Autosufficienza alimentare

milli ha scritto:sei disposto anche a rinunciare a un bel po' di cose superflue, ma che sembrano tanto indispensabili?( ridurre la vita sociale,avere tanti vestiti, cinema, ristorante, cell costosi, viaggi tutti gli anni?) insomma a fare una vita più sobria? Non è male se sei soddisfatto della tua vita, ma non a tutti piace.

Tutte cose che ho comunque fatto in questi anni per mettere da parte quel famoso gruzzoletto di cui ho parlato. Senza scompensi sociali (ho una batteria di amici, di cui quattro fidati) o affettivi (sono fidanzato).

TierrAyLibertad ha scritto:

milli ha scritto:sei disposto anche a rinunciare a un bel po' di cose superflue, ma che sembrano tanto indispensabili?( ridurre la vita sociale,avere tanti vestiti, cinema, ristorante, cell costosi, viaggi tutti gli anni?) insomma a fare una vita più sobria? Non è male se sei soddisfatto della tua vita, ma non a tutti piace.

Tutte cose che ho comunque fatto in questi anni per mettere da parte quel famoso gruzzoletto di cui ho parlato. Senza scompensi sociali (ho una batteria di amici, di cui quattro fidati) o affettivi (sono fidanzato).

Gli amici ti verranno certamente tutti a trovare quando li inveterai a mangiare la rosticciana.....( le costine in Brianza)...ma ne vedrai molti meno se li chiamerarai a lavorare....

ma .. io sono antico e mi ricordo quando i contadini e simili erano costretti a vivere di quello che producevano...
per esempio : mio padre viveve inun paesino in montagna e campavano sopratutto di castagne tutto l'anno.. e poi erano fortunati perchè il loro padre faceva il calzolaio e giravano un minimo di soldi..
Avevano un maiale all'anno una pagnotta di pane in 8 al giorno ... le galline ... poche e magre..
appena ha potuto è andato a lavorare in fabbrica..

ma il problema è che noi adesso siamo viziati non possiamo mangiare sempre le stesse cose che produciamo anche se fossero tortellini
e poi gestire la produzione dell'orto per avere sempre delle cose da mangiare....
quando cominciano le zucchine ce n'è a carrette.. la lattuga occorre raccoglierla quando è pronta ecc.. ecc
ciao Nino

Ciao, visto che hai 35 anni e sei fidanzato, se tutto va bene , massimo 4-5 anni metterai in cantiere un figlio, allora è meglio non tagliare le entrate!!
( credimi)

Mi associo al coro che ormai ti consiglia di pensare bene a quello che fai...la tua idea è romantica e nobile, ma temo piuttosto anacronistica.
Fossi in te, non avrei molti dubbi sul da farsi: il gruzzolo lo terrei intatto da parte. Il terreno edificabile lo venderei al migliore offerente e con una parte del ricavato mi comprerei un piccolo terreno agricolo, grande e comodo quanto basta per coltivare un orticello, recintarlo e dotarlo di un pozzo, piantarci qualche albero da frutto e stop.
Latte e uova li comprerei, come la gran parte di verdure e frutta.
Il lavoro me lo terrei ben stretto, di questi tempi.
Ma io sono "famosa" fra i miei amici per essere il pragmatismo fatto persona: se a conti fatti pensi davvero che sia il caso di rischiare così tanto, non posso che dirti in bocca al lupo! Però tienici aggiornati

Masanobu Fukuoka disse che bastano 1000 metri di terreno per sfamare una persona http://it.wikipedia.org/wiki/Masanobu_Fukuoka , purtroppo l'uomo non vive di solo pane, ma ha bisogno di vestirsi, di andare dal dentista, ecc. Quindi penso che singolarmente nessuno possa diventare autosufficiente, secondo me l'unica speranza è mettere insieme un gruppo di persone e creare un ecovillaggio o una comunità dove ognuno svolge un compito diverso e dove tutti cooperano per raggiungere appunto l'autosufficienza.

Baby ha scritto:Masanobu Fukuoka disse che bastano 1000 metri di terreno per sfamare una persona http://it.wikipedia.org/wiki/Masanobu_Fukuoka , purtroppo l'uomo non vive di solo pane, ma ha bisogno di vestirsi, di andare dal dentista, ecc. Quindi penso che singolarmente nessuno possa diventare autosufficiente, secondo me l'unica speranza è mettere insieme un gruppo di persone e creare un ecovillaggio o una comunità dove ognuno svolge un compito diverso e dove tutti cooperano per raggiungere appunto l'autosufficienza.

ci sono stati esempi :
le comuni degli anni 60 ma di solito finivano miseramente proprio sullo scoglio della divisione dei lavori,
ho conosciuto e visitato una comunità (molto religiosa) che viveve dei prodotti della loro terra ma vendevano parte della produzione per le spese esterne,
Erano vegetariani e ci hanno dato da mangiare zuppa di verdure zucchini in varie salse e cose simili , per una volta va anche bene ma tutto l'anno ?? Eppure loro erano insieme da una ventina di anni, forse ci vuole una grande fede e spirito di sacrificio.
ciao Nino

Eh, hai ragione Nino...le cosiddette società utopistiche hanno radici lontane, mi viene giusto in mente Charles Fourier, tanto per citarne uno, nell'Ottocento!
Sono società chiuse che finiscono per scoppiare o meglio, per implodere.

Sapessi quante volte questo bel sogno si affaccia anche nella mia, nella nostra vita. Convidido in toto l'intervento di Candy, è un periodo in cui il rischio è più alto e tornare indietro rispetto ad un passo importante come quello di lasciare il lavoro o a tempo parziale è molto più difficile.
Mantieni i tuoi interessi, trai il massimo beneficio, materiale e non, dalla tua passione che può integrare ma non sostituire l'occupazione attuale per il tuo sostentamento.
Poi, la scelta ovviamente è tua, ma dato che hai posto il problema.......
Ciao

anna

Penso che la sfida più grande per l'uomo sia quella di andare d'accordo con i propri simili. Ma qualcuno sembra che ce l'abbia fatta: http://www.mappaecovillaggi.it/level201.htm" target="_blank" target="_blank In ogni modo l'autosufficienza rimane il sogno di molti, non so se ci avete fatto caso, ma ultimamente c'è un inversione di tendenza tra la gente, c'è un ritorno alla terra...un ritorno alle cose vecchie e genuine... Forse l'umanità ha messo giudizio?!