il 15% dell’intera popolazione italiana (a cui però andrebbero sottratti i pensionati che sono circa 22000000), quindi se ipotizziamo 60000000 di persone e quindi 38000000 escludendo i pensionati, l'edilizia da da mangiare al 23% circa delle persone.
Se poi si va a considerare l'altro settore strettamente legato all'edilizia che è appunto il settore immobiliare, la percentuale precedente, arriva tranquillamente e supera il 30%.
Vuol dire che in Italia, 1 persona su 3 DIPENDE E VIVE grazie al settore edile.
L’edilizia sempre in senso largo, ha un’importanza ed un peso sociale molto ingombrante e determinante, nel senso che per costruire una casa, vengono coinvolti centinaia di lavoratori, quindi centinaia di posti di lavoro e quindi centinaia di bocche che mangiano;
nel settore industriale, per costruire ciò che viene esportato, basta un robot e due persone che lo programmano, quindi una manciata di persone che sopravvivono mangiando ed una bocca larga (quello dei titolari) che si arrichhiscono. Quindi capite bene dove sta la differenza in termini sociali.
In termini economici è diverso perché mentre nel settore edile con tanta forza lavoro produci un bene che vale tot, nel settore industriale con pochissima forza lavoro, produci un bene che vale 50 volte di più rispetto al settore edile.
Ma agli Italiani non interessa che l’industria produce un’altissima percentuale del PIL, agli Italiani non interessa esportare la saponetta o l’acciaio, all’Italiano in crisi, interessa avere un POSTO DI LAVORO SERIO E RETRIBUITO a casa sua, all’italiano in crisi interessa LAVORARE FISICAMENTE ED EMOTIVAMENTE e non sapere che una macchina pagata centinaia di milioni di euro produce in un giorno quello che producono 100 uomini.

Ci vogliono i posti veri di lavoro non i fatturati.

Poi e concludo, come mai tutti i politici, proprio tutti, anche quelli non nostrani ma dell'unione europea gridano a squarciagola che il problema vero dell'Italia e della disoccupazione stà nell'edilizia?????

Almeno una volta al giorno si sente la frase "se riparte l'edilizia, riparte il paese", detta da Renzi, da Padoan, da Draghi, ecc. ecc.

Un motivo ci sarà.......

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20/12/2014, 11:02
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un conto e' il il pil , un conto sono gli adetti impiegati.
in italia costruire un immobile costa moltissimo , e non tutti i costi sono giustificabili, facciu un esempio classico, tempo fa su canali tv in cui gente cambia vita, facevano vere gli immobili nei diversi paesi, quasi tutti ristrutturati, mi speighi perché quanto costa un alloggio a torino , in spagna piuttosto che in Norvegia, o in ungheria ti puoi eprmettere una casa con giardino in una cita media di 50/100mila abitanti?

torniamo al discorso dei cantieri stradali: inutile che anche in edilizia ci sia 1che lavora e 4 che si grattano,magari deitro una scrivania a far girare carte, quasi inutilmente.

nn si migliora la sicurezza facendo girare fotocopie alla gespral


vuoi far si che l'edilizia giri , allora riportiamo il valore delle case al 1990 , visto e considerato che questo nn e' un forum di muratori , ma di agricoltori, e visto e considerato che gran aprte dei prodotti agricoli e' fermo da queull'anno s enn da 15anni prima...( quando il altte alla stalal vale 1200+iva...)

ma nn mi venite a dire che triplicando le case , l'economia gira... ne viceversa , che se l'economia girasse, e' giusto costruire case..

vogliamo far girar economia usando il tuo concetto? bene , ripuliamo i fiumi da 5/6metri di rena , mota , fango isolotti che hanno una vaga forma penica/canina , ogni volta che ce un dislivello di 20metri , riapriamo le micro centrali idroelettriche comunali in montagna, a costo di rimettere in funzione le ruote dei mulini , nn saranno il massimo, ma 50/60kwh , li tiri fuori a costo quasi a zero..

il futuro del lavoro MANUALE , nn e' quello dei battilastra , ne dei traboccanti.. e' diverso..

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20/12/2014, 16:33
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https://www.facebook.com/groups/trattor ... ment_reply" target="_blank

leggetvi un Fabrizio forlani


Cita:
voglio andare a potare le viti mi hanno offerto 400 euro all 'ettaro secondo voi è poco?



leggetvi le risposte

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20/12/2014, 17:13
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Allora mi sa proprio che non ci si capisce bene.
Chi l’ha detto che la casa in Italia o in un determinato posto di Italia costa il doppio o il triplo rispetto ai paesi stranieri???
Dove c’è scritto che le case devono avere un valore x?????.

Quanto costa costruire una casa in Italia, costa in Francia, in Germania e in Ungheria, con uno scarto del 20%/25%.

Questo vuol dire che se in Italia spendo 100000, in un paese sopra citato, ne spendo 75000, ma questo mi sembra un valore moooooooooooooolto accetabile e tollerabile, dovuto ad un costo più elevato della manodopera e di tutto il sistema assicurativo/pensionistico malato del nostro paese.

La domanda che dovevi fare è un’altra, e cioè chi stabilisce che un determinato immobile costa 4000/5000 euro al metro quadrato????????

Ti rispondo con molto franchezza e semplicità, il mercato degli immobili, non lo fa l’immobile, la sua posizione, le sue caratteristiche costruttive, ecc., ecc. ma le persone, i singoli individui.
Mi spiego meglio, il 90% delle persone che vende casa o case, le vende perché vuole trarre il massimo profitto senza guardare in faccia nessuno e quindi il prezzo lo decide lui se deve essere 4/5/10 mila euro al metro quadro, tanto o vende oggi o fra due anni a lui la vita (gia di per se bella e ricca) non gli cambia.
Purtroppo però prima o poi, capita il c………, il rinc……… incompetente figlio di papa che sborsa quattrini come fosse una slot. Ed ecco è fatto il patatrac, perché se vende uno a 5000 euro al metro, deve vendere anche il vicino di casa a quel prezzo, e così via; ma magari il troiaio di casa vale 1500 euro al metro quadro. In questo modo il mercato quello vero è rovinato, chi fino ad allora vendeva a 3000 euro al metro, allo spargersi della voce che poco distante da lui si è venduti al doppio, fa le stessa e medesima cosa, mica è scemo.

Quindi per come la vedo io le case non dovrebbero costare come il 1990 ma bensì come il 1970.
Ed è qua che dovrebbe intervenire lo stato, a garantire uniformità di valutazione in fase di vendita o di acquisto di una casa.

Per non parlare poi degli affitti.

Questa è un’altra categoria di bastardi (proprietari di appartamenti, fondi commerciali, appezzamenti di terra) che fanno valere quello che hanno il triplo di quello che vale veramente e tra l’altro sono quelli che non pagano le tasse ed evadono con affitti in nero e compravendite e rogiti dove dichiarano il valore catastale dell’immobile.
Ma in questo modo, svegliatevi, non truffano lo Stato ma i cittadini italiani onesti che pagano le tasse.
Quindi per me chi ha tutte queste proprietà, oltre la prima casa, ovviamente, dovrebbero pagare palate e palate di quattrini all’erario , visto che quando devono incassare loro, non guardano in faccia a nessuno.

I costi dei materiali edili, più o meno sono uguali in tutta Europa, quello che cambia è come detto prima il costo della manodopera che volendo la si può superare ma, quello che non si supererà mai nel settore immobiliare e non, è l’incompetenza e la bastardaggine di chi vende gli immobili.

Nessuno ha detto che il valore delle case deve raddoppiare o triplicare per far ripartire l’edilizia e l’Italia, ma devono dimezzarsi e oltre, per permettere a tutti di poter acquistare una casa a un prezzo equo o di pagare un affitto in modo equo.

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20/12/2014, 18:58
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scusate se m'intrometto, ma cosa c'entra il valore degli immobili con la mancanza di lavoro? Anche se il mercato degli immobili crollasse, come già è successo nel 2008 negli USA con i credit default swap, il tasso di disoccupazione e quello di famiglie sfrattate aumenterebbe esponenzialmente. Per creare nuovi posti di lavoro si devono dimezzare le tasse sul lavoro dipendente, cancellare i privilegi sindacali (n.b., ho scritto privilegi) e incentivare la cultura del lavoro come bene collettivo e non solo come bene personale, di classico valore assistenzialistico e parassitario, alias il tanto agognato "posto".


20/12/2014, 19:56
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vallo a dire che il valore degli immobili lo fa la posizione, che qui sotto i 4/5mila euro al mq , nn trovi nulla, ma daltra parte alcuni impresari medi , han chiuso baracca .. e da come vivono ora nn e' che ahnno capitali all'estero senno sarebbero spariti.

sul valore delal francia son sicuro , perché molti hanno comprato la 2a casa in francia , ( diciamo che e' gente che x fortuna loro ha avuto soldi da investire) , mi siepate come mai a dista di poco più di 130km , in francia gli immobili costano il 30%inmeno, e stiamo parlando di localita turistiche al pari delle ns ( isia inmontagna che al mare?)


sul costo negli altri stati , su cielo/sky ci son trasmissioni su cui fanno vedre il costo reale delel case la, insomma anche io sai tentato di cambaire , se una casa di 100mq , costasse ristrutturata 80mila euro , e nn 300mila


il discorso che se il valore delel case perdesse il 70% , quanti lavorerebbero nell'edilizia? nessuno, o quasi

allora l'assioma che l'edilizai e' il perno dell'economia italiana , e' una bufala...

in % negli altri stati quanti lavorano nels ettore edile , contro il nostro stimato, o sotto stimato 8.9%??

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20/12/2014, 20:27
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Non ci vuole mica tanto a capirlo caspita... :o .

Se i prezzi delle case calano di un certo importo, le persone, le coppie riprendono ad acquistare casa, una volta acquistata casa ad un prezzo decente, quasi tutti apporteranno modifiche, rifaranno pavimenti, bagni, porte, imbiancheranno, metteranno un sistema di allarme, ammoderneranno gli impianti, ecc., compreranno nuovo mobili, insomma tutto ciò come lo chiamate????
Chi lo fa il sacerdote o l'edilizia.........
In questo modo riparte tutto. Se i prezzi delle case calano, le banche iniziano ad erogare maggiori mutui, una coppia di giovani, se deve chiedere 180000 euro di mutuo, perché magari la casa che vuole acquistare costa 250000 euro, non si avvicina nemmeno alla banca, ma se la stessa casa costasse 180/200 mila euro farebbero la corsa in banca per chiedere ed ottenere 120/130 mila euro di mutuo.
Se calano i prezzi delle case di nuova costruzione, i costruttori edili che hanno centinaia di immobili costruiti e pronti per essere venduti, iniziano ad incassare quattrini freschi per ripianare debiti ed investire in nuovi progetti e magari assumendo.

In fondo non è difficile da capire.

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20/12/2014, 21:17
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ah Giliberti ... ma se la casa l'ho pagata 100000 ad un prezzo pompato per i motivi che adduci tu ... ora la devo rivendere a 70000 mila?
O rivendi minimo uguale ... o stai fermo ... a volte vai all'asta purtroppo.
Oppure un aiuto dallo stato che sicuramente a sua volta creerà un'altro problema un'altro circolo vizioso....
l'edilizia (che ha l'importanza che le spetta come tutte e cose) ferma è un effetto non una causa ...

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20/12/2014, 21:58
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Giliberti ha ragione libellula: la stasi e' l'effetto. E non credo che se abbassassi di un 20-30% il costo del mattone la macchina si rimetterebbe in moto perche' mancherebbe la benzina comunque: gli stipendi con cui pagare e dare garanzia alla banca..

Poi le banche son gia' loro una agenzia immobiliare..


COncordo che i prezzi sono molto diversi in Europa: una casa nuova di 100 metri con 1300-1500 metri di terreno nel raggio di 20 km da una metropoli come Cracovia con 80-100.000 la compri. AL mio paesello, uno tra i tanti, un villino orribile a schiera viene proposto a 2 volte e mezzo, e sembra di stare in una conigliera.

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Non aver paura dei furbi , ma attento agli ignoranti.

Tutti crescono giocando coi trattori. I piu' fortunati non smettono mai


20/12/2014, 23:13
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