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DELUSO DA TUTTO 
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Iscritto il: 29/12/2011, 23:23
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Località: Torino
Formazione: perito agrario
wallace ha scritto:
A mio giudizio l'unico modo in cui le aziende agricole possono evolversi ( non è valido per tutti i settori ,ma per l'alimentare si) è facendo concorrenza alla grande distrubuzione. In che modo? Qui sta il difficile : con una distrubuzione riunita tutta nello stesso luogo nevralgico , in cui i singoli produttori abbiano il loro piccolo o grande shop , o ''spaccio'' che dir si voglia...Cosi da attirare più gente possibille , senza intermediari , e permettendo alla gente di fare la spesa alimentare tutta nello stesso luogo senza dover correre qui e la...
E poi come tante volte ho letto anche qui , modificare le attitudini dei consumatori con etichette chiare che dicano cosa c'è e da dove vengono davvero i prodotti che si consumano...
Troppe volte si sente di latte e formaggi , derivati da latte in polvere(olanda , germania , nuova zelanda) o mescolati ; insaccati ''italiani'' che non lo sono ecc...Per ogni settore si potrebbe fare un ragionamento analogo.
Purtroppo in italia dell'agricoltura non gliene frega nulla a nessuno!!!Almeno non cosi intensamente a livello nazionale da prendere coscienza del fatto che ogni azienda mediamente vive con il 40% del bilancio fatto da sussidi (pac ecc..) , ogni settore ha grosse problematiche , la legislazione è frammentaria e arretrata , non parliamo della fiscalità o di P.S.R vari...A ciò si aggiunge la dipendenza dalle multinazionali e la recente speculazione sui beni agricoli...sapete che vi dico :D ????
Fra vent'anni mangeremo cibo cinese standard , rassegnatevi! Bon apetit!


Ciao Wallace))

a quel che ho capito mi sembra che proponi una specie di enorme mercato generale dei prodotti agricoli, giusto? Sarebbe l'opposto del ''Km zero'' se non mi sbaglio.
L'idea non sarebbe male, ma a mio parere, considerando la mancanza in italia di un livello di organizzazione così capillare da consentire l'esistenza di un simile luogo, non riesco ad intravederne la fattibilità: immagino che ci sarebbe un caos a dir poco apocalittico in prossimità di un centro del genere, obbligando una moltitudine di persone ad andare di persona presso il centro per fare i loro acquisti; in alternativa sarebbe interessante l'applicazione del sistema che hai suggerito, abbinandolo ad una rete di consegna ''a domicilio'' capillare ed estremamente efficiente. Ma anche quì, considerando il livello medio della qualità dei servizi di consegne in Italia, ritengo che sarebbe davvero un'ardua impresa riuscire ad organizzare il tutto.

A mio modesto parere (e a quel che sò anche di moltissimi imprenditori italiani ben più affermati di me), l'unica soluzione per l'Italia è fare quello che sà fare meglio: dedicarsi alla qualità e all'innovazione. Due settori nei quali l'Italia (quando vuole e quando può...) può primeggiare nel mondo intero.
L'idea di competere con sistemi così sovradimensionati e iperproduttivi come la cina, l'india, il brasile, ... è ridicolo oltre che inutile. Perchè voler competere nel numero quando si può essere leader nella qualità??

Per quanto riguarda l'attuale condizione dell'agricoltura, concordo appieno; e questo mi fà solo aumentare la consapevolezza che fare quantità ormai non serve a nulla, dato che il periodo dell'autarchia è terminato.

Tu di cosa ti occupi Wallace?


20/01/2012, 16:39
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grintosauro ha scritto:
Iperione , scusa nn capisco il tuo ragionamento,

quanti siamo in italia ,, 60milioni?

be immaginiamo che siamo 60persone in una stanza..

se a queste lasci del denaro circolante , ci sara un tot di scambio di beni servizi, ma se a tutti pian pianino togli il denaro , che serve anche a valutare il grado di capacita del fare , si ferma tutto .

hai voglia a produrre fieno , ma chi ha vacche o vitello nn puo comprarlo fino ad un certo punto vende gli animali x pagare le tasse o le spese improrogabili , ma tu rimani col tuo rpodotto , oppure ammettimoil caso di servizi , tu puoi essere il migliore sulla piazza che ne so a tagliare i capelli x uomo , ma se la tu a clientela si rapa a spazzola , te le forbici le usi x supposta... cioe alla fine questo e' i senso .

non tutto puoi semplificare col baratto..


Ciao sauro))

ah assolutamente, non intendo semplificare le cose con il baratto, non era la mia intenzione.

Credo di non essermi spiegato chiaramente: indipendentemente dal tipo di azienda che si abbia o del tipo di lavoro che si faccia, ritengo sia utile semplicemente aiutarci dal punto di vista della ''promozione'' delle nostre rispettive attività.
Sottolineo che non dico che questo porti automaticamente denaro, contratti, o qualsivoglia tipo di beneficio economico...ma solo che consentirebbe di essere più ''popolari'' a livello locale, regionale, nazionale...
Nel caso di siti internet dell'azienda questo sistema è incredibilmente utile: si impiegano mesi a sviluppare una rete di contatti che visiti il tuo sito regolarmente, migliorando consecutivamente il tuo posizionamente nei motori di ricerca; con una semplice collaborazione si può ottenere lo stesso beneficio in pochi giorni.
Chi invece ha la sola un'azienda ''dal vivo'', potrà in ogni caso beneficiare di pubblicità aggiuntiva (che a mio parere non guasta mai), che potrebbe in ogni caso tradursi in furuti benefici anche economici (come accennavo ieri sulle reciproche utilità tra ditte di regioni diverse).

Non sono certo di aver capito cosa intendevi ipotizzando la mancanza di denaro: sono assolutamente d'accordo che se chi acquista non ne ha la possibilità, chi vende sia matematicamente costretto a tenersi il prodotto, ma non ne afferro la connessione con quanto detto prima...

Tu invece di cosa ti occupi sauro?


20/01/2012, 17:18
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Iscritto il: 27/04/2011, 15:28
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wallace ha scritto:
A mio giudizio l'unico modo in cui le aziende agricole possono evolversi ( non è valido per tutti i settori ,ma per l'alimentare si) è facendo concorrenza alla grande distrubuzione. In che modo? Qui sta il difficile : con una distrubuzione riunita tutta nello stesso luogo nevralgico , in cui i singoli produttori abbiano il loro piccolo o grande shop , o ''spaccio'' che dir si voglia...Cosi da attirare più gente possibille , senza intermediari , e permettendo alla gente di fare la spesa alimentare tutta nello stesso luogo senza dover correre qui e la...
E poi come tante volte ho letto anche qui , modificare le attitudini dei consumatori con etichette chiare che dicano cosa c'è e da dove vengono davvero i prodotti che si consumano...
Troppe volte si sente di latte e formaggi , derivati da latte in polvere(olanda , germania , nuova zelanda) o mescolati ; insaccati ''italiani'' che non lo sono ecc...Per ogni settore si potrebbe fare un ragionamento analogo.
Purtroppo in italia dell'agricoltura non gliene frega nulla a nessuno!!!Almeno non cosi intensamente a livello nazionale da prendere coscienza del fatto che ogni azienda mediamente vive con il 40% del bilancio fatto da sussidi (pac ecc..) , ogni settore ha grosse problematiche , la legislazione è frammentaria e arretrata , non parliamo della fiscalità o di P.S.R vari...A ciò si aggiunge la dipendenza dalle multinazionali e la recente speculazione sui beni agricoli...sapete che vi dico :D ????
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sono pienamente d accordo con te !! la vendita diretta è l unica salvezza per l agricoltura ma va organizzata. Cosi come è fatta oggi non credo funzionerà, dalle mie parti stanno proliferando i negozi di campagna amica, quelli che espongono tante bandiere, mettono in vendita quello prodotto da loro e nelle vicinanze, ma non vedo tanta gente e non vedo tanto entusiasmo anche perché vendere sul luogo di produzione ovvero in campana non e molto comodo per chi acquista. Prendere la macchina uscire e andare avanti e indietro per fare la spesa non credo che lo possono fare in molti. Andrebbe organizzati tra più produttori che magari affittano un locale non dico in centro ma in un buon posto, per chi come me abita in un paesino magari spostarsi nella prima città più vicina in modo da avere una maggiore clientela. Abbandonare un po la zappa diventare imprenditori e fare un po di marketing .

_________________
« Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo » M. Gandhi


20/01/2012, 18:00
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Diamanteverde ha scritto:
wallace ha scritto:
A mio giudizio l'unico modo in cui le aziende agricole possono evolversi ( non è valido per tutti i settori ,ma per l'alimentare si) è facendo concorrenza alla grande distrubuzione. In che modo? Qui sta il difficile : con una distrubuzione riunita tutta nello stesso luogo nevralgico , in cui i singoli produttori abbiano il loro piccolo o grande shop , o ''spaccio'' che dir si voglia...Cosi da attirare più gente possibille , senza intermediari , e permettendo alla gente di fare la spesa alimentare tutta nello stesso luogo senza dover correre qui e la...
E poi come tante volte ho letto anche qui , modificare le attitudini dei consumatori con etichette chiare che dicano cosa c'è e da dove vengono davvero i prodotti che si consumano...
Troppe volte si sente di latte e formaggi , derivati da latte in polvere(olanda , germania , nuova zelanda) o mescolati ; insaccati ''italiani'' che non lo sono ecc...Per ogni settore si potrebbe fare un ragionamento analogo.
Purtroppo in italia dell'agricoltura non gliene frega nulla a nessuno!!!Almeno non cosi intensamente a livello nazionale da prendere coscienza del fatto che ogni azienda mediamente vive con il 40% del bilancio fatto da sussidi (pac ecc..) , ogni settore ha grosse problematiche , la legislazione è frammentaria e arretrata , non parliamo della fiscalità o di P.S.R vari...A ciò si aggiunge la dipendenza dalle multinazionali e la recente speculazione sui beni agricoli...sapete che vi dico :D ????
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sono pienamente d accordo con te !! la vendita diretta è l unica salvezza per l agricoltura ma va organizzata. Cosi come è fatta oggi non credo funzionerà, dalle mie parti stanno proliferando i negozi di campagna amica, quelli che espongono tante bandiere, mettono in vendita quello prodotto da loro e nelle vicinanze, ma non vedo tanta gente e non vedo tanto entusiasmo anche perché vendere sul luogo di produzione ovvero in campana non e molto comodo per chi acquista. Prendere la macchina uscire e andare avanti e indietro per fare la spesa non credo che lo possono fare in molti. Andrebbe organizzati tra più produttori che magari affittano un locale non dico in centro ma in un buon posto, per chi come me abita in un paesino magari spostarsi nella prima città più vicina in modo da avere una maggiore clientela. Abbandonare un po la zappa diventare imprenditori e fare un po di marketing .


Assolutamente d'accordo sul marketing e sulla necessità di organizzare il tutto.

Per un'iniziativa come quella che proponete non sarebbe indicata una cooperativa o un'associazione?


20/01/2012, 18:21
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si pewoer un agricoltura ch si chiuse nell'agroalimentare secondo me e' un errore .

prendiamo le colture agro industriali , partendo dal pioppo ,e legnami , fino ad arrivare nn e' ilcaso italiano quello del cotone, o delle piante da cui si estraggono i coloranti naturali x il cotone( uno s tutti il blue , dei jeans estratto in una zona delle marche..)

qui non puoi fare quel discorso e in certi settori come dire , be ce trippa x gatti , nns arebbe ora di allargare un po gli orrizzonti? prima che arrivino a soffiarci pure questi ?

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Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


20/01/2012, 19:37
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Località: caserta
Certo grinto che il discorso non lo puoi fare per tutta l agricoltura, pero n italia c e una prevalenza di piccoli agricoltori, magari agregati in piccoli gruppi e con un po di spinta da parte del pubblico secondo me si potrebbero avere dei bei rusultati. Ad esempio una decina di agricoltori che aprono un punto vendita dentro un centro commerciale e non una bancarella in mezzo alla strada, oppure comprare la carne in certe quantità poi congelarla a casa, però quella che ti viene da allevamenti vicini, macellati e venduti senza intermediari e dividendo i costi della macellazione visto che bisogna essere in regola e se un produttore vuole macellare i propi capi deve sostenere costi davvero alti, si acquisterebbe carne a prezzi minori e gli allevatori avrebbero redditi maggiori. Tutto questa filiera però deve esse organizzata da pochi ma buoni agricoltori

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20/01/2012, 20:11
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Iscritto il: 27/07/2011, 13:09
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Penso varie ed eventuali,

per prima che tutto quello che dite si dovrebbe fare in parte esiste, esisono i Gruppi di acquisto solidale,
sempre di più, a breve anche nella mia zona, nei comuni vicini esiste già, per il resto secondo me funziona
per prodotti locali e localmente, non per scambi oltre la/le regioni limitrofe....
Un altro discorso da fare è convincere il consumatore a comprare Italiano, praticamente un muro di gomma,
come fai a far comprare una cosa che costa 2 euro che la stessa cosa che arriva da extracomnitario la vendono a
30 / 40 centesimi? tiri fuori la bacchetta magica?

_________________
Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso...
"Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi."
Aleksandr Solženicyn


20/01/2012, 22:58
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Iperione dice che l'autarchia e' finita ma io dico magari ci fosse l'autarchia secondo me farebbe bene a tutti gli agricoltori e non vedremmo piu' ettari e ettari di terra abbandonatae si rivaluterebero le colture dette non pregiate perche' vi diro che a me tutta questa mania sulla qualita del vino per esempio mi sembra una schiochezza secondo me fatta solo per vendere una bottiglia a 10-20 euro poi ho visto suggerimenti sugli acquisti a km0 o altre cose ma non capite che la gente se ne va comodamente al supermercato se ne frega dei produttori locali va la e compra tutto e vi dico quando vedo qualcuno che compra della carne al supermercato mi viene la pelle d'oca dalla paura ma per fortuna io personalmente o quasi raggiunto l'autarchia alimentare mi mancano solo pochi dettagli.


20/01/2012, 23:21
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Iscritto il: 29/12/2011, 23:23
Messaggi: 28
Località: Torino
Formazione: perito agrario
faustocoppi ha scritto:
Iperione dice che l'autarchia e' finita ma io dico magari ci fosse l'autarchia secondo me farebbe bene a tutti gli agricoltori e non vedremmo piu' ettari e ettari di terra abbandonatae si rivaluterebero le colture dette non pregiate perche' vi diro che a me tutta questa mania sulla qualita del vino per esempio mi sembra una schiochezza secondo me fatta solo per vendere una bottiglia a 10-20 euro poi ho visto suggerimenti sugli acquisti a km0 o altre cose ma non capite che la gente se ne va comodamente al supermercato se ne frega dei produttori locali va la e compra tutto e vi dico quando vedo qualcuno che compra della carne al supermercato mi viene la pelle d'oca dalla paura ma per fortuna io personalmente o quasi raggiunto l'autarchia alimentare mi mancano solo pochi dettagli.


Direi che la mia era più una constatazione più che altro :) sulla situazione critica e sulla vergognosa condizione nella quale versa l'agricoltura italiana, sono completamente d'accordo con te...


20/01/2012, 23:32
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Iscritto il: 15/09/2011, 11:24
Messaggi: 74
Proseguendo e rispondendo: km0 è importante, dobbiamo eliminare gli intermediari. Dobbiamo se vogliamo sopravvivere, aprire su base regionale ,dei punti di rivendita, in cui però , e questo è il dato importante , ci sia varietà e offerta. La forma societaria migliore non saprei...Tali rivendite devono essere permanenti...Ma la produzione non deve essere enorme, e deve seguire la stagionalità per forza di cose...Poi ognuno può pensarla come gli pare...La mia idea era spingersi oltre il mercato occasionale o la bancarella singola per strada o la rivendita diretta in azienda e basta...In buona sostanza giacchè la produzione c'è , ed è di qualità , credo sia ora di lavorare molto sul canale distributivo , sulla comunicazione sul marketing....
Una cosa è certa...le multinazionali hanno illuso il mondo contadino, lo hanno convinto che producendo di più (senza limiti) avrebbe guadagnato di più , gli hanno venduto l'idolo della industrializzazione agricola , con il solo risultato che i prezzi sono calati e il povero contadino è diventato schiavo dei prezzi dei mercati , dei fornitori , degli intermediari , dei terzisti , del credito e via di seguito! E già che ci siamo me la prendo anche con gl' enti intermedi regionali che dovrebbero sostenere il mondo agricolo e sono invece diventati stipendifici che ciucciano risorse che una volta entravano dirette nelle tasche del contadino...
Amarezza!!


21/01/2012, 13:04
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