16/01/2012, 16:47
Confesso che non ho ancora capito se si tratta di farla individualmente franca o di ragionare sui sette e più miliardi di persone che occupano il globo. Nel primo caso trovo la cosa possibile ma poco interessale, quasi inutile parlarne.
16/01/2012, 16:58
16/01/2012, 17:33
milli ha scritto:rancamente mi pare un po' ingenuo pensare che con i nostri comportamenti possiamo salvare il mondo e i 7 miliardi di persone che la occupano, a meno che investiamo i soldi che risparmiano in donazioni ( quello che dico è una provocazione, cercate di capire lo spirito perchè non riesco a spiegarmi meglio).
Poi parlare di farla franca, che vuol dire? cercare un'impunità dopo aver commesso qualcosa di sbagliato? cercare di spendere meno o di liberarsi almeno in parte dai meccanismi del puro consumismo?
Uno può concepire la "decrescita" come impegno a vivere in stile ecologico anche attuando uno stile di vita scomodo, oppure come liberazione graduale di bisogni fittizi, oppure come risparmio di risorse, meno inquinamento e riciclo.
Per me ogni tentativo è valido, poi si può migliorare....
16/01/2012, 19:52
16/01/2012, 21:40
grintosauro ha scritto:decrescita vuol anche dire una vita meno affannosa?
cioe anche a volte lasciar perdere?
un po alal francese ch uan volta che nelal vita hai casa , famiglia , qualche vizio, tutto il resto e' varva( la varva dalle mie parte e' quella parte di crusca del mais rossiccia , che e' attaccataa l tuttolo , che setacciando il mais dopo l'essicazione in genere si butta via.., ma che ti entra dappertuttosotto i vestiti , capelli , scarpe..)
16/01/2012, 22:11
16/01/2012, 22:48
17/01/2012, 2:41
17/01/2012, 7:18
Alberto1987 ha scritto:Giasone hai detto, a mio parere, una grande verità. Questo atteggiamento è davvero diffuso: per non rinunciare a quelli che sono i SIMBOLI della ricchezza (che in molti casi chiamerei anche omologazione), spesso si rinuncia a qualcosina da mangiare, oppure ci si indebita fino al collo. E' un problema sociale molto grave, senza entrare nel merito della questione se sia giusto o meno (in termini assoluti) comprarsi l'IPad.
Chi se lo può permettere, lo compra (se vuole), che non ha la possibilità non dovrebbe farlo.
Poi c'è chi se lo può permettere e non lo vuole comprare, ma questo è un altro paio di maniche (molto corte, credo).
Però ho una domanda che mi frulla in testa e che pongo a voi: questa tendenza non è frutto proprio del consumismo, che pure ha portato delle cose buone? Io una risposta me la sono data, mi piacerebbe ascoltare ora il vostro pensiero.
Alberto
17/01/2012, 9:30
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