26/01/2011, 21:42
la crisi economica non fa crescere le vendite alimentari, ma contribuisce a modificare le abitudini degli italiani a tavola. Il consumatore continua ad essere assai cauto negli acquisti e, viste le difficoltà, è costretto a rincorrere le promozioni e compra presso i canali più convenienti, come gli hard-discount. Si punta, quindi, al prezzo più basso e si cerca di evitare di spendere per il superfluo. È quanto segnala la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito ai dati Istat sulle vendite al dettaglio nel mese di novembre.
Nel carrello della spesa troviamo così -avverte la Cia- meno carne (soprattutto quella bovina), pane, pasta, ortofrutta e vino; più latte e suoi derivati, olio d’oliva, uova e prodotti di IV gamma.
Nell’anno appena trascorso i consumi alimentari domestici -rileva la Cia sulla base delle previsioni dell’Ismea- non mostrano, quindi, segnali di ripresa. Gli acquisti, dopo aver chiuso il 2009 con un più 0,5 per cento sul 2008, sono risultati in leggera crescita solamente nei primi tre mesi del 2010, per poi diminuire progressivamente da aprile a dicembre.
Durante il 2010 -sottolinea la Cia- le prime stime (i dati definitivi si avranno soltanto nei prossimi mesi) parlano di una contrazione, su base tendenziale (rispetto al 2009), della domanda di pane (meno 2,3 per cento), di pasta (meno 2,4 per cento), di carni bovine (meno 3,5 per cento), di frutta (meno 0,8 per cento), di ortaggi (meno 0,6 per cento), prodotti ittici (meno 1,5 per cento), di vini e spumanti (meno 3,2 per cento). Nel dettaglio, alla maggiore richiesta di vini a denominazione ha fatto da contraltare una diminuzione degli acquisti di vino da tavola.
Una domanda più vivace, invece, si ha per il latte e i derivati (più 0,8 per cento). In crescita anche i consumi di olio d’oliva (più 1,9 per cento), di uova (più 1,6 per cento), e dei salumi (più 1,4 per cento). Un vero e proprio exploit viene registrato dagli ortaggi di IV gamma (i freschi confezionati), che dovrebbero aumentare del 10,2 per cento.
La Cia ricorda che nel 2009 una famiglia su tre è stata costretta a “tagliare” gli acquisti alimentari, mentre tre su cinque hanno dovuto modificare il menù quotidiano e oltre il 30 per cento è obbligato, proprio a causa delle difficoltà economiche, a comprare prodotti di qualità inferiore. Analoga la percentuale di chi si rivolge ormai esclusivamente alle “promozioni” commerciali che sono sempre più frequenti soprattutto nella Grande distribuzione. Una tendenza che, secondo le prime stime, sembra consolidarsi anche nel 2010, anno in cui i consumi alimentari sono rimasti, appunto, praticamente al palo.
26/01/2011, 22:45
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......da parte mia come fornaio vedo che il consumo del pane diminuisce ma.............perche la gente riempie le pizzerie e i ristoranti!!!
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.....(ma se c è la crisi non è meglio stare a casa a cucinare??)
26/01/2011, 23:50
caro maxi, purtroppo i fornai come te hanno un brutto difetto, non hanno cavalcato la tigre chiamata evoluzione, e continuano a fare il pane con la farina
ma siiiiiiiiiiiiiiiiiiii sincero di quanto è aumentata la vendita di pizza, di focaccia, di pane con le olive, ecc.ecc.
se pensiamo che per fare un kilo di rosette bisogna utilizzare la farina più cara, che è il pane con il minor tasso di umidità residua e che è il pane dove l'incidenza di mano d' opera è il più alto e viene venduto a 3,5 euro kilo, mentre la focaccia che nel migliore dei casi è fatta con la farina del pugliese, e che viene venduta con un tasso di umidità residuo del 35% a un costo che si aggira intorno ai 7,5 euro kilo, significa che su un kilo di focaccia venduta vendete 350 grammi d'acqua a 7,5 euro litro
e che il tempo impiegato per fare una padella di focaccia è un decimo di quello necesario per fare un kilo di rosette e quante teste di ***** ci sono che comprano la focaccia senza batter ciglio e reclamano che il prezzo del pane a 3,5 euro il kilo è caro
per non parlare del prezzo del pane con le olive, o la pizza con un poco di pomodoro e origano e un poco di edamer a cubetti, nemmeno mozzarella della più infima, perchè con quella la pizza è più cara. e le pizzette rotonde vendute a 1 euro e sono 80 grammi di pane sporcato di pomodoro e origano
provate a fare 1000 diviso 80 moltiplicato per uno e vi accorgerete che si compra della porcheria al modico prezzo di 12,5 euro kilo ed il 30% è acqua
sono incazzato
27/01/2011, 9:40
si certo ma ti ricordo che in italia un azienda (in regola) a il 45% di tasse dal fatturato
........poi ci sono corsi di igiene obligatori,norme della sicurazza ecc.........poi certo per fortuna il guadagno cè
.............altrimenti io ero disoccupato........un altro particolare inportante:per fare il pane......dalla rosetta al pane toscano il lavoro è prettamente notturno ........se va bene si inizzia alle 4 di mattina
......poi dipende la qualita del pane:io che faccio il pane "sciapo"inizio alle 01:30 .....tutte le notti
........ci si mette pure questo nel conto...
27/01/2011, 10:18
se uno guadagna 500 euro al mese ......secondo me perche fatica per guadagnare 500 euro.......se uno fatica il triplo è giusto che ne guadagna 1500 euro
............certo il guadagno finale c è........come in ogni attivita che renda poterla fare.........altrimenti si chiude
.........poi il fatto che uno cerca al panificio il pane con le olive o le pizzette che costano il doppio del pane normale
.........bè ....quello dipende dal cliente
............i prezzi sono esposti.......anche dal fornaio se si vuol risparmiare il modo c è
...........solo che la gente se ne frega........compera con gli occhi
.............vede due olive sul pane comune e compera senza guardare il prezzo
...............che colpa ne a il fornaio?.......la colpa è del consumatore che non guarda i prezzi al kg
27/01/2011, 16:27
BRAVO MAXI hai colto nel segno, ma se fosse realmente vero che non ci sono soldi nel borsellino credi che tutto ciò sarebbe possibile
oppure si tornerebbe a fare una bella polenta tutte le sere da mangiare con i piatti più poveri che la cucina contadina ci ha tramandato, tra tutti gli amici del forum vorrei sapere quanti sono quelli che mangiano i reni di maiale, il cuore, il polmone (la cosidetta coradella) chi ha mai mangiato le uova sode in umido, chi pulisce colli, zampe, degli avicoli e li cucina sia lessati che in umido, quante volte all'anno mangiate la trippa, gli stinchi di maiale, fagioli con le cotenne, ecc.ecc.
no oggi si acquista la fettina di scamone, di controfiletto, il filetto, i tagli poveri dove necessita un poco di lavoro in più per cucinarli non li vuole più nessuno.
devono fare il bollito, vogliono il cappello di prete, il muscolo, nessuno mangia più il reale, il biancostato, nessuno mangia più la testina, prova a ricercare la titina , ti pigliano per pazzo.
dovremmo tornare al tempo di guerra quando vi era veramente la fame..............e poi vedresti come impareremmo ad apprezzare le cose per il loro vero valore (in questo caso sapore,gusto, convenienza) e non per le mode.
ciao
27/01/2011, 18:35
mantovano46 ha scritto:BRAVO MAXI hai colto nel segno, ma se fosse realmente vero che non ci sono soldi nel borsellino credi che tutto ciò sarebbe possibile
oppure si tornerebbe a fare una bella polenta tutte le sere da mangiare con i piatti più poveri che la cucina contadina ci ha tramandato, tra tutti gli amici del forum vorrei sapere quanti sono quelli che mangiano i reni di maiale, il cuore, il polmone (la cosidetta coradella) chi ha mai mangiato le uova sode in umido, chi pulisce colli, zampe, degli avicoli e li cucina sia lessati che in umido, quante volte all'anno mangiate la trippa, gli stinchi di maiale, fagioli con le cotenne, ecc.ecc.
no oggi si acquista la fettina di scamone, di controfiletto, il filetto, i tagli poveri dove necessita un poco di lavoro in più per cucinarli non li vuole più nessuno.
devono fare il bollito, vogliono il cappello di prete, il muscolo, nessuno mangia più il reale, il biancostato, nessuno mangia più la testina, prova a ricercare la titina , ti pigliano per pazzo.
dovremmo tornare al tempo di guerra quando vi era veramente la fame..............e poi vedresti come impareremmo ad apprezzare le cose per il loro vero valore (in questo caso sapore,gusto, convenienza) e non per le mode.
ciao
..................daccordo in tutto!!!!!!......io stesso i piatti che menzioni non li ho mai mangiati!!!