A me il freddo non influisce più di tanto sull'umore (sarà che vivo in un posto con inverno mite) però un po di tristezza mi viene a partire dall'ultima domenica di ottobre, quando tolgono l'ora legale e fa buio presto, poi dopo un po mi abituo e passa. In questo periodo invece mi sento già più ottimista perchè le giornate si stanno allungando rapidamente, anche se in realtà è una settimana che piove e di luce non e che ce ne sia molta...
alice1976 ha scritto:Io sono andata al mare mercoledì e c'era una Bora incredibile!!! Mi ha spostata di peso. E' stato però bello passare una giornata selvaggia al mare.
Anche io medito di fare il primo salto a mare quanto prima.... Intanto c'è una specie di sagra di pesce a Lignano sabbiadoro a cura dei pescatori sportivi. Ma Alice un' intera giornata alla Bora bora?
Ho preso la giacca tecnica per il mare alla decathlon e tiene ottimamente. Ho i calzoni antivento e gli stivali. La berretta di lana andina ha tenuto perfettamente. Ho fatto un'uscita di circa 5 ore dopo un macchiatone. E' un posto bello e di passaggio. 2 o 3 volte fa ho visto i fenicotteri a 20 metri. Sembrava di essere all'interno di un documentario. Ora si pensa alla primavera. Le giornate si stanno allungando e i tromboncini della nonna vorrebbero fiorire.
Eva ha scritto:A me non bastano i 18-22 gradi. E mi dà fastidio mettere la lana. Però credo che a breve sarò costretta. Se ho freddo sto proprio male.
18 gradi stando fermi magari sul divano non sono molti, 22 ok. la lana non è più quella di una volta, ci sono lane leggerissime e caldissime dal rinomato chachemir alla vigogna o alpaca. mal che vada prendi dei capi tecnici per l'alta quota, quelli belli sono un pò costosetti ma funzionano alla grande. ci sono capi intimi in tessuti speciali che sviluppano calore a contatto con l'epidermine e nel medesimo tempo permettono la traspirazione.
alice1976 ha scritto:Ho preso la giacca tecnica per il mare alla decathlon e tiene ottimamente. Ho i calzoni antivento e gli stivali. La berretta di lana andina ha tenuto perfettamente. Ho fatto un'uscita di circa 5 ore dopo un macchiatone. E' un posto bello e di passaggio. 2 o 3 volte fa ho visto i fenicotteri a 20 metri. Sembrava di essere all'interno di un documentario. Ora si pensa alla primavera. Le giornate si stanno allungando e i tromboncini della nonna vorrebbero fiorire.
Capisco.....molto bello. Allora penso che tu fossi andata a Marano Lagunare
Eva ha scritto:A me non bastano i 18-22 gradi. E mi dà fastidio mettere la lana. Però credo che a breve sarò costretta. Se ho freddo sto proprio male.
18 gradi stando fermi magari sul divano non sono molti, 22 ok. la lana non è più quella di una volta, ci sono lane leggerissime e caldissime dal rinomato chachemir alla vigogna o alpaca. mal che vada prendi dei capi tecnici per l'alta quota, quelli belli sono un pò costosetti ma funzionano alla grande. ci sono capi intimi in tessuti speciali che sviluppano calore a contatto con l'epidermine e nel medesimo tempo permettono la traspirazione.
In quanto alla lana mi mettevano da piccolo le maglie di lana di pecora filate in casa, pizzicavano da morire. Dopo una settimana quando si erano smollate le punte..... era ora del cambio. Quelle e l'olio di ricino mi hanno marchiato. L'olio me lo davano con succo d'arancia o con caffè....fino all'età di venti anni quelle bevande mi sapevano e odoravano di olio di ricino. Per le maglie ho provato con fastidio magliette di lana morbidissime ma nulla da fare. Da tanto tempo uso le canottiere in cotone tutto l'anno. Quando sento freddo sotto le coperte, dato che non uso il pigiama, metto sopra la canottiera una maglietta di cotone a mezze maniche
le famose maglie di lana casalinghe, a chi lo dici, mia nonna sferragliava per delle giornate a confezionare maglie e calzini belli pesanti. tra l'altro sempre un pò abbondanti visto che si cresceva e cambiare le maglie e gli abiti era antieconomico. le maniche erano lunghe e dovevi rivoltarle poi non riuscivi più ad allacciare i polsini della camicia, rigorosamente di flanella. anche quelle della naja pizzicavano ma dopo qualche lavaggio andavano meglio. adesso uso maglie a mezze maniche di lana e seta,le prendo direttamente in fabbrica alla Ragno pagandole molto meno che in negozio.
con l'olio di ricino mi è andata bene , mia mamma mi dava il citrato. poi era usanza ad ogni cambio di stagione prendere la purga, scombussolamenti che duravano anche 2 giorni. l'unica volta che mi diedero l'olio fu nel 56 in colonia dalle suore a S. MAURO PASCOLI , ebbero la felice idea di purgare contemporanemamente tutti quanti i bambini, vi lascio immaginare cosa successe.
ma la soluzione che odiavo era quella per la tosse per fluidificare il muco. mia nonna prendeva il grasso che chiamavano "seu" in dialetto , sarebbe il SEGO. mi spalmavano tutto il torace e sopra ci mettevano una carta da zucchero calda. devo dire che funzionava quasi immediatamente meglio degli sciroppi vari di allora ma la puzza era nauseabonda. altri tempi , altre usanze e pochi soldi. vabbè, sono diventato adulto ugualmente.
ahaha che ricordo, io mi ricordo delle mutande di lana che pizzicavano da morire ! Le purghe di una volta erano esagerate ma era una buona usanza. Cmq io uso maglie di lana intime- lana fuori cotone dentro - e possibilmente maglioni di lana misti, il cotone in inverno assorbe troppa umidità!!