Ognuno si arrangia come riesce!

Per conservare utilizzano le conserve. Ho letto anche dei testi dove si parla di autosufficienza energetica oltre che alimentare.
Utilizzando l'energia eolica e i pannelli fotovoltaici. Addirittura non collegandosi nemmeno alla rete elettrica ma accumulando l'energia in batterie apposite.

Se siete interessati a questo affascinante argomento il testo è fuggire dal mondo e vivere in totale autosufficienza, acquistato alla Mondadori.

Poi c'è questo link che è a mio parere bellissimo:
http://www.mednat.org/agri/pagina19.htm
Come vivere con mezzo ettaro,
Come vivere con due ettari.

Dateci un occhiata

io ho 28 anni e fino all'anno scorso lavoravo turnista in una fabbrica di coloranti alimentari come capo turno buon stipendio ma lavoro allucinante. la scelta di diventare contadino non è stata un capriccio o una decisione affrettata l' ho sempre saputo che questa era la mia vita. diciamo pure che l' attivita era gia avviata se pur da poco (17 anni) da mio padre per conto suo e da zero. tutti i miei antenati sono sempre vissuti di agricoltura e le miserie loro le hanno fatte davvero! adesso in questi tempi moderni di (benessere) le rinuncie che si devono fare a confronto sono delle pippe. io lavoro si puo dire sempre dalle 5 di mattina alle 8 della sera, ma sempre con in testa il pensiero che è un privilegio. ci vuole tanta passione, i problemi da risolver sono sempre tantissimi sia per quanto riguarda il lavoro quotidiano che la burocrazia vigliacca. possiedo tutta la filiera dalla mucca al vitello al caseificio al maiale ho asini galline conigli e presto anche pecore da latte e ognuno mi da il suo piccolo redito. penso che bisogna stare nel piccolo per poter sopravvivere, e pensare ancora con la mentalità contadina di una volta, ma con le innovazioni che si possono avere a proprio favore. molte volte ascoltare il proprio cuore è la decisione più giusta!

Complimenti x la tua scelta!

Gli ho dato un'occhiata belle baggiane di uno che la mucca non l'ha mai tenuta nel modo e con i risultati descritti.
Sono nato nella stalla, prima di andare a scuola quindi lavoro "super minorile", andavo al pascolo alle mucche, le cavalcavo alla Sancho Panza, e mi sento grato a quanti mi hanno permesso questo inizio, che mi ha dato il metro di misura per ogni conquista successiva, e anche sufficiente esperienza per garantirvi che quanto scritto seguendo il link, è la visione rosea e irreale che necessita di prova pratica per i necessari affinamenti.
Leggo di UNA mucca che fa: Latte per tutta la famiglia, formaggi, cibo per ingrassare i maiali, letame per mezzo ettaro, eccc, insomma la conucopia dell'abbondanza, si che ha le corna, però.... non è il distributore del latte della cascina, ha pur sempre quattro tette che faranno quello che potranno, ossia poco se allevate anche solo con l'alimentazione naturale in uso diciamo fino a 45 anni fa.
Va tutto meglio se si dispone di una cospicua eredità da consumare, o qualche paghetta supplementare per fare di tanto in tanto una capatina al supermercato.

Con questo non intendo che non si possa vivere in discreta autosufficienza con diciamo almeno un ettaro di terreno irrigabile.
Basta dare il giusto valore al cibo sano, dico sano perchè se è per produrlo con "estremi chimici" non penso ne valga la pena.
Sono i collaterali magari superflui che però finiranno per mancare.

Il libro principe di questo argomento è "il grande libro dell'autosufficienza" di Johannesburg Seymour e il link è un estratto. Il libro è veramente dettagliatissimo e completo in ogni aspetto che riguarda la gestione di un campo in modo in tensione ma biologico.
È un librone di 450 pagine.
Ps. L'autore viveva benissimo ed è morto a 90 anni

Perfetto, il prossimo novantenne che lo ha applicato ci faccia sapere.

Scusatemi ma non capisco la battuta