grintosauro ha scritto:be allora torniamo al disorso mio che ho fatto prima , per far girare il ondo alal fine serve emno ente , per cui la decrescita x consmare meno e' in fine anche il discorso che se oggi in italia simo 55/60milioni di persone domani x stare bene dovremo esere si 35/40.. con solo 100 deputati e ministri..
Con solo 50 deputati e ministri si, con meno popolazione non è importante, di terra vuota da "zappare" c'è n'è ancora tanta....
L'accenno alla fabbrica di auto e' solo casuale. Tutti i settori sono interessati dal fenomeno, dalle panetterie europee che cuociono pane surgelato prodotto nei paesi dell'est ai produttori di automobili che montano gruppi comuni su auto di marca diversa. Son stato in giappone a lavorare, e mi son stupito di come si costruiscano le case: Si tira su la struttura in ferro e qualche rapida gettata di cemento, poi arrivano le stanze , finite, che con delle gru vengono posizionate in loco. Una sala da bagno viene installata in meno di 20 minuti ed e' immediatamente funzionante. In Cina son rieusciti a costruire un grattacielo in 15 giorni.
Il punto fondamentale non e' il lavoro delle mani. Il punto fondamentale e' che quel lavoro NON E' PIU VALORIZZATO DALL'ESPERIENZA. Cioe' se prima un piastrellista doveva avere una certa abilita' nel realizzare un mosaico nel bagno, ora e' sufficiente uno scimmione per posizionare in loco un mosaico realizzato da un robot.
L'obiettivo di un robot e' quello di svolgere una attivita' indipendentemente da chi lo sta sorvegliando. Chi sorveglia prende atto del malfunzionamento, individua la scheda guasta tramite un sistema diagnostico e la sostituisce. Stop. L'operaio Non influisce piu sulla qualita' del prodotto finale ma solo eventualmente sulla quantita' prodotta (se dorme e non ripara, o non rifornisce la linea, la produzione diminuisce).
Questo forse e' il problema di fondo.. Se prima una certa abilita' nel fare una lavorazione era spendibile e corrispondeva ad un vantaggio per il datore di lavoro e per l'operaio stesso, oggi quell'operaio e' sostituibile con chiunque altro.
Pochissimi di noi "usano" i computer.. la maggior parte e' "usata" dai computer...
Il dato di fatto e' che PRODUZIONE IN SERIE, OBSOLESCENZA PROGRAMMATA, non riparabilita' ma possibilita di riciclaggio prossima al 100%, sono le uniche possibilita' offerte alla razza umana per sostenere la attuale crescita demografica senza finire tutti a stracci. Sto dicendo che la DECRESCITA intesa come ritorno alle abitudini antiche. Oggetti molto durevoli riparazione o autocostruzione e' CONTROPRODUCENTE da un punto di vista energetico e SOCIALE.
Pongo pero' la questione che l'operaio e la grande maggioranza delle persone non ha ancora individuato la via per trasformare la sua ragion di vita (il lavoro manuale) in qualcosa d'altro di altrettanto remunerativo.
In soldoni, prendiamo atto che l'operaio e' finito, che il pescatore e' scomparso, che l'artigiano sopravvive solo se e' artista e se fa un lavoro di qualita per papi e re. Gli altri devono trovare una collocazione.
mmm non male l'economista di sinistra serge latouche , nel libro l'abbondanza frugale..
comunque io mi chiedo che peso in politica economica ha la mussolini , vista i commenti ieri sera su una trasmissione sulla sistuzione italiana..( nonmi ricroc piu quale perche facvo zapping tra la7 e cielo..)
mmm non male l'economista di sinistra serge latouche , nel libro l'abbondanza frugale..
comunque io mi chiedo che peso in politica economica ha la mussolini , vista i commenti ieri sera su una trasmissione sulla sistuzione italiana..( nonmi ricroc piu quale perche facvo zapping tra la7 e cielo..)
mah grinto.. la mussolini non saprei.. la politica neppure.
Credo di sapere che la speculazione finanziaria ,che trae preofitto da questo profondo stravolgimento tecnologico e sociale, stia facendo parecchi danni. La politica probabilmente e' solo una conseguenza diretta della speculazione...
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: Decrescita e risparmio come valori sociali
20/01/2012, 11:08
io sono ancora convinta che il valore uomo esista ancora. Il lavoro non è solo quello che c'è nelle fabbriche, dove probabilmente raviolo ha molte ragioni. Tanti , se non i più, lavorano fuori dalle fabbriche. Un bravo lavoratore ( che sia un manager, una commessa, un insegnante, un fattore, un idraulico) si tiene ben stretto quando c'è, lo vedo anche dai disastri che mi ha combinato un elettricista idiota nel mio allevamento che a lasciato staccati tutti i fili di terra.