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Agricoltura primordiale per semi

04/10/2010, 14:45

Mi presento. Sono un appassionato di fiabe e racconti popolari, mi piace collegare fiabe e racconti popolari ad antichi miti e agli aspetti religiosi di antiche culture. Ma vado al sodo. Qualche tempo fà ho avuto modo di leggere un libro di uno studioso tedesco, di cui non ricordo il nome, che parlava dell'agricoltura primordiale per semi nell'Europa germano-danubiana intorno al 6000 a.c. Pare che allora usassaro zappette rudimentali e che al terreno su cui si coltivavano i semi non venivano praticati i solchi che si possono fare con l'aratro. Aratro che pare fu inventato in Mesopotamia nel 6000 a.c. Allora dopo circa 7 anni il terreno era esausto e le spighe che ancora vi riuscivano a crescere erano molto povere. Per questo motivo i terreni venivano completamenti abbandonati e ripresi dopo circa 7 o 10 anni. Pratiche eseguite sul terreno in questo lungo periodo di 7 o 10 anni erano la bruciatura delle steppie e, forse un anno prima del suo riutilizzo, l'impiego di letame. Pare che quegli antichi agricoltori curassero che questi terreni abbandonati apposta non venissero invasi da ovini e caprini. Temevano che pecore e capre avrebbero reso brullo il terreno. Da quì, a mio avviso, il mitico e tremendo contrasto tra agricoltori e pastori nomadi. Mi rivolgo a questo forum di agraria per accertarmi se questo orientamento della storia dell'agricoltura per seme è ancora seguito. Lo studio che ho letto risale agli anni 1930.
Grazie di cuore a chi volesse darmi una risposta.

Re: Agricoltura primordiale per semi

04/10/2010, 18:49

Ho spostato la discussione in questa sezione, l'altra è riservata ai saluti.
Ciao,
Marco
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