ed intanto il mondo comincia ad andare a rovescio:

http://www.algerie360.com/algerie/des-% ... 80%99oran/


un barcone di spagnoli disoccupati e' stato fermato mentre tentavano di raggiungere l'algeria nella speranza di trovare lavoro.

Ragazzi.. se questo non da' la dimensione della crisi, non so... quali altri segnali ci servono per aprire gli occhi?

Ma scusa Silvia, è vero che avrai delle tasse da pagare, ma tanto quelle le avresti comunque, se chiudi l' Azienda poi, come tiri avanti ?
Per lo meno hai già una attivitá aviata, la quale può crearti un pò di reddito, magari cerca di abbassare un pò le spese o associati con qualcuno che possa darti una mano a sviluppare meglio l' attività, forse ti darebbe una mano a sostenere le spese.

Non ti demoralizzare vai avanti !

Tutto giusto Raviolo, condivido !
La situazione l' hai elencata bene e ricollegandomi al post precedente, non abbiamo molte possibilità per fare qualcosa, come dicevi tu prima, oltre tutto anche se uno volesse fare qualcosa di nuovo con intraprendenza, si è demoralizzati appena ti avvicini a tutto ciò che riguarda la burocrazia legale e commerciale, non basta il baratro della mancanza di lavoro e/o opportunità, soldi ecc... ci si mette di mezzo anche questo sistema burocratico che qualcuno ha creato.
Intanto come ti avvicini per aprire nuove attività, la prima cosa che ti chiedono è dei soldi e ti schedano dalla testa ai piedi (non si sa mai, forse in futuro se non pagherai, sapranno dove, cosa e come venirtelo a prendere) non hai ancora iniziato a produrre e già devi sborsare denari, che poi forse guadagnerai. Poi come se non bastasse, devi adeguardi alle regole più ferree che esistano (poichè facciamo parte dell' Europa e dobbiamo adeguarci alle leggi, che loro reputano civili), cioè, faccio in esempio nel settore agricolo per spiegarmi meglio : per coltivare due piante di mele devi essere rigorosamente a norma come una multinazionale (EUROPEA) la quale a tua differenza coltiva e produce duecentomila piante di mele. Se poi, queste mele devi confezionarle, fare marmellate o estratti di frutta, allora in quel caso devi essere ancora più a norma, super norma, poichè la COMUNITÀ EUROPEA dice, che sono prodotti alimentari, i quali vanno sulla tavola delle persone.

Tutto questo è giusto, solo che non possiamo più permettercelo !

Come dici tu Raviolo, aspettiamo ancora e poi vedremo cosa si potrà fare, cioè, "campa cavallo che l' erba cresce". Speriamo che il cavallo resista !

Silvia, bisognerebbe capire un po meglio la vostra posizione. Le associazioni di categoria cosa ne dicono?

Certo che se le cose vanno male, non e' facile trovare soluzioni. Pero' non disperare, spesso si trovano vie inconsuete che risolvono la situazioni.


Tornando al discorso principale... allacciate le cinture di sicurezza che si parte:

New York - Fino a pochi giorni fa era un argomento tabu', ora per la prima volta l'Unione Europea parla di un piano di "evacuazione" di Atene dall'area euro e ne sta studiando in via ufficiale tutti i possibili scenari di emergenza.

Il commissario degli scambi commerciali della regione, Karel De Gucht, ha annunciato che Bce e Commissione stanno studiando come agire nel caso di un'uscita della Grecia dall'area euro.

Lo riporta Reuters, citando un'intervista concessa dal politico al "De Standaard", giornale in lingua fiamminga, in cui si parla esplicitamente di un "piano di evacuazione".

nel frattempo l'ansa batte questa notizia:
(ANSA) - ROMA, 18 MAG - Il governo tedesco ha il compito di prepararsi a una possibile uscita della Grecia dall'euro. Lo ha detto il portavoce del ministero delle Finanze tedesco Silke Bruns. ''I cittadini si aspettano giustamente che il governo sia pronto ad ogni eventualita''', ha dichiarato Bruns rispondendo a una domanda dei giornalisti a Berlino

Cantieri.. aspetta solo sei mesi.. e po vedrai la gente dove ficca tutti quei certificati ,licenze e omologazioni...

Lo stato non e' mai riuscito a controllare il doppio lavoro dei cassintegrati... figuriamoci quando ci saranno migliaia di persone a spasso che si inventeranno dall'oggi al domani un lavoro da elettricista, meccanico, fornaio, pasticcere.. Del resto che devono fare?.
Gia adesso al sud (ma anche al nord seppure in misura minore) le persone chiudono le dittarelle e cominciano a lavorare completamente in nero.. chi e' stato licenziato pure... tra qualche mese, se la crisi peggiora, saranno talmente in tanti che equitaglia avra' il suo bel daffare. Sara pressoche' impossibile controllarli.
Se il sistema e' marcio e' impensabile che regga in queste condizioni.. si arriva ad un punto in cui il controllo diventa controproducente. Vedi le tasse sulla benzina aumentate... l'hanno fatto per incassare di piu.. ed invece.. in Aprile -16% di consumi per la benzina e -14% per il gasolio.. significa che lo stato incassa meno tasse di quante ne avrebbe incassate se avesse lasciato il prezzo di prima.
Il somaro e' stanco.. oltre ad un certo punto puoi batterlo fin che vuoi.. ma piuttosto che rialzarsi quello muore li.

E si Raviolo, sono in linea con le tue considerazioni, siamo alla frutta e il dolce arriverà dopo le vacanze estive dove ci sarà un inverno da affrontare con molte spese in più e tante Aziende, dopo le ferie, approfitteranno per non più aprire e di conseguenza tanta alta gente a spasso.
Tutto si riverserà sul "mercato economico" e allora ognuno di noi cercherà di sbarcare al meglio il lunario, per questo che sotto un certo aspetto, prima tocchiamo il fondo meglio è. Così qualche poltrona salterà e anche loro avranno da guadagnarsi il pane in modo un pò più faticoso, comunque vediamo, ancora qualche mese e poi, "le risposte arriveranno".

Se gli aiuti servono anche a sostenere il reddito degli agricoltori, forse è giusto che sostengano in primis chi è agricoltore lo è già.

Un consiglio a chi vuole aprire un'azienda agricola: Non aprirla in funzione degli aiuti ma sulla base di analisi economiche. Poi ci saranno, eventualmente, anche gli aiuti. Comunque la nuova Pac dovrebbe avere una maggiore attenzione verso i giovani.

Si marco, la Pac,per come e' strutturata,impedendo di fatto l'ingresso di nuove aziende giovani, e' una misura che "accompagna" i contadini verso la morte dell'azienda e la sua successiva trasformazione in industria.
Del resto riflette il pensiero corrente degli anni 80 /90. Quello che recita " l'Italia deve concentrarsi sulla produzione industriale e avvalersi dell'outsourcing agricolo per gli acquisti agricoli. Padre di questo pensiero se non sbaglio fu il genio di Goria (lo stesso che dopo aver distrutto la cantieristica italiana fu sommerso di uova marce al salone di genova).
Oggi mi pare sarebbe necessario rivederne la struttura dalla base. Partendo dal presupposto che se l'inghilterra non f aparte dell euro non dovrebbe neppure ricevere aiuti agricoli dall'area euro. Per proseguire con aiuti mirati al sostentamento dell'azienda MA NON ALL'ABBATTIMENTO DEL PREZZO DEL PRODOTTO.
Se siamo in grado di controllare legislativamente il numero di litri prodotti da ciascun allevatore dovremmo essere in grado anche di FISSARE IL PREZZO MINIMO A CUI DEBBONO ESSERE VENDUTI.

E' chiaro che un anuova azienda NON DOVREBBE APPOGGIARSI AGLI AIUTI. Se lo fa vuole dire che ha iniziato il processo di dismissione, che e' esattamente il contrario di quel che deve fare.

Il Regno Unito non aderisce all'Euro, come molti altri Paesi, ma fa parte dell'Unione Europea, che è antecedente alla nascita dell'Euro.
Certo che dev'essere cambiata, e tra poco verrà varata l'ennesima riforma. Il discorso è complesso e ci porterebbe fuori tema.
Il mio intervento era su chi si avvicina al settore attratto solo dagli aiuti. Mi vengono in mente gli industriali del nord che investivano al sud solo per avere finanziamenti, salvo poi andarsene perchè il progetto imprenditoriale era sbagliato!
Servono idee buone, preparazione adeguata, grande impegno, voglia di rischiare e capitali disponibili. Del resto non è così se si vuole diventare imprenditori anche in altri settori?
Marco

l'imprenditore agricolo è costretto dalla globalizzazione ad abbassare il prezzo dei prodotti, si pensi alla frutta che viene dal Nord Africa , per non parlare della Cina. In compenso in Italia ci sono costi burocratici e amministrativi che altrove non ci sono e che penalizzano i produttori, un po' di aiuti "compensativi" non ci stanno nemmeno male.
Purtroppo mi pare ( perchè sono in questo mondo da pochi anni) che gli aiuti siano stati distribuiti a pioggia , senza valutare chi ne aveva veramente bisogno.
Poi ho notato che non c'è un vero aiuto per far sì che l'imprenditore agr. acceda agli aiuti, a partire dell'informazione. Non parlo di riviste del settore, ma degli enti che seguono l'amministrazione fiscale e dai vari sindacati agricoli.