Non è una novità: l'agroalimentare, il design e la moda, il turismo sono settori strategici per l'Italia. E in questi settori siamo al top, ma dobbiamo difendere il vero Made in Italy.
l'istituto dice che il made in italy agroalimentare negli USA
è ben lungi dall'aver conquistato quote rilevanti di settore , ad eccezione qualche situazione .
Un peccato perchè potremmo fare molto di più
se il governo pensasse seriamente ad incentivare questo settore .
La colpa è secondo me anche delle confederazioni di settore che non vedono oltre gli interessi di bottega . -----------
si dovrebbe fare :
- mostre permanenti in tante citta estere del made in italy agroalimentare .
- istituzione di uffici legali pagati dallo stato per difendersi da palesi contraffazioni con ispettori che girano nei negozi per scovare truffe a ns danno .
- pubblicità in prima serata pagata dallo stato per promuovere i prodotti .
a livello teorico tutto giusto: si dimentica una cosa che la gran parte delle associazioni/confederazioni/sindacati di produttori consorzi di difesa delle doc docg igp ecc x legge non possono avere statutariamente legami con gli associati economici /finanziari perché perderebbero i previlegi come enti no profit .
diciamo che l'hanno studiata bene , loro possono rappresentare a voce , ma ma nn nei fatti il made in italy
diverso il caso dei prodotti tipici o presunti tali all'estero in cui la commercializzazione avviene tramite chi tutela il marchio prodotto stesso :
io produco un bene che e' universalmente ritenuto italiano ( olio, vino, pasta, carne ,formaggio ecc ecc ) chi mi tutela a livello di commercio internazionale si occupa di trasporto e vendita pubblicità , ecc emi garantisce entro 30gg , i soldi , nn sono io che devo andare oltreoceano a fare la figura del pidocchio...
un po come succede x il lavoro dipendente, in molti paesi la figura del sindacato e della società che ti assume come interinale e unica , ovvio che garantire i lavoratori sia dai soprusi aziendali , che dagli assenteisti dall'altra e' più semplice
da importatore e distributore di alimenti italiani segnalo che una fetta molto grande di made in Italy farlocco nasce ed esce proprio dall'Italia.
una bella pulizia la dovrebbero fare li, prima che ancora che all'estero, dove tantissimi sono gli italiani che producono secondo propria tradizione da emigrati prodotti di ottimo livello, mentre a me, tanto per dirne una, e' arrivata una mozzarella da cagliata ucraina, filata a palermo e rivenduta dal sottoscritto a meno della mozzarella "Gabbiani" prodotta in Repubblica ceca. Gusto imprecisato, fornitore eliminato ovviamente, anche perche' la sorpresa l'ho scoperta a fornitura avvenuta..
A richiesta di collaborazione per promozione in fiere di settore, tipo Polagra food a Poznań, solo un assordante silenzio dalle organizzzazioni da voi citate, ad eccezione di Anaporapi.
pero'a quasto punto si dovrebbe poter importre i vitelli svezzati di piemontese anche dall'estero , visto e considerato che i margari vanno spesso in francia d'estate, e la francia nn e' italia..
Il 70% delle mie vacche sono venute qui, con una genetica stracertificata e sono state inseminate da torelli provati e importati da Carru' o con FA, quindi differenze non ce ne sono.
In generale e' tutta una questione di chiarezza col consumatore che dovrebbe essere messo in condizione di scegliere tra prodotto nazionale ed estero, non che questo sia sinomino di qualita' diversa. Ricordiamoci che di scandali alimentari e sofisticazioni ne abbiamo avuti e non insegnamo niente a nessuno in merito.
Vuoi un esempio? Sul mercato polacco ti posso far vedere pomodori secchi tritati venduti per uno sputo, importati dalla Germania e certificati italiani e con codice UE dell'origine italiano.. trovami un produttore italiano che po' stare a certi costi..
O se vuoi parliamo di pere vendute piemontesi che ballano il tango argentino..
Quindi ho da capire fin a che punto sia una farsa mediatica..
ti do ragione su tutta la linea, peccato nn sia sul sito del settimanale della mia citta cera nelle cronache cittadine un inserto sulle aziende sia industriali e commerciali che agricole a pagina 18 del numero di giovedì 24 aprile sul problema perché le aziende nn si sviluppano a mano del docente elio miranti della facoltà di economia agraria di Torino
che sostanzialmente dice quello che e' da anni tutti dicono: nessuna protezione sul mercato , polverizzazione fondiaria( che si traduce oltre che pezzettini in prov di Torino sotto l'ettaro , in pratica sei sempre li che fai manovra col trattore x meta del tempo, x la gioia di chi vende i trattori full powershift e vario ) le aziende hanno in propieta meno del 20% il resto e' una giungla di affitti a breve termine (1/2/3/4anni al max) di contratti di coltivazione ( io mi tengo la apc e tu fanne quello che vuoi ) comunione con altri propietari/coeredi , dove in pratica nn puoi investire anche solo x avere un impianto consortile di irrigazione , o fare degli investimenti immobiliare dentro le strutture , anche perché tempo che sei proprietario hai 55/60anni ,fai un investimento che ci metti 15anni a pagarlo e quando lo godi.. oltre che devi acquistare al piena proprietà e devi smenare soldi almeno x 5/10anni ...
oltre che la mancanza di un paino urbanistico e di infrastrutture , a differenza della vicina francia ( tangenziale di chambery)ha espanso le ci tta verso i terreni più fertili con costruzioni inutili , basta vedere l'ultima espansione per un area interna comerciale di 8/9mila mq , hanno praticamente devastato 40mila in una zona esondabile.. mq con strade stradine rotonde , e meno male che son dalla parte della tutela del verde e dell'ambiente..
tanto x il 45% della sau che esisteva nel 1950 , e' stata cementificata in 60 anni , alla faccia di chi si lamenta dei prodotti chimici , in compenso abbiamo i centri storici che sono vuoti , cioe se va bene le case stabilmente abitate che avrebbero l'abitabilità se l'ufficio tecnico si degnasse di qualche ispezione se va bene sono meno del 40%.. case che hanno le porte murate dal dopoguerra qui ce ne più che una..
Ciao Grinto...tanto per fare un pò di polemica ...giorni fa uno dei nostri presidenti rappresentante le categorie professionali .... per l'esattezza il Dott. Sisti ... ha detto alla fiera Agricola di Verona che il Braccio ...(gli Agromaccanici) e la mente ( i dottori Agronomi )...quindi Conaf ed unima .... lavoreranno insieme ....dimenticando che molti Agromeccanici ...sono come Te gia Diplomati ...... ...... ......come possiamo andare avanti con questa mentalità vecchia ...e retriva?????...Dimmi Tu ....ciao Elmo