Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: come NON aprire un'Azienda Agricola...
23/05/2011, 10:06
Sì è possibile, ma se conti tutte le ore che si fanno per i magri guadagni ( tolte tutte le spese), converrebbe certamente farle sotto padrone. Altra cosa è ereditare un'azienda già perfettamente funzionante e avviata , magari da un genitore.... Però i tempi d'oro sembrano finiti anche lì, a meno che una piccola azienda agricola non diventi una grande azienda con attività commerciali diversificate.
Greetings!! Ho seguito la discussione , invito tutti a soffermarsi su un dettaglio importante: Si, l'agricoltura in genere non rende , non a piccoli livelli , ma considerate il periodo , considerate il generale periodo di crisi che coinvolge tutti i settori , se non fossimo agricoltori cosa saremmo\faremmo? Sicuri che con lo stesso impegno e dispendio economico vi saresti garantiti una vita alternativa migliore? Certo coltivare un campo in proprietà con seminativi generici non rende nulla ( circa 1% del valore del terreno). Ma se penso a quanti son rimasti col c**o per terra di quelli che vivevano di azioni e borsa (dal '99 ad oggi) e di come si sia ulteriormente bruciato il loro capitale dopo l'entrata dell'euro , mi compiaccio di avere un reddito miserabile , con qualche investimento in un settore che perlomeno se non produce ricchezza almeno la conserva. Inoltre non posso credere che in eterno il settore agricolo sia lasciato a se stesso fino a spegnersi , prima o poi la situazione cambierà!!! Chiudo con sconsiderato ottimismo : la popolazione mondiale è in aumento , voi avete spazio e cibo , che volete di più ?!!
Già in effetti bisogna valutare quanti mq si intende per ''campo'' , ed il prezzo al mq del terreno definito ''seminativo'' !! UN 1% ottimistico ahahah!!!
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
Re: come NON aprire un'Azienda Agricola...
11/02/2012, 18:28
Beh, Wallace, un po' di ironia per questa situazione non guasta. Noi abbiamo un allevamento, se penso alle spese, alle riparazioni, alle ore ( anche notturne e festive), ai rischi ..uff! però come dici tu ormai sto bene qui. Però non bisogna intestardirsi a coltivare o allevare come si faceva 30 anni fa, o si integra con un altro lavoro o si migliora ( con la tecnologia o con nuovi prodotti). per ora per le aziende la vedo dura dal lato finanziario, ma spero che passerà anche se non sarà più come prima.
secondo me fra 5/6anni dobbiamo vedere l'agricoltura fuori dalla sua principale funzione cieo quella di produrre che per via diretta o indiretta produce alimenti . ma al di al della fnzone di "depurazione" dell'ambiente , sara sempre di piu la produttrice di materia prima x la produzione di energie alternative.
cieo duqlla di captare l'energia solare , trasformarla in un prodotto vegetale , da poi trasformare in energia tramite vari processi.
anche se nn penso che i biodigestori m, abbaimo un futuro , per un semplice fatto , consumano piu energia di quella che producono , usando come base l'insilato di mais
ma leggevo oggi le prove di estrazione alcool , tramite la scissione delle cellulose , potrebbee ssere una buona strategia
unico problema e' che bisogna ridurre il consumo di aliemnti animali , ma penso che in questo periodo ce ne gia a sufficenza sui mass media.
@ gritosauro : hai perfettamente ragione , il futuro dell'agricoltura è quello di dedicarsi a tutto tranne alla produzione alimentare , se non davvero di nicchia (vogliono forse trasformarci in dei country club ahaha ???! ). Sull'energia ''verde'' sono completamente scettico , poichè il tempo necessario teoricamente per l' entrata a regime come sistema è maggiore , a mio avviso , rispetto a quello possibile per l'introduzione di nuove teconologie in grado di soppiantare l'attuale sistema energetico.
Non so voi ma il fatto che a molti piaccia vivere nelle città non mi dispiace affatto, se si spostassero tutti "fuori"non esisterebbe più la campagna...come da noi ormai... Allora sì che sarebbe un problema aprire un'azienda agricola. I pochi terreni rimasti costano oro e gli ultimi rustici vengono venduti (per farci "appartamenti vacanza") a prezzi folli. Anche noi avevamo un progetto con degli amici...Tutti siamo riusciti a realizzare qualcosa ma separati, chi in emilia, chi in Spagna e chi addirittura in Nuova Zelanda...è una colpa essere legati al proprio territorio e volerlo "preservare"? Ciao
custode io in parte sono daccordo col tuo pensiero .
quello che secondo me non si e' tenuto conto in italia, che l'industria non doveva espandersi in ogni dove e quando , con l'idea che se si impiantava una fabbrica in mezzo alla campagna si dava una mano agli agricoltori part time a arrotondare il reddito .
per me i poli industriali dovevano rimanere nella prima e seconda cintura , esclusi naturalemnte le industrie di trasformazione dei prodotti agricli deperibili( zuccherifici, cantine sociali , industrie di condservazione, ecc ecc) e le industrie che producono mezzi agricoli, mangimifici ecc ecc.
ma sinceramente che senso ha vedere una zincatura in aperta campagna? o vedre una fabbrica di frigoriferi? dacordo che fino a qualche anno fa la manodopera nelle zone rurali era, piu a buon mercato e con emno pretese sidacali , pero' ...