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Biodinamica: un approccio scientifico in viticoltura... 
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Biodinamica: un approccio scientifico in viticoltura e comparazione con il biologico
http://www.rivistadiagraria.org/riviste ... cat_id=296

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03/03/2015, 21:46
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Molto interessante, sto approfondendo un altro tipo di approccio, che punta appunto nel salvare il suolo,
da parte di un ingegnere agronomo, che ha fondato un laboratorio che aiuta a recuperare terreni ormai esausti.
Peccato sia tutto in francese... :(

Ciao

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04/03/2015, 19:48
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contro fungi e insetti va ene, ma contro le virosi? tipo flavescenza , che approccio ci sarebbe?

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04/03/2015, 19:57
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grintosauro ha scritto:
contro fungi e insetti va ene, ma contro le virosi? tipo flavescenza , che approccio ci sarebbe?


non te lo so dire, ma per la maggiore si parla di riattivazione del suolo che viene eroso e reso esausto dai concimi chimici....

Ciao

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04/03/2015, 22:22
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cioe se si fa un insetticida contro lo scafoide , va tutto a pallino allora?

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05/03/2015, 8:37
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Chi segue il biodinamico usa il piretro per i trattamenti allo scafoideo, come nel biologico. A rigor di logica non dovrebbero usare niente, poi magari lo fanno solo perché i trattamenti sono obbligatori.
Comunque per inciso tutti quelli con cui ho parlato io usano comunque zolfo di miniera e rame (in dosi molto basse ok) per le malattie fungine della vite, quindi il discorso biodinamico perlomeno nella vite riguarda appunto più la gestione del suolo che il discorso delle malattie da quello che ho capito


05/03/2015, 10:27
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perfettamente in sintonia leorasta, ma se i piretri/piretroidi non bastano e il focolaio di infezione danneggiano gli altri , oltre che i trattamenti insetticidi con i pa consigliati sono obbligatori ,mi sembra un controsenso.

altro dubbio: visto e considerato che si stanno cercando a livello di geni resistenti alla flavescenza x trasferirli sulle varietà di euvitis vinifera , non tolleranti , quale e' la posizione di chi fa biodinamico, su questa posizione?

dopo tutto si tratta di trasferire materiale genetico da una vite all'altra , con i metodi classici che si son usati x gli ogm .

a favore o contro

e se contro perché?

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05/03/2015, 14:52
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grintosauro ha scritto:
perfettamente in sintonia leorasta, ma se i piretri/piretroidi non bastano e il focolaio di infezione danneggiano gli altri , oltre che i trattamenti insetticidi con i pa consigliati sono obbligatori ,mi sembra un controsenso.

Ma certo che è un controsenso. In francia infatti era notizia dell'anno scorso di un viticoltore biodinamico che si è rifiutato di fare i trattamenti e rischiava 6 mesi di reclusione e 30.000 euro di multa (anche se pare se la sia poi cavata con poco). Da un certo punto di vista sono due facce della stessa medaglia: da una parte i viticoltori confinanti si sentono giustamente in pericolo in quanto vedono il vicino biodinamico come focolare di infezione, dall'altro il viticoltore biodinamico sostiene che la biodiversità nel suo vigneto consente di tenere "sotto controllo" lo scafoideo e che facendo i trattamenti insetticidi uccide questa biodiversità.

grintosauro ha scritto:
altro dubbio: visto e considerato che si stanno cercando a livello di geni resistenti alla flavescenza x trasferirli sulle varietà di euvitis vinifera , non tolleranti , quale e' la posizione di chi fa biodinamico, su questa posizione?

dopo tutto si tratta di trasferire materiale genetico da una vite all'altra , con i metodi classici che si son usati x gli ogm .

a favore o contro

e se contro perché?

Non so che posizione abbia chi fa biodinamico. Comunque non credo esistano varietà resistenti alla flavescenza, sapevo che questo discorso di trasferimento dei geni lo facevano per i caratteri di resistenza a oidio e peronospora, come dici tu tecnicamente non è neanche un ogm in quanto il materiale genetico proviene dalla stesso genere vitis (quindi non avviene da materiale transgenico). Ma li' c'entra la legge e l'unione europea, secondo me alla fine sarà comunque l'unica via percorribile (anche se presumo sarà osteggiata dai giganti della chimica)


05/03/2015, 16:01
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Il problema e sempre quello cioe quando una pratica a basso impatto puo nuocere perche veicolo di infezione.
Il gene della resistenza ce. Perché alla ultima assemblea dei soci della cantina dove son socio il tecnico ha ammesso con una tiepidissima speranza che alla facolta della univer di torino i ricercatori hanno un po di materiale interessante ma i tempi sono nell ordine di 15 anni. Anche perche ce ulk rischio sopratutto su barbera di vederla sparire dal nord italia. Visto che lo scafoide sotto il 42 parallelo nord nn vive causa estati troppo calde.

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05/03/2015, 18:02
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Ciao a tutti!

Mi fa piacere che avete trovato interessante l'articolo-tesi, visto che il fulcro è proprio il suolo. Da un buon suolo cresce una pianta più resistente(contenuto fitoalessine) e non tanto meno produttiva rispetto al convenzionale, che a lungo andare causa più danni. Sono un biodinamico, ma anche un permacultore, sinergico, agricoltura organica e tutto quel che c'e' per DIFFONDERE e SOSTENERE processi agricoli (anche su larga scala) che promuovono l'attività del SUOLO. L'agronomo o anche il giardiniere hobbista deve usare tutte queste tecniche per ripristinare l'attività biologica e non ucciderla (basta pensare ai soli erbicidi).

Come dice giustamente leorasta
Cita:
Chi segue il biodinamico usa il piretro per i trattamenti allo scafoideo, come nel biologico. A rigor di logica non dovrebbero usare niente, poi magari lo fanno solo perché i trattamenti sono obbligatori.
Comunque per inciso tutti quelli con cui ho parlato io usano comunque zolfo di miniera e rame (in dosi molto basse ok) per le malattie fungine della vite, quindi il discorso biodinamico perlomeno nella vite riguarda appunto più la gestione del suolo che il discorso delle malattie da quello che ho capito


Aggiungerei anche i macerati tipo di ortica, che vengono usati comunemente anche nel biologico. Per quanto riguarda la flavescenza o malattie di questo genere l'analisi è più complessa. Paragonando a malattie umane che non sempre possono essere guarite naturalmente l'intervento chimico a volte si rende necessario all'emergenza, nel momento crtitico ma successivamente no. Vorrei portare all'attenzione anch'io la storia del francese, visto che lui la flavescenza non ce l'aveva e rispetto agli altri il pericolo di veicolo è sicuramente inferiore non superiore!

Stessa cosa in puglia con il batterio killer degli olivi, qui il video di prof Altieri (http://www.striscialanotizia.mediaset.i ... html?18919" target="_blank),visto che la visione è la medesima, per viticoltura ma anche tutto il resto!


06/03/2015, 0:57
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