Voglio aprire un topic polemico, ma costruttivo spero, (quindi interventi sensati e senza ripetizioni) Chi difende l'allevatore (onesto) Non possiamo dire alleviamo Italiano (sei campanilista e integralista) Chi difende l'agricoltore (onesto) non possiamo dire che i prodotti esteri sono meno controllati (sei qualunquista e generalista) Chi difende i prodotti made In Italy sia di allevamento che da coltivazione,tutti dicono che questa è la vera ricchezza dell'agricoltura Italiana. A PAROLE, nei fatti non possiamo pubblicizzarla si diventa di parte.
Mi domando, allora se il cacio cavallo (dop) è un prodotto di nicchia ecc ecc, perché non posso dire usate solo latte di vacca podolica, o allevate vacche podoliche per fare il cacio cavallo, è solo uno dei molti esempio che possiamo fare???
Ultima cosa, saranno graditi interventi di tutti come consumatori, ma vorrei sentire in modo maggiore i veri allevatori e agricoltori, perché chi non vive in modo diretto e vive con la pancia piena di altri lavori non venga a sparare sentenze.....
Voglio raccogliere lo sfogo di tutti in un unico topic cosi si lasciano liberi altri topic.
sopratutto mi fa rabbia una cosa: se la distribuzione ci riconoscesse qualche centesimo in più al kg,noi non saremmo(quasi)obbligati a fare un lavoro che in fondo non è il nostro,cioè quello di fare la vendita diretta. bastererebbe poco, e io farei soltanto l'allevatore e non anche il macellaio. e pensare che tutti questi nuovi punti vendita alla fine gli rompono anche le scatole (e non poco...)
Caro grintosauro hanno ragione a darti del polemico ( la danno anche a me o ad altri, a Fransceoriello ne dissero di tutte i colori sul suo tipo di allevamento) l' errore è anche il ns che usciamo fuori tema, se uno pone un quesito ed è un neofita ha difficoltà nel capire praticamente cose che diamo per scontate, per questo nasce l'incomprensione, quindi Grinto per me conviene che si interviene solo a domanda risposta, senza uscire dal tema senza andare oltre. Esempio cosa mangiano i pulcini?? risposta, mangime, e ve ne sono tanti e di molti tipi sul mercato, chiedi al rivenditore, fine. Anche perché la tua esperienza è preziosa e andrebbe valorizzata .... non ritenuta polemica.... ma solo se non esce dalla domanda.
Gli agricoltori in alcuni topic vengono classificati come produttori di prodotti che sanno di plastica e sono anche pericolosi, e che vendono a prezzi altissimi...............
Gli allevatori vengono classificati come distruttori del pianeta, perché deforestano e le vacche emettono metano.....
Queste categorie sembra che non fanno nulla di buono, e non possono neanche difendersi.
Come ho scritto molte volte noi dobbiamo mettere alla porta i furbi che lavorano in modo disonesto e infangano le categorie, fatto questo, poi bisogna fare muro contro tutto e tutti perchè se aspettiamo che gli agricoltori/allevatori di paesi esteri difendano le ns cause siamo finiti.
Campanilismo o integralismo non ci deve interessare qui siamo in guerra da anni e in guerra non puoi essere accomodante, si è accomodanti solo quando si discute e da come ci difendono le categorie di settore non credo che possiamo mollare le armi.
mah, paolo. Che dire?... campare di agricoltura mi sa diverra' sempre piu difficile in Italia. Del resto, con un euro cosi' forte il dumping degli altri paesi piu poveri si fa sentire. Detto tra noi ,che cerchiamo di sopravvivere solo con l'agricoltura/allevamento, penso che dovremmo lavorare per cambiare l'immagine del settore. In fondo bisogna che la gente comprenda il ruolo dell'agricoltore, e non lo consideri solo un "patelavache". Oggi la gente e' sofisticata e difficile, e' informata sull'ultimo cellulare e lo cambia spesso. Non succede altrettanto con verdura e carne, Perche'?... credo il cuore del probema sia proprio quello. Un problema di confezione.
raviolo ha scritto: In fondo bisogna che la gente comprenda il ruolo dell'agricoltore, e non lo consideri solo un "patelavache". Oggi la gente e' sofisticata e difficile, e' informata sull'ultimo cellulare e lo cambia spesso. Non succede altrettanto con verdura e carne, Perche'?... credo il cuore del probema sia proprio quello. Un problema di confezione.
Raviolo ciao, cambiare immagine, vero, ma come? Dicendo siamo i giardinieri del pianeta terra, alleviamo vacche che non inquinano (inquinano meno 10 vacche che un solo pc in casa). Il problema duro e crudo e far capire che senza le categorie citate si muore di fame. (l'insalata non nasce dentro la busta e il pollo non nasce senza penne ecc ecc) Scritto più volte, sciopero ad oltranza e far svuotare le GDO nelle città per un mese. Fatto questo ci si mette a tavolino e si esigono garanzie sul lavoro, si fa un nuovo codice etico vincolante per ambo le parti, e basta assistenzialismi in caso di mercato SANO. Ovviamente noi dobbiamo garantire la salubrità dei prodotti venduti. Spezzare i monopoli attuali di acquisto e vendita di derrate alimentari sarà l'unica salvezza, non è normale che in Sicilia non si produce latte ecc
Il guaio nasce già a monte, la prima cosa che manca è il riconoscimento del nostro lavoro, dall'inizio alla fine. Per fare un esempio banale che vivo frequentemente, se un ragazzo è intelligente e volenteroso va indirizzato al liceo classico ... scientifico già meno ... ma se è un vagabondo, "limitato", andrà all'istituto agrario e questo lo dicono o lo pensano in tanti, compresi dirigenti/presidi delle nostre scuole, che ci dirigono con questa opinione di noi, credeteci perché vivo una esperienza diretta. Pertanto la categoria parte già con un grave hanticap a cui si aggiunge il fatto che siamo sempre stati individualisti, incapaci di fare vere azione congiunte con obiettivi e richieste chiare, se non in casi veramente limitati e con il rischio di degenerare, quindi sono sinceramente scoraggiato, in altri posti, mi riferisco al centro nord Europa, pur con tanti limiti, questi eccessi non ci sono e il Principe Carlo frequenta le scuole agrarie ed orgoglioso di averlo fatto, le associazioni dei produttori riescono a collaborare di più, la mia lunga esperienza irlandese mi ha insegnato molto, gli agricoltori/allevatori hanno la stima della gente e fanno di tutto per conservarla, esiste una solidarietà di base e un senso della categoria, se andate ad una mostra del bestiame vedete l'intera famiglia con i loro animali condividere la giornata, che sarebbe meglio chiamare festa, con il pubblico, insomma sembrano dettagli ma dal mio punto di vista non lo sono, al momento passo e chiudo, saluti Mario
be nordovest , sarebbe interessate se domenica incrociassi con noi le forchette , cosi ne discutiamo con gli altri ad asti al pranzo ..
noi vivivamo in una societa in cui mangiano in 4 nel nostro piatto , piu il loro e poi dicono che fa ancora schifo..
ne ho qualche esempio in famiglia ora, e se guardo indietro 3 enrazioni passate , e' stato cosi sia per mio padre che mio nonno , e ancora prima per mio bisnonno.
pero ora le cose cambiano, prpio stamttina l'on pagliarini a italia sette gold l'ha ammesso , le quote latte sono state il disastro dell'agricoltura italiana, all'epoca avevano barattato l'agricoltura , per tenere in piedi le acciaieria a taranto , e cmuqnue se il piano idustriale pubblico fosse decolalto ,a vremo una industria solida, e non come tanti coriandoli sparsi al vento..
non dimentichiamo dei 13 mila miliardi di lire che la grande industria ha assorbito pescando risorse dalle tasche deghli artigiani agricoltori e piccoli commercianti.., come su La7 mettevea in evidenz aa le 2 manifestazioni fatte nel bresciano e a torino l'altra settimana...
qui non funziona ne il principe del amcchiavelli , ne altre politiche ..
Mario ha scritto:Il guaio nasce già a monte, la prima cosa che manca è il riconoscimento del nostro lavoro, dall'inizio alla fine. Per fare un esempio banale che vivo frequentemente, se un ragazzo è intelligente e volenteroso va indirizzato al liceo classico ... scientifico già meno ... ma se è un vagabondo, "limitato", andrà all'istituto agrario e questo lo dicono o lo pensano in tanti, compresi dirigenti/presidi delle nostre scuole, che ci dirigono con questa opinione di noi, credeteci perché vivo una esperienza diretta. Pertanto la categoria parte già con un grave hanticap a cui si aggiunge il fatto che siamo sempre stati individualisti, incapaci di fare vere azione congiunte con obiettivi e richieste chiare, se non in casi veramente limitati e con il rischio di degenerare, quindi sono sinceramente scoraggiato, in altri posti, mi riferisco al centro nord Europa, pur con tanti limiti, questi eccessi non ci sono e il Principe Carlo frequenta le scuole agrarie ed orgoglioso di averlo fatto, le associazioni dei produttori riescono a collaborare di più, la mia lunga esperienza irlandese mi ha insegnato molto, gli agricoltori/allevatori hanno la stima della gente e fanno di tutto per conservarla, esiste una solidarietà di base e un senso della categoria, se andate ad una mostra del bestiame vedete l'intera famiglia con i loro animali condividere la giornata, che sarebbe meglio chiamare festa, con il pubblico, insomma sembrano dettagli ma dal mio punto di vista non lo sono, al momento passo e chiudo, saluti Mario