Salve,

dopo aver avuto un'illuminazione mentre pensavo a dei modi per arare un piccolo pezzo di campo (70 per 20 metri), escludendo l'uso di macchine o animali da tiro, mi è venuta l'idea di sfruttare un verricello a mano per moltiplicare la forza delle mie braccia. Ovviamente è un lavoro lungo ma cercando su internet vedo che qualcuno lo ha già applicato. Qualcuno qui ha già esperienze in merito? qualcuno può darmi delle dritte?
Ancorandolo bene ad una estremità del campo e collegando un aratro all'altra estremità del cavo piano piano si arerebbe, no?

che sappia io l'aratura con verricello si faceva utilizzando dei trattori a testa calda circa un secolo fa , per gli scassi in collina nel piemonte , a volte ancora nei raduni di trattori d'epoca facevano vedere come facevano , ma x questo tipo non so se la forza delle braccia possa bastare..

Bisognerebbe capire qual è l'entità della resistenza del terreno esercitata sulla pala dell'aratro. alcuni verricelli manuali sono capaci di esercitare forze di trazione dai 250 a 2000 kg o più.

La mia idea è nata per non dipendere dalla benzina o animali da tiro che non potrei mantenere con la terra che ho a disposizione.

fare un trazione di 20qli e' poco rispetto a un aratro anche piccolo , cieo almeno arare 20cm nei terreni di medio impasto diciamo che e' appena appena suffiente , forse piu che con le braccia , dovrsti provare a sfruttare la forza delle gambe , che anche se non sono un fisiatra , direi che una persoan riesce a fare piu forza con el gambe che con el braccia, tanto che in genere si pedeala con le gambe e non le braccia..

faccimo u discorso terra terra .

mediament e un uomo ha ua forza di tiro pari al proprio peso esempio classico quello di alzare un peso con la'usilio di una corda x mezzo di uan carrucola a uno ruota che fa fissata a un trave .

ammettimao che se sei bene allenato vedi coloro che si allenano x il tiro alal fuune , riescano a spostare un peso di 1,3volt eil prio peso ( nella mia zona fino a qualche anno fa c'era il gruppo di tiratori campioni d'italia della categoria massimi e si allenevano trascinando in 5 un trattoirno da 35cv ..., )

conquesto sec me per arare nn dico agevolemnte ma per riusciro epr lo emno a interrare le erbe infestanti e il letame dovresti andare prodfonddo alemno 30cm con un versoio da 11 pollici

per cui se consideriamo che un arator simile e' tirato bene da un trattore che e' 30/32qli se tanto mi da tanto dovresti cercare un argano che con la forza delle gambe , una specie di ciclett , sviluppi almeno 30q.li di forza..

ok, grazie per l'esempio, mi sono fatto una visione di insieme migliore di prima.

C'è una cosa che mi lascia però perplesso: il trattore che si usa nell'esempio pesa 30-32 q.li, ma non credo (parlo ad intuito e non per conoscenza) che il suo peso sia equiparabile direttamente all'ipotetica resistenza del terreno all'aratro. Cerco di spiegarmi come meglio posso, non essendo un ingegnere.
Il peso del trattore ha molta influenza perché deve "tenere" il trattore attaccato al terreno altrimenti, se è troppo leggero, anche se con un propulsore potente, si impennerebbe o le ruote slitterebbero, giusto?

Ipotizziamo però che il punto a cui l'aratro si "aggrappa" non sia mobile e suscettibile di slittamenti, ma fisso e teoricamente inamovibile: in questo caso non servirebbe un forza relativamente minore per eseguire il medesimo lavoro?

Se applico l'ipotesi al mio corpo, stando in piedi normalmente dovrei riuscire a trascinare 1,3 volte il mio peso, ma se fossi ancorato ad una sbarra è plausibile che io riesca a trascinare il massimo peso concesso dalla mia forza muscolare, e non solo quello vincolato al mio stesso peso che mi attacca a terra e all'attrito sviluppato fra le mie suole ed il terreno.

Per questo mi viene da pensare che la forza di trazione necessaria non sia direttamente equiparabile al peso del trattore usato tradizionalmente.

La chiave, come per tutte le leve, sta nel punto di appoggio o, in questo caso, nel punto di ancoraggio. Occorrerebbe una competenza ingegneristica per calcolare tutte le forze in gioco onde conoscere al "netto" la forza minima necessaria per trascinare l'aratro in questione, disponendo di un punto di ancoraggio inamovibile.

Che ne dici, grintosauro? Conosci qualcuno del forum che potrebbe dissipare questo dubbio?

dunque arteo , di ingenieri qua sopra mi smebra che ce ne siano pochi.

io pero in genere sono uno discretamente pratico , modello san tommaso .

prima provo poi faccio le deduzioni..


l'aratro che uno usa normalmente ad arare , carica di peso il trattore , per cui aumentando il peso sull'assale poteriore aumenta la trattivita .

chi ha una certa pratica , sa bene che marcia usare per arare , che e' bassa rispetto ad esempio alla amrcia che normalmete usa per i traino dei rimorchi carichi (vedi usire dai campi ai raccolti) nello spunto , o quando devi srantanare i rimorchi nei piantoni in cuitutto quello che puo x uscire .

propio perche in questi casi(tranne che nei rimorchi dumper) la massa nn carica sul trtotre.

ora torniamo a noi , l'esempio classico e' il traino di rimorchio carico in salita

in cui un trattore di 30/35q.li riesce a trainare un rimorchio che lordo spesso supera i 50/55qli( rimorchio 4x2 ribaltabile trilaterale , tada da 21q.li con 30q.li sopra )salite con dislivelli che a volte arrivano a 15/25 cm al metro



tornado a noi , secondo me x avere una forza di strappo di 30/35q.li vorrebeb dire che che se x dire avessi una ciclette , dovresti avere una rapportatura tale , che sul pedale dovrebbe insistere uno sforzo pari secondo em non superiore a 20/25kg , per non affaticare i muscoli delle gambe .


questo carico lo stimo facendo al seguenza deduzione , su ogni gamba insiste circa meta del peso corporeo , per cui se uno pesa 80kg , su una gamba insisterebbe circa 40kg , ammettimao di usare il 50-60% della forza delel gambe , questo valore andrebbe diviso x 2 o al limite 2terzi .. per ogni pedalata..


x cui x un giro completo dell'ultima ruote su cui insiste il cavo d'acciao arrotolato , uno dovrebbe dare 150pedalate..

o sbaglio?