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Decrescita e risparmio come valori sociali 
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raviolo ha scritto:
Michelaccio, non fare l'errore di confondere la scienza e la tecnologia con la politica e lo sfruttamento economico.
Stai mettendo insieme mele con pietre.
Evidentemente non puo' essere condivisibile il modo di pensare di chi sfrutta e deturpa l'ambiente. Come non si puo accettare chi fa una speculazione sugli ospedali, o sulla ricostruzione di una citta' alluvionata.
Ma la tecnologia non e' questo. La tecnologia propone soluzioni, valide o meno dipende dal contesto.
ben venga l'Iphone , se ti permette di comunicare e non di "essere comunicato"..
Io sono convinto che la cosa davvero importante sia la scuola e la possibilita' per ciascuno di crearsi una cultura ed una coscienza,studiando, viaggiando, comunicando. Se non si riparte da questo saremo come quei naufraghi sull'isola, magari felici, mentre il mondo attorno crolla.


infatti.
mi sa che mi sono impapocchiato nell'enfasi del discorso perchè era quel che volevo dire, più o meno :D
sapessi proprio io quanto sono felice che esista la tomografia computerizzata :D
ciò non toglie che i benefici innegabili dell'evoluzione scientifica non assolvano macroscopici "e/orrori", i più secondo me commessi in malafede, come quello da me menzionato e tanti altri.
e quelli, non dico che annullino, ma quanto meno diminuiscono la portata dei benefici che tanti secoli di dura e dolorosa evoluzione scientifica e di coscienza ci avrebbero dovuto portare.
su questo, scusate, ma mi permetto di insistere.
ciao michele(accio).

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Lo diceva mia nonna.

Una persona di 50 anni che vede i mondo come lo vedeva quando ne aveva 20 ha buttato via 30 anni della propria vita.
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16/01/2012, 10:12
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JeanGabin ha scritto:
Tosco ha scritto:
Durante lo scorso Aprile ero presente ad una fiera di settore.
Una giornalista mi si avvicina e mi dice: "mi parli di lei e di quello che fa nella sua azienda"
e così sdoganai la lingua e le raccontati in cinque minuti quello che facevo e volevo fare nella mia azienda.
Lei ad un tratto m'interrompe bruscamente, e mi dice: "Quindi lei applica la decrescita serena!?"
Ed io: "La decheeee...?"
Ecco il mio primo incontro con la decrescita: a quanto pare la facevo già da molti anni e neanche sapevo cosa fosse.
Ed ecco che mi son messo a leggere, e a documentarmi.
In effetti effettuo un qualcosa che può essere inteso come decrescita..ed è FELICE perchè vivo tutto quello che faccio con il piacere del libero arbitrio..e quindi felicemente.
Alimentazione: copro il 70% annuo degli alimenti consumati, e quindi me li produco nella mia azienda, da miei semi e miei animali...concimati con letame aziendale e alimentati con mangimi aziendali. Insomma quello che mangio ha una filiera così corta che neanche la vedo. mangiamo SOLO frutta e verdura di stagione..e quando possibile della nostra azienda.
Facciamo il pane da lievito madre oramai da due anni compiuti, e lo facciamo nel nostro forno alimentato con scarti di potature.
trasformiamo, mettiamo sott'olio, sotto aceto, sotto spirito, sotto sale...tutto ciò che è mangiabile, e ne godiamo tutto l'anno..tentando di farci bastare (anche se è difficile) il congelatore classe AA che abbiamo, senza doverne comprare un altro.
Lavori Agricoli: è ridotto al minimo l'utilizzo della trattrice agricola, del motocoltivatore e delle motoseghe e decespugliatore.
Riutilizziamo in modo autarchico tutto il riutilizzabile.
Trasporti: ottimizziamo gli spostamenti e cerchiamo di limitare al massimo l'impiego dell'auto.
In Casa: lavo a le stoviglie, scaldando l'acqua in un bricco sulla stufa a legna. Chi aveva detto che ci volevano 80litri per lavare i piatti di una famiglia..almeno nel mio caso...si sbaglia moltissimo: io ne consumo circa 7 al giorno, e posso giurare che le mie stoviglie sono pulitissime. uso aceto, o bicarbonato, o limone a seconda del tipo di sporcizia..e non solo per i piatti. Utilizzo moltissimo l'aceto, anche nella lavatrice..che lava rigorosamente la notte e a temperature bassissime. Il sapone per lavarci lo facciamo da noi con olio e lisciva di cenere. la temperatura del frigorifero è volutamente tenuta sotto controllo, e mai usiamo il frigo a temperature da congelatore.
Ci scaldiamo con la legna della nostra azienda: non dico che tutti dovrebbero farlo, ma che CHI PUò FA BENE A FARLO..ed io posso.
Per cucinare uso da ottobre a maggio la cucina economica.
Abbiamo due cellulari: uno riciclato da una parente che lo teneva in un cassetto perchè oramai vecchio (funziona benissimo) ed uno comprato da me e pagato 29€. Li teniamo accesi solo quando ne abbiamo bisogno.
Tutte le luci delle apparecchiature elettriche sono spente (stacchiamo la spina) quando non usiamo tali apparecchiature.
Il computer da cui vi sto scrivendo potrebbe benissimo esser destinato all'immondizia perchè ha molte cose che si son rotte con l'usura, ma quelle che funzionano mi permettono com,unque di impiegarlo in utilizzi mirati..e quindi lo tengo con piacere.
Ricicliamo tutto, limitando l'utilizzo della plastica, e riutilizzando ogni contenitore di vetro.
Non spendiamo denaro in "bischerate", ma certo non soffriamo mancanze alcune.
Barattiamo moltissime cose, e cerchiamo di dare il giusto valore al denaro.
Insomma...siamo contenti ed inconsapevolmente facciamo una nostra decrescita felice da anni.
non apparteniamo a nessun gruppo o associazione: ci garba sentirci liberi di scegliere anche in quello.


Non raccontarlo troppo in giro che la gente ti prende per matto... :D


:lol: concordo con jean tosco.....esperienza personale :lol:
ciao michele

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16/01/2012, 10:17
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dario53 ha scritto:
Quel frullatore un tempo si poteva aggiustare,quindi dietro c'era un indotto di persone che si occupavano della manutenzione e del servizio ricambi,oggi si butta via e se ne compra un altro sic,quanti posti di lavoro si sono persi in virtu di una sfrenata corsa a a tutto quello che deve durare poco e subito cambiare,io non sono contro il progresso o alla tecnologia,ma di dovrebbe perseguire una logica dell'ambiente e di tutti noi. Forse non sono chiaro nel sapermi spiega,ma sono d'accordo con Michele.Un abbraccio Dario


e lo sai qual è il bello, caro dario?
che molto probabilmente anche il frullatore moderno si potrebbe riparare.
io mi sono riparato il computer che dovevo buttare, secondo il tecnico, aprendo lo schermo, guardandoci dentro e usando un pezzetto di nastro adesivo.
IO! che con la tecnologia faccio a cazzotti e vince lei :shock:.
neanche lo ha aperto il tecnico, e sono sicuro che non fosse affatto in malafede, solo "funziona cosi".
ciao michele

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16/01/2012, 10:29
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Michelaccio. hai ragione, il problema come vedi non e' tanto lo stile di vita "parsimonioso" o la tecnologia usa e getta ,quanto la speculazione che viene fatta sulla pelle di tutti.
Parli di frullatore riparabile, forse. Diciamo che un frullatore professionale dal costo di un migliaio di euro viene costruito con viti e materiali tali da rendere possibile la riparazione.
Il classico frullatore da 100 euro e' costruito in modo tale che una volta chiuso non si possa piu riaprire.
Se lo apri a forza danneggi le tenute e diventa pericoloso.

Per quanto riguarda il monitor.. il tuo tecnico ha ragione, LUI non lo puo riparare.
E' regola che quando il costo della riparazione supera il 50% del valore del bene , sia conveniente la rottamazione e la sostituzione.
Oggi un monitor lcd di media qualita' costa nuovo dai 70 ai 140 euro Un monitor usato si vale dai 30 ai 50.
E' vero che il tuo monitor si ripara con un pezzo di nastro adesivo.
Ma un tecnico che prende in carico un monitor, lo apre , cerca il guasto, lo ripara (non con l'adesivo, ma sostituendo il pezzo rotto) ha un costo di riparazione di pochi euro a cui si somma un costo di gestione (tasse ,commercialista,laboratorio etc) che fa si che il prezzo che deve applicare sia al minimo di qualche decina di euro.
Ora, ammesso che non si sa a priori quale sia il guasto (avrebbe potuto essere anche la sostituzione di un pezzo costoso) Aprire un oggetto dove nel migliore dei casi (filo rotto da saldare) il costo della riparazione e' pari al valore del bene e' antieconomico.
Attenzione.. diviene antieconomico perche' il grosso dei costi non e' dovuto al lavoro di riparazione ma al costo burocratico,imposto in sovrappiu'.. 21% di iva, emissione di ricevuta fiscale, contabilizzazione, e tutto il resto.
Allora evidentemente.. il problema NON e' la riparazione o la sostituzione E' la gabella ggiunta che COSTRINGE A SOSTITUIRE. piuttosto che a riparare.

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16/01/2012, 11:02
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se guardate le comuni stampanti a colori costano pochissimo, costano meno dei componenti elettronici che la compongono. Ma allora dov'è il business per chi la costruisce? nelle cartucce di ricambio dell'inchiostro, quelle sì piuttosto costose. Prim a ti convincono a comprare con l'illusione del prezzo basso , poi ti schiavizzano con le cartucce.

Una volta si riparavano gli ombrelli. Ora ne trovi anche a 5-10 €, conviene riparararli, se sono danni grossi?
[quote]Il classico frullatore da 100 euro e' costruito in modo tale che una volta chiuso non si possa piu riaprire.[quote]
un esempio recente: abbiamo i portalampada in sala parto( per le lampade a infrarossi) . Dovendo cambiare i fili rosicchiati dai topi, abbiamo trovato le viti arrugginite e inservibili. Bastava mettere due vitine d'acciaio, giusto? No, le lampade non devono durare troppo, al massimo un anno o fino alla prima riparazione. Sono piccoli dettagli non casuali ma calcolati.

Comunque quoto Dalamar, soprattutto per lo spirito con cui fa le cose.

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


16/01/2012, 11:34
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beh milli, l'inventore di questo metodo di vendita fu proprio uno dei nostri bisnonni:
Il signor Gillette che mise in vendita a prezzo bassissimo il rasoio, e mentre tutti si chiedevano perche volesse perderci vendendo il suo rasoio sottocosto, lui rideva sotto ai baffi pensando che di rasoio se ne vende uno, di lamette centinaia.

Quoto anche io lo spirito di Dalmar, anche se lo trovo in alcuni casi " antiecologico" (e' una battuta, ma sotto alcuni aspetti cela una verita').

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16/01/2012, 11:39
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Confesso che non ho ancora capito se si tratta di farla individualmente franca o di ragionare sui sette e più miliardi di persone che occupano il globo. Nel primo caso trovo la cosa possibile ma poco interessale, quasi inutile parlarne.


16/01/2012, 12:28
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raviolo ha scritto:
Ora, ammesso che non si sa a priori quale sia il guasto (avrebbe potuto essere anche la sostituzione di un pezzo costoso) Aprire un oggetto dove nel migliore dei casi (filo rotto da saldare) il costo della riparazione e' pari al valore del bene e' antieconomico.
Attenzione.. diviene antieconomico perche' il grosso dei costi non e' dovuto al lavoro di riparazione ma al costo burocratico,imposto in sovrappiu'.. 21% di iva, emissione di ricevuta fiscale, contabilizzazione, e tutto il resto.
Allora evidentemente.. il problema NON e' la riparazione o la sostituzione E' la gabella ggiunta che COSTRINGE A SOSTITUIRE. piuttosto che a riparare.


esatto!!
azz! ho fatto un panegirico della madonna e tu, con 4 parole, sei arrivato al punto :(
c'è una tale filiera di speculazione dietro il prodotto finito, da parte di tutti, dal fornitore delle materie prime, al produttore, al grossista, al venditore via via fino allo stato, che approfitta, come stiamo ben vedendo, di ciò che non si può nascondere, di ciò che si può colpire sicuramente, cosa comoda, agire in certe direzioni è molto più faticoso (mi si perdoni un pizzico di populismo perchè ci sta) che alla fine il prezzo (che non è il costo) è talmente spropositato al valore che diventa impossibile uscire dal vortice del consumismo.
e per rispondere a rizoma, certo che stiamo parlando di tutti i 7 miliardi di poveri cristi che popolano la Palla.
l'attuale sistema si autoalimenta, per farlo ha bisogno di "cibo" e da qualche parte tocca pure tirarlo fuori.
chi ha la fortuna di vivere in uno dei paesi dominanti (per ora) se la cavicchia, malgrado tutto, e gli altri, beh.....son lontani, diversi, in fondo chi li capisce, i pochi che arrivano qua fanno comodo in un sacco di maniere, dal lavoruccio sporco al potersi prendere la colpa di tante cosette.
e qui entra in gioco anche il discorso etico, mi pare.
quà si è menzionata la cina, inquina, non rispetta i diritti umani e del lavoro, ma guardate che mira ad uno stile di vita occidentale...l'esempio sbagliato lo diamo noi.
il povero pastore albanese ha visto ciò che noi abbiamo mostrato, ha visto in TV che la signora che pulisce i cessi, prima di mettersi il grembiule ed i guanti, appende all'attaccapanni la pelliccia e, ad un certo punto ha detto: "mo lo voglio pure io, che cavolo", perchè io no?".
di chi è la colpa se non di un sistema intero?
ciao michele

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16/01/2012, 13:15
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Caro michele ha ragione raviolo quando dice la speculazione ...... bene questo è il problema.
La tecnologia o il progresso che hanno utilità per il bene dell'umanità sono d'accordo, ma il vero problema e che il "consumatore deve consumare sempre di più e sempre più veloce qualsiasi cosa che acquisti non deve durare è lo smaltimento come la mettiamo.
Un altro problema che mi assila in questi giorni ve ne faccio partecipe così mi dite la vostra.Gli sconti al supermercato mi sembra di capire che tutti i supermercati si sono messi d'accordo per scontare la merce diversa così mi sono trovato a dovere creare uno spazio maggiore in cantina per accogliere tutta la merce che si compra. se non si approfitta degli sconti :(
un abbraccio Dario

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SILVIA......UNA DI NOI.....


16/01/2012, 13:22
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raviolo ha scritto:
Quoto anche io lo spirito di Dalmar, anche se lo trovo in alcuni casi " antiecologico" (e' una battuta, ma sotto alcuni aspetti cela una verita').



ahhhh... Raviolo...e adesso lo voglio sapere dove sta la mia parte antiecologica eh! Curiosissima da morire!

Ciao

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How many roads must a man walk down before you call him a man?... Bob Dylan


16/01/2012, 14:03
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