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mantovano46
Iscritto il: 14/06/2009, 10:45 Messaggi: 4968 Località: colline lago maggiore (novara)
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è dall'apertura del topic di bea che (ovviamente) non perdo un post, non ero ancora intervenuto perchè molto combattutto del come dovrebbe essere compreso il mesaggio di beatrice, posso garantire a tutti quelli che mi conoscono poco di non essere certo uno che si vuole estraniare da certe discussioni (vero eugenio ) ma ho anche molti dubbi nel credere di aver ben compreso il messaggio di poggioallorso (tanto per non ripetermi), quindi non esprimo nessun commento sul topic di base, ma...... NADIA ha scritto una cosa che mi ha fatto cambiare parzialmente idea, ed è quando scrive: gli animali........ l'uomo......... cara nadia tieni presente che moltissime volte l'uomo, pur facendo certamente parte del regno animale, è più bestia degli animali che noi chiamiamo bestie : nel regno degli animali (che noi chiamiamo bestie) non esistono tutte le nefandezze che esistono nel regno animale S E Z I O N E umani , ergo: sono più bestie le <<BESTIE>> o sono, a volte, più bestie gli <<UMANI>> se riuscissimo a dare risposta al quesito F O R S E dico fortemente F O R S E potremmo dire di avere compreso quello che, secondo me, ci vuol fare comprendere bea. avremo modo di rileggerci, ciao a tutti/e.
_________________ LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!
LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)
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23/12/2009, 15:02 |
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maxy
Iscritto il: 19/11/2009, 17:39 Messaggi: 2675 Località: umbria
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chiedilo a chi non ha soldi ...........ormai il mondo è questo!.......anno provato a fare comunita senza denaro e senza proprieta,ma sono tutte naufragate(purtroppo)..............da quando ci si alza a quando si va a dormire ci vuole denaro!!bisogna averlo ma non bisogna tormentarsi per averne di piu!!!...........vita semplice e accontentarsi!!!(ma quanti di voi anno avuto solo un cell.?)
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26/12/2009, 11:08 |
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LaCavagnola
Iscritto il: 09/11/2009, 19:56 Messaggi: 102 Località: Val Bormida
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Brava Bea per aver affrontato un argomento che mi appassiona molto e da tanto tempo. Sono anni che rifletto sul tema del denaro e del suo utilizzo. Quando ero ancora quattordicenne litigai violentemente con mio padre dicenogli che il denaro non era niente per me, che avrei voluto fare il missionario in africa perchè li avevano molto meno di noi, che scegliere una professione redditizia come mi suggeriva lui per me non aveva senso ect....la discussione si concluse con lui che mi unse come un cuoio... Ma non mi sono arreso: ho scelto una professione (Infermiere) che mi ha permesso di girare il mondo nei posti più brutti pensabili, ho guadagnato soldi e li ho spesi, per crescere mia figlia e per non far mancare l'indispensabile in casa. Il problema è capire cosa è indispensabile. Qualche anno fa ho fatto due conti e ho deciso il salto...mi sono licenziato da un posto come consulente per una grossa società americana (soldi, macchina, telefonino, alberghi, pc etc etc) e mi sono messo ad allevare capre. Premetto che erano anni che allevavamo capre per hobby e mangiavamo il nostro formaggio, abbiamo semplicemente (sic!) deciso di vivere di questo, investendo il poco che avevamo. Mia moglie mantiene il suo lavoro fisso e io cerco di arrangiarmi alla bene e meglio. Vabbe forse esagero un poco....ma di sicuro i soldi sono molto meno di 4 anni fa. Mia figlia ha 12 anni ed è impegnativo, a volte, farle capire il valore delle rinunce. Chiudo con la parte dedicata alla mia storia personale, poco importante, ma necessaria per comprendere meglio il seguito. Non che abbia capito chissà che cosa del mondo, ma ho delle "intuizioni" per esempio: mi sembra che ci vogliano tutti "dipendenti". L'iniziativa personale, imprenditoriale per usare un parolone, è spesso osteggiata. In effetti un lavoratore dipendente, che guadagna bene, spende il suo stipendio, consuma e si sente ricco, perchè lo può fare. Siamo incentivati a consumare, siamo figli del consumismo, senza di esso non molti sarebbero capaci di sopravvivere. Conad, Ipercoop, grandi magazzini, sono i destinatari degli stipendi. Si guadagna molto per spendere altrettanto. Meglio un lavoratore fisso che tutti i mesi spende granparte del suo stipendio per il cibo, per bere, per vestirsi, per le ricariche telefoniche, per il carburante etc. Si lavora per cosa? parlo con i miei amici ( ah, come li sento lontani a volte.....lo so, per loro sono io che non sono "normale"...uno che si licenzia da un posto cosi...che parla sempre di bassa tecnologia, ) e cosa mi dicono? che si lavora per andare in ferie, in estate e in inverno, per cambiare la macchina, e soprattutto per garantirsi una pensione. Ergo, io lavoro, produco, guadagno, spendo e poi....crepo. Come uscirne? non lo so...se rileggo il mio post lo trovo anche un poco confuso....a volte ho la tentazione di mollare tutto anche io e tornare indietro, ma sono ancora qui....e domani devo andare a controllare se le palline di polistirolo nell'acqua delle capre hanno permesso di non farla ghiacciare. Scusate la confusione ...
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26/12/2009, 20:37 |
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poggioallorso
Iscritto il: 10/05/2009, 19:14 Messaggi: 1255 Località: Appennini Tosco-Emiliani
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confusione.. ecco cosa si genera. confusione tra una parte di noi che soggiace alla tensione dello stimolo a consumare, e un'altra che si ribella, che sente il disagio di questa modalità di vita... (vita?)... come tu dici, lacavagnola, ci voglio tutti dipendenti. e non solo lavorativamente... sai qual'è la cosa più difficile oggi? educare i nostri figli a valori diversi da quelli che circolano... ammiro moltissimo la tua decisione di dedicarti all'allevamento. molto, molto simile alla nostra.... tu scrivi: "Come uscirne? non lo so...se rileggo il mio post lo trovo anche un poco confuso....a volte ho la tentazione di mollare tutto anche io e tornare indietro, ma sono ancora qui....e domani devo andare a controllare se le palline di polistirolo nell'acqua delle capre hanno permesso di non farla ghiacciare..." penso che, se c'è un problema, da qualche parte ci deve essere pure la soluzione... e certamente non è quella di stare a guardare, conformarsi,subire e tirar su i propri figli nello stesso errore. ti copio le parole di Heeledjim, pubblicate su www.eccocosavedo.blogspot.com, un blog che sono sicura ti piacerà... "La nostra è l'epoca del Consumismo... e della poca sensibilità. Basta guardarsi intorno, quando si va a fare la spesa nel supermercato o in giro per le strade dello shopping: sempre di corsa, alla ricerca dell'acquisto migliore, quello che darà più soddisfazione. Si finisce così a rincorrere gli oggetti del desiderio sempre con maggiore avidità e a comperare senza pensare, preferendo la velocità invece del ritmo dell’uomo, ed è così che ci si ritrova ad avere a che fare con lo shopping compulsivo... Ed è proprio nel periodo natalizio che la nostra scelleratezza consumistica ha maggiore sfogo. Si è accantonato il senso del focolare domestico come punto di ritrovo ed incontro per amici e parenti, sostituendolo con la gara agli acquisti che punta tutto sull’ultima novità appena sfornata appositamente per l'occasione. E’ un’assurdità e come tale, essendo degenerata all’inverosimile, non è più accettabile. Come si è potuto accettare tutto questo? E' la società oggi ad essere compulsiva, prendendo sempre più le distanze dalla misura dell'uomo. La filosofia del consumismo, che ci obbliga a comprare sempre di più e con frequenza sempre maggiore, guarda più alla produzione che all’utilizzo. Un oggetto diventa vincente se può essere cambiato spesso. Dagli oggetti costruiti per durare, siamo passati alla realizzazione di apparati sempre più sofisticati ma spesso con tempi di vita brevissimi e da cambiare con “frequenza”. Senza parlare poi di tutti gli oggetti "usa e getta" di cui siamo soliti fare un largo uso: tutte queste cose ci rendono la vita sicuramente più comoda, ma per contro si creano montagne di rifiuti col rischio di compromettere la sostenibilità del pianeta.Anni fa i carrelli dei supermercati erano molto più piccoli di quelli odierni, eppure più li riempiamo e più abbiamo voglia di farlo: questo aspetto ci trasforma da “distratti fruitori” a “sofferenti compulsivi”. Nella nostra società fondata sul mito della bellezza e del benessere ma soprattutto sul consumismo sfrenato sono in molti a sentirsi inadeguati. Ci si ritrova a rincorrere oggetti per stare al passo con gli altri e ritagliarsi un posto nella società, in base a ciò che si possiede. Non saranno solo le nostre tasche a svuotarsi, ma questo meccanismo porterà un senso di frustrazione e di vuoto interiore. Non c'è dubbio: il consumismo è uno tra i mali del secolo. Questo tipo di società, continuamente suggeritoci dai media e dalle mode, ci divide, incentivando la solitudine e la competizione, portandoci alla sordità nei confronti dei veri valori di cui curarsi (sensibilità, affettività, intelligenza). La fretta, il non avere tempo, sono la giusta metafora della società compulsiva... tutta presa a sprecare il suo tempo in mille modi e dietro mille frastuoni pur di non fermarsi ed ascoltare. Proviamo a riavvicinarci al senso del sociale e del bene comune, riappropriandoci dei nostri ritmi reali, delle nostre vere emozioni, nel rispetto del nostro corpo, della mente e del cuore: solo così potremo ritrovare il giusto equilibrio tra noi, gli altri e il mondo intorno." bea
_________________ Bea
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26/12/2009, 21:53 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10204
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Cita: Non c'è dubbio: il consumismo è uno tra i mali del secolo questo è il vero problema ed io nn credo di esserne immune anche se tutto è in rapporto a quanto denaro si ha a disposizione e dalla valutazione che ognuno di noi attribuisce ai beni disponibili. Ad esempio io nn spenderei mai cifre folli x acquistare una macchina seguo attentamente la discussione come il saggio ivano che in questo momento mi và di appellare " cap e' bomb" ricordando un suo scritto in cui diceva di avere misura 60 di cappello(à faccia rò capucchion!!!!)
_________________ I
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26/12/2009, 22:19 |
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LaCavagnola
Iscritto il: 09/11/2009, 19:56 Messaggi: 102 Località: Val Bormida
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grazie bea per il blog, leggerò con calma nei prossimi giorni, ora sono veramente stanco e faccio proprio fatica a leggere! Ma una piccola riflessione la voglio ancora fare, così, tanto per rendere più leggero l'argomento Un mio amico allevatore mi ripeteva spesso: "è vero, i soldi non danno la felicità...immagina senza!!!" hihihihihihihiihi
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26/12/2009, 23:07 |
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mantovano46
Iscritto il: 14/06/2009, 10:45 Messaggi: 4968 Località: colline lago maggiore (novara)
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ed è proprio come ho scritto eugenio ho proprio il 60, tu dici che il consumismo non ti porterà mai a spendere ciffre folli per l' acquisto di un' automobile, io sono sicuramente un lubrificante che fa girare gli ingranaggi del consumismo, (considerandomi consumatore ) credo che nessuno possa dichiararsi indenne, secondo me bisogna distinguere chi spende e consuma per vivere e chi vive per consumare e spendere. vi sono persone che guadagnano 3000 euro al mese e ne spendono 2000 c'è chi guadagna 1500 euro al mese e fa i debiti per andare in ferie secondo te chi è il consumista dobbiamo distingure tra chi utilizza e quindi consuma, e chi " consuma inteso proprio come consumare" io tutte le automobili che ho avuto quando le ho cambiate potevano essere solo demolite, perchè consumate dal logorio dell'utilizzo, vi è gente che le cambia ogni 2/3 anni e fanno 10/12000 km all'anno le cambiamo entrambi ma chi è il consumista secondo il mio modesto parere, credo che anche in questo topic potremmo andare avanti per 6 mesi a scrivere ma credo sia molto difficile poter tirare una linea di demarcazione e dire chi è di qua è a posto chi è di la è un consumista (e non un consumatore) purtroppo viviamo in questa socetà e credo che quelli che possono considerarsi non coinvolti siano come le mosche bianche. giuro di avere molta confusione in merito nel mio, come dici tu, testone e molto probabilmente con questo post ho scritto un sacco di cazz.... ma mi è venuto così. ciao
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26/12/2009, 23:36 |
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maxy
Iscritto il: 19/11/2009, 17:39 Messaggi: 2675 Località: umbria
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ma perche il consumismo deve essere un problema a priori?......perche una persona si spende tutto per comperare cose inutili?ma il problema è lui;non il consumismo.........,i prodotti non durano piu come prima?meglio cosi le fabriche producono pezzi di ricambio e gli operai anno lavoro è tutta una ruota:si compera,si produce(gli operai ci lavorano) e si ricompera(e gli operai rilavorano),sono cose diverse.........un altro problema è rispettare l ambiente...........il problema non è se uno compera una macchina al anno(sono affari suoi....e poi se se lo puo permettere che inportanza a?)il problema è che nel 2010 ancora inquiniamo con il petrolio(e dicono che vogliono andare su marte!!!!!!)non bisogna dare la colpa a chi compera ma a chi produce(e rovina il mondo)
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27/12/2009, 0:19 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10204
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Cita: non bisogna dare la colpa a chi compera ma a chi produce(e rovina il mondo) il circolo è vizioso si dice sempre che si produce per il mercato ed i consumatori sono invogliati o instradati dai potenti mezzi di persuazione esistenti.L'ambiente potrebbe rispettarlo anche il consumatore nn acquistando ad esempio bevande in PET
_________________ I
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27/12/2009, 0:55 |
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mantovano46
Iscritto il: 14/06/2009, 10:45 Messaggi: 4968 Località: colline lago maggiore (novara)
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se non devi comprare beveraggi in PET c'è il rischio di more di sete, opppure alcolizzati
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LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)
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27/12/2009, 1:45 |
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