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Decrescita e risparmio come valori sociali
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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mah Michelaccio, Parlando di Germania, Friburgo,la citta piu "verde" della germania ha si molte delle abitazioni scaldate a legna (con teleriscaldamento e centrale di cogenerazione) ma molte ancora ad olio ed elettriche. La "verdissima" germania e' zeppa di centrali nucleari che invece di rottamare come era stato detto subito dopo l'incidente giapponese, sta riattando per prolungarne la vita. Sempre la "verdissima" germania, leader del fotovoltaico, ha tolto i finanziamenti e sta promuovendo il consumo sul posto. perche si son resi conto che l'energia prodotta dal fotovoltaico e' difficilmente utilizzabile se immessa in rete. Tanto che un mio amico,impiegato da anni nella piu grande industri produttrice di fotovoltaico tedesca, e' stato licenziato perche' la sua azienda sta liquidando i magazzini e cessa l'attivita. per chi volesse informarsi suggerisco di andare a vedere le quotazioni in borsa dei produttori di fotovoltaico (son crollate e stanno praticamente tutti fallendo). Suggerisco inoltre una ricerca su google sulle proteste dei cinesi contro alle produzioni di fotovoltaico che hanno distrutto laghi e una regione grande due volte l'italia inquinandola con gli scarichi residui dalla produzione delle celle fotovoltaiche.
Io anche ho un furgone che ho comprato nuovo nell'81 (31 anni di servizio). Non lo cambio perche non posso cambiarlo, ma NON e' una buona scelta. I nuovi motori , son decisamente piu efficienti e meno inquinanti. E con il sistema di riciclaggio attuale la conversione del vecchio mezzo in un nuovo mezzo (calcolata su di un uso normale ) e' energeticamente conveniente.
Invece, parlando di carbone, quello che sta davvero succedendo e' che le famose scarpe prodotte in cina e vendute qui, vengono prodotte con energia proveniente da carbone. I cinesi usano poco petrolio e soprattuto carbone per fornire energia alle fabbriche. Allora il problema NON E' LA DECRESCITA NOSTRA il vero problema E' LA DELOCALIZZAZIONE E LA PRODUZIONE SENZA VINCOLI. I nostri nonni si stupivano delle nostre necessita' ma spruzzavano ddt, avevano oggetti cromati con trattamenti pazzeschi, fonderie che scaricavano a cielo aperto e cosi via. Voglio dire, E' GIUSTO RISPETTARE L'AMBIENTE, MA ATTENZIONE CHE ,SFRUTTANDO QUESTO NOSTRO SENSO CIVICO, QUALCUNO NON OTTENGAPER INTERESSE PERSONALE IL RISULTATO OPPOSTO.
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13/01/2012, 11:18 |
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rizoma
Iscritto il: 23/03/2011, 20:02 Messaggi: 881 Località: Milano
Formazione: Laurea
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raviolo ha scritto: nostri nonni si stupivano delle nostre necessita' ma spruzzavano ddt, avevano oggetti cromati con trattamenti pazzeschi, fonderie che scaricavano a cielo aperto e cosi via Appunto! non è che i nostri nonni fossero dei convinti ecologisti! inquinavano esattamente come inquiniamo noi oggi, proporzionato alle diverse attività dei diversi periodi. Oggi il problema è drammatico e se ne ha coscienza, quindi siamo ancora più colpevoli. E poi, non credo che risolviamo niente se io sto sull'appennino emiliano vivendo dell'orto e inquinando il minimo, tu fai lo stesso sulle prealpi e lui sui monti Iblei. Esistono nel mondo città di 24 milioni e più di abitanti,con le bombole di ossigeno per le strade! A queste persone cosa vogliamo dire? mangiate sano? fatevi l'orto? Noi nel nostro piccolo cerchiamo di essere corretti e questo va bene ma, siamo ben poca cosa. Se idealizziamo un ritorno alle 'origini' credo che non andremo da nessuna parte. Demonizziamo la scienza che ci ha portato a questo punto ma, solo la scienza ci può tirare fuori da questo. Poi la scienza diventa... politica. E qui si apre un baratro. Saluti
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13/01/2012, 13:42 |
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michelaccio
Iscritto il: 14/12/2009, 12:10 Messaggi: 2281 Località: Appennino toscoemiliano, ma originario d'Abruzzo
Formazione: Poca e fatta male, però sul campo...
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è probabilmente vero, in base alle situazioni, che i nostri nonni inquinavano più di noi ( anche se a livello quantitativo non c'è comunque paragone, ma a monte) ma era anche questione di ignoranza, un'ignoranza che non è più giustificata. la scienza non va mai demonizzata, ed infatti non lo faccio. quello che andrebbe letteralmente demonizzato, se mai, e la speculazione che, a mezzo di una autentica induzione di massa durata mezzo secolo e più, ci ha indotto ad avere bisogni artificiosi creati letteralmente a tavolino e gli scienziati che si mettono al servizio di ciò. il progresso, ci è stato insegnato, è produzione quindi consumismo, (produci, consuma, crepa cantava uno ) ma non è per forza così (ed infatti il sistema, mi pare, sta tirando la crepa), e chissenefrega di cio che costa il raggiungere il risultato ambito. progresso dovrebbe essere sinonimo di benessere, di "vita buona", slegata si dalle ambasce che crucciavano i nostri nonni ed in parte i nostri padri, ma anche slegata da nevrosi causate da falsi bisogni artatamente fatti passare per indici di progresso, o no? conosco amici di nostro nipote che si sentono "sfigati" perchè non sono in grado di reggere il passo con la moda o con l'ultimo cellulare! "SFIGATI" si sentono!! questa è schiavitù. io mi sono sentito sfigato quando ho avuto un'ischemia cerebrale che mi ha tenuto in ospedale due mesi, e che cavolo! la scienza deve essere al servizio dell'umanità e non al servizio dell'economia, come è nella realtà attuale. la scienza deve risolvere i problemi non creandone altri, se no ne faccio a meno volentieri. i pannelli fotovoltaici sono poco efficienti? (a parte che dissentirei in parte su questo) Beh si studi su questo e si veda di risolvere il problema, invece di osannare biocombustibili del cavolo come se fossero chissà che conquista meravigliosa, l'idroelettrico non rende? e come fanno a dirlo se le centrali idroelettriche in italia sono inutilizzate all'80% da una media di 30 anni? chi ci ha mai provato ad utilizzarle appieno abbinandole a nuove tecnologie ed altre fonti? gli investimenti sul geotermico non cicciano mai fuori, ma cacchio come sono usciti fuori i soldi per alitalia o fiat in tutti questi passati lustri, e dai! le macchine saranno molto più efficienti, veloci, moderne. ma per vendere e fare correre quelle macchine, per volere continuare a trasportare le merci in un certo modo, più redditizio di un altro per i soliti noti, stanno facendo le grandi opere, come la variante di valico, stanno distruggendo le valli, i fiumi, i boschi, i paesi e so di che parlo, venite a vedere cosa è diventata la valle del setta qui! era un paradiso qua sotto, ma ora si potra correre più veloci ognuno con la propria scatoletta ultimo modello efficientissima, tutti bel bel contenti ed appagati mentre camion inquinanti porteranno a roma verdure coltivate in val padana che costeranno il triplo, se te le vende uno onesto. ma meglio davvero il carretto col somaro, per me. chi rinnega le scoperte, i progressi della scienza? uso il computer, anche se vecchio ho il cellulare, sono contento di non dovermi fare 12 chilometri a piedi al giorno per andare in stazione, ci mancherebbe. però resto convinto che la scienza non riesce ad essere ecosostenibile non perchè abbia chissa che limiti connaturati, ma perchè gli interessi economici fanno da volano laddove sono ben altre le cose che dovrebbero falo. saremo pure pochi, illusi ed inutili, ma io preferisco dire: io no! ben magra consolazione lo so, ma siccome ci credo, un pò mi riconsolo ciao ragazzoli. miichele(accio)
_________________ A far del bene agli asini si pigliano calci in fronte. Lo diceva mia nonna.
Una persona di 50 anni che vede i mondo come lo vedeva quando ne aveva 20 ha buttato via 30 anni della propria vita. Muhammad Ali, il grande.
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13/01/2012, 15:01 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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Michelaccio, non fare l'errore di confondere la scienza e la tecnologia con la politica e lo sfruttamento economico. Stai mettendo insieme mele con pietre. Evidentemente non puo' essere condivisibile il modo di pensare di chi sfrutta e deturpa l'ambiente. Come non si puo accettare chi fa una speculazione sugli ospedali, o sulla ricostruzione di una citta' alluvionata. Ma la tecnologia non e' questo. La tecnologia propone soluzioni, valide o meno dipende dal contesto. ben venga l'Iphone , se ti permette di comunicare e non di "essere comunicato".. Io sono convinto che la cosa davvero importante sia la scuola e la possibilita' per ciascuno di crearsi una cultura ed una coscienza,studiando, viaggiando, comunicando. Se non si riparte da questo saremo come quei naufraghi sull'isola, magari felici, mentre il mondo attorno crolla.
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13/01/2012, 16:11 |
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Campesino
Iscritto il: 15/11/2009, 15:14 Messaggi: 900 Località: Garfagnana (Lu)
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Non credo ci sia nessuno che tornerebbe volentieri a lavare i panni al pozzo con l'acqua ghiaccia, che abiterebbe case senza riscaldamento, o che vorrebbe spostarsi a dorso di miccio, (asino) non mi pare che nessuno abbia detto questo. Si sta discutendo che forse non è più il caso di consumare per forza per poter produrre. Sicchè ben venga chi fa il maglione da se, chi autoproduce, chi ripara anzichè buttare, chi coltiva un orto anzichè un inutile prato inglese, chi non fa la coda per comperarsi l'ultimo modello di Iphone.....
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13/01/2012, 18:30 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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so che dicendo quello che sto per dire mi tirero addosso le ire di molti.
Campesino. Quello che dici ha un buon sapore, ma non e' corretto. Se vogliamo davvero progredire e vivere in un modo piu civile e rispettoso dell'ambiente la via non e' quella dell'autoproduzione, e neppure quella della riparazione autonoma delle cose guaste. Anzi, queste sono attivita' in forte contrasto con il concetto di risparmio energetico. Sembra strano ma se ci riflettete un secondo diviene tutto chiaro. Produrre in modo autonomo un oggetto poteva essere la soluzione 100 anni fa, quando tutta la produzione era pressoche artigianale. Oggi qualsiasi oggetto anche il piu banale ha dietro di se decine di anni uomo di progettazione e ingegnerizzazione. Prendete un utensile qualsiasi, un frullatore per esempio, osservate attentamente il cavo e la presa. Gia solo realizzare autonomamente un cavo del genere , che risponda ai requisiti di sicurezza e di affidabilita' richiesti e' impossibile.Non parliamo poi se vogliamo produrlo utilizzando la stessa energia impiegata per farlo industrialmente. Una vera mission impossible. Bene, se i romani son diventati quel che son diventati grazie al fatto di aver ottimizzato e normalizzato la costruzione delle strade ed aver inventato il primo sistema postale davvero efficiente del mondo, Non possiamo certo non capire noi uomini del terzo millennio che la via e' quella dell'associazione, dell'unione delle forze, della produzione in grande scala. L'unica che permette di ottenere oggetti e utensili efficienti ed energeticamente poco costosi. ho lanciato un sasso.. aspetto l'onda di ritorno.
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13/01/2012, 20:00 |
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rizoma
Iscritto il: 23/03/2011, 20:02 Messaggi: 881 Località: Milano
Formazione: Laurea
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E siamo d'accordo, mi sembra, nella sostanza. Lasciamo stare per un attimo il nostro personale modo di stare al mondo che, voglio credere, sia rispettoso di tutto. A me, la sindrome dell'accerchiato, con altre parole accennato anche da raviolo, a volte mi viene. Creare un rifugio di virtù non risolve la questione, serve a dire 'non mi avrete mai'! esempi che è bene ci siano, anche questa è una soddisfazione sacrosanta. Campesino ha scritto: Si sta discutendo che forse non è più il caso di consumare per forza per poter produrre. Ai detto niente! Chi gli lo va a dire alla Cina, all'india, agli Stati Uniti a quelli di Dubai, praticamente a tutto il globo che questa politica, di fatto, ha sposato? La crisetta che stiamo vivendo sta a vedere se è sintomo di crisi di una civiltà, allora il consumare per produrre o produrre molto per consumare molto, andrebbe in discussione. Ma se come sospetto, e dio sa quanto vorrei sbagliare, si tratta poi del riemergere dalle ceneri della stessa araba fenice allora, i problemi si ripresenteranno uguali ma sotto un'altra forma. Insomma, non mi sembra ancora il momento di reali, sostanziali cambiamenti, dal momento che gli attori sono sempre gli stessi che agiscono nel nome del sempre dio profitto. Nel mondo la questione ambientale è ancora fatta di tante parole e pochi fatti. Saluti a tutti
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13/01/2012, 20:05 |
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dario53
Iscritto il: 31/10/2011, 11:48 Messaggi: 1307 Località: enna
Formazione: tec.di laboratorio
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Quel frullatore un tempo si poteva aggiustare,quindi dietro c'era un indotto di persone che si occupavano della manutenzione e del servizio ricambi,oggi si butta via e se ne compra un altro sic,quanti posti di lavoro si sono persi in virtu di una sfrenata corsa a a tutto quello che deve durare poco e subito cambiare,io non sono contro il progresso o alla tecnologia,ma di dovrebbe perseguire una logica dell'ambiente e di tutti noi. Forse non sono chiaro nel sapermi spiega,ma sono d'accordo con Michele.Un abbraccio Dario
_________________ SILVIA......UNA DI NOI.....
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13/01/2012, 20:15 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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attenzione non dico che si debba produrre per subito cambiare. Si puo produrre anche pensando a lunghe durate.
la filosofia dell'indotto e dei ricambi, seppur condivisibile da un punto di vista sociale, non e' ecologica ne' a risparmio energetico. Tenere magazzini pieni di ricambi e persone a curarli in attesa di un eventuale guasto non ha senso. L'oggetto ha una vita prevista, se ti serve fare un buco ogni tanto per la lampada ti compri un trapano in plastica a basso costo energetico da nove euro e sai che quel trapano poi tra cinque anni lo restituirai al centro di smaltimento dove verra' riciclato. Se fai il falegname ti compri il trapano in metallo per la cui costruzione e' sevita un botto di energia e lo tieni venti anni.
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13/01/2012, 20:52 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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mi rendo conto che chi non ha lavorato in progettazione non possa rendersi conto di quale livello qualitativo sia stato raggiunto oggi dalla produzione industriale e di come sia impossibile oggi tornare all'artigianato (se non per oggetti di ultranicchia) senza perdere anni di progresso. Molti di noi sono ancora fermi ad un 'idea di costruzione che e' vecchia perlomeno di 50 anni. Parliamone perche il vero problema e' li. E parliamo anche del vero cancro della produzione, la speculazione finanziaria.
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13/01/2012, 20:58 |
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