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Bigazzi mangia-gatti sospeso dalla prova del cuoco?! 
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Qui in provincia di Grosseto c'è un paese dove i suoi abitanti venivano chiamati "mangiagatti",e averne avuti di gatti in tempo di guerra :!:
mi sembra anche che i Vicentini vengano nominati "mangiagatti", ma i falsi moralisti si sono chiesti come mai :?:
tanto polverone per nulla :!:
quanti ancor oggi nonostante siano animali protetti cacciano di frodo e mangiano l'istrice :?: o come hanno fatto vedere tempo fa a striscia mettono le reti per la cattura dei piccoli volatili :evil:
è l'ora di finirla con dei falsi moralismi che non portano a nulla ma servono solo a distogliere l'attenzione della gente da fatti ben più gravi ed importanti,che non una stupida ricetta. :evil:
e............... poi vorrei vedere chi ha il corraggio di cucinare il gatto di casa :o :mrgreen: :?:


16/02/2010, 14:28
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tieni presente che ognuno cucina il gatti di casa degli altri, edi il nostro per gli altri non è di casa sua :mrgreen: :mrgreen:

ed ancor oggi vi sono moltissime persone che li mangiano specialmente quando vi è parecchia neve dove lasciarli frollare per 3/4 giorni.

ciao

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LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!

LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)


16/02/2010, 14:34
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Vorrei dire la mia senza intenzione di offendere nessuno. Le mia opinione prende spunto da considerazioni diverse. Le affermazioni del Signor Bigazzi contengono almeno due aspetti diciamo "problematici". Il primo di natura prettamente giuridico-legale e lo ricorda il sottosegretario Francesca Martini, che ha rammentato che i gatti sono animali d’affezione, tutelati dalle legge 281/1991, art. 1, comma 1, e ha anticipato che ai responsabili di quanto accaduto potrebbe venire imputato il reato di istigazione a delinquere, previsto dall’art. 414 del Codice Penale. Il testo della legge si trova facilmente in rete e il comma 1 dell'articolo 1 recita testualmente:

"Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente."

Si può non condividere questo dato ma resta il fatto che, invitare ad assaggiare quanto è buona la carne di gatto rappresenta istigazione a infrangere una legge (infatti mi risulta misterioso come si possa ripassare in padella un gatto senza prima avergli inflitto qualche pena). Cucinare o suggerire di cucinare un coniglio in tegame no, questo fatto non infrange alcuna legge. Ora, so bene quale litania si può intonare, siamo in un Paese dove le leggi si possono infrangere a cuor leggero, lo fanno in molti, abbiamo ben altro a cui pensare, e via sgranando tutte le declinazioni possibili.

Il secondo aspetto riguarda un fatto direi più antropologico. Appellarsi ad una sorta di tradizione per argomentare un costume che ad oggi non è legato al bisogno di nutrirsi, non credo sia di per sè un dato positivo nè universalmente condivisibile. La storia dell'uomo è ricca di comportamenti tradizionali che io personalmente, e credo qualcun altro, non rimpiango affatto. In merito alla sanzione inflitta al Signor Bigazzi resto indifferente, io so ancora usare il telecomando.


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16/02/2010, 18:39
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http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_norm ... legato.pdf
Quella sopra è la legge, non è presente un elenco degli animali, inoltre parla di gatti liberi e non parla di gatti personali, in teoria se allevo un gatto posso mangiarlo perché non e preso in considerazione la fattispecie.

E' meglio questo concetto generale:
Sono da considerarsi da compagnia tutti quegli animali che vivono a stretto contatto con l'uomo senza per questo essere al suo servizio.
In questo caso il fattore che assume importanza è il rapporto che si instaura tra l'animale e l'essere umano. Questo deve essere di reciproco affetto e attenzione nello svolgersi della vita quotidiana, oltre che di rispetto e incondizionato amore.

In questo caso quindi non assume alcun rilievo il rapporto di servizio animale-uomo o la provenienza geografica del primo.
Deve pertanto considerarsi da compagnia qualsiasi genere di animale, con la sola e ovvia esclusione di tutti quelli che non possono essere commercializzati.

Poi Bigazzi ha usato "era forse è"... non guardiamo a queste cose i politici ci fanno la scarpetta e ci danno il contentino etico.
Sempre da loro esce la caccia libera, il passare il cavallo come animale da compagnia, voglio vedere tenersi sulle ginocchia un TPR e dirgli poverino pucci pucci. :twisted: :twisted: :twisted: :roll:


16/02/2010, 19:15
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Cita:
Siamo di fronte alla solita piccola ipocrisia da benpensanti che domina questo paese.


quoto

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16/02/2010, 23:00
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a me bigazzi non sta simpatico,però io dico,che male c'è a mangiare un gatto ogni tanto?
ha solo un sapore più dolciastro del coniglio.....
come sono buoni un'infinità di animali che abitualmente non si mangiano.
il fatto è che oggigiorno è molto più grave maltrattare un animale (cosa da non fare, non approvo) che non una persona.
perchè?


16/02/2010, 23:46
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[quote="ricky75"]a me bigazzi non sta simpatico,però io dico,che male c'è a mangiare un gatto ogni tanto?
ha solo un sapore più dolciastro del coniglio.....
come sono buoni un'infinità di animali che abitualmente non si mangiano.
il fatto è che oggigiorno è molto più grave maltrattare un animale (cosa da non fare, non approvo) che non una persona.
perchè?[/quote]

L'animale non si può maltrattare perchè normalmente appartiene a benestanti (almeno era cosi in passato), la persona che viene maltrattata è quasi sempre un povero cristo in tutti i sensi.


17/02/2010, 2:15
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ma.. fino agli anni 60 si mangiavano i gatti almeno nei paesini di montagna.. specialmente all'inizio dell'inverno quando erano ancora un po grassotelli e si mettvano a frollare nella neve..
e poi si faceva per scherzo di cucinare un gatto e darlo da mangiare come coniglio ...
io non l'ho mai mangiato, masi diceva che quando spariva un gatto l'avevano mangiato quelli del paese vicino..
a me bigazzi sta simpatico se si sorvola su certi atteggiamenti un po sbrufoncelli da ragazotto toscano.. sostiene spesso i prodotti tipici italiani ...
forse basava che la trasmissione sucessiva avesse chiarito che era una tradizione antica e che adesso non si usava più...

ciao Nino

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Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER


17/02/2010, 3:04
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concordo con paolo. e poi, dai, la maggior parte di quelli che inorridiscono perchè i cinesi mangiano i cani, non si fa certo scrupolo di farsi mettere da parte, dal macellaio di fiducia, le parti migliori di un vitello o di un agnello. ma di cosa stiamo parlando??? ma lo sanno, i benpensanti da salotto, che nella civilissima ed occidentalissima america, in luisiana per esempio, si mangiano tranquillamente lucertole fritte o serpenti a sonagli? che in alcuni paesi nordeuropei (i paesi più civili ed avanzati che esistano) è considerata una prelibatezza la zuppa di rospo, (si si, proprio rospo) si toglie la pelle e se magna. e le rane? e le lumache? ma va là! son tutti animali freddi e viscidi, èh! lo sanno perchè la cavia viene definita porcellino d'india? ma la cavia, dopotutto, assomiglia ad un sorcio, no? un vegetariano puro mi può fare le pulci! e lo rispetto, anche se le mie scelte sono diverse. la maggior parte dei finti animalisti, che poi magari si comprano i polli cinesi, allevati in condizioni mostruose, o carne di vitello che non ha mai visto un prato per tutta la sua breve vita ( però da da magnare ai gatti, il più vicino a casa possibile, ovviamente ééh) assolutamente no! insisto, bigazzi ha riportato una tradizione che, magari si è persa, e ne sono contento per più di un motivo, uno dei quali è il mio amore per i gatti come animali da compagnia, ma è stato solamente coerente ed onesto, cioè il contrario di ipocrita.

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A far del bene agli asini si pigliano calci in fronte.
Lo diceva mia nonna.

Una persona di 50 anni che vede i mondo come lo vedeva quando ne aveva 20 ha buttato via 30 anni della propria vita.
Muhammad Ali, il grande.


17/02/2010, 11:48
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Iscritto il: 16/09/2009, 15:25
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Località: provincia bologna
Formazione: diploma in elettronica
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ma cosa mangiare dipende dalla cultura dominante in in un dato momento oltre al bisogno imminente di cibarsi per soprvvivve..
fino agli anni 60 che io considero in Italia il periodo di svolta (almeno in emiliaromagna) dal mondo contadino al mondo cittadino..
io catturavo gli ucellini paserotti e simili , quando c'era la neve si mettevano i luvetti ch e sono delle piccole tagliole con un pezzetto di pane erano legati con un picchetto la suolo il passero beccavae rimanevacatturato a volte moriva subito a volte dovevo ucciderlo...
poi lo pelavo e lo portavo a mia madre che li faceva con al polenta..
prendevo gli ucellini , cardellini lucherini ecc con le reti a strappo andando nel capanno all'alba prima di andare a scuola, poi tenevamo i maschi in gabbia e li vendavamo per alimentare i nostri, e uccidevamo le femmine che non cantano e li mangevamo...
tutti gli animali erano considerati prede e se minimamente erano "buoni" li facevamo "fuori"
adesso quando c'è la neve do' da mangiare agli ucellini
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ma provate a dire ad un inglese che mangaite il coniglio che loro considerano animale da compania e il cavallo vidicono che siete dei cannibali !!
ciao
Nino

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17/02/2010, 13:19
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