mhanrubalamotho
Sez. Agrumi
Iscritto il: 22/11/2013, 23:54 Messaggi: 12770 Località: Milano nord
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iniziano ad uscire particolari sulle opere idrauliche. http://www.corriere.it/video-articoli/2 ... 6f6e.shtml
_________________ A furia de tirala, porca Peppa, anca ona bona corda la se sceppa = non abusare della pazienza degli altri perchè anche una buona corda, se la tiri troppo si rompe.
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gianni58
Iscritto il: 04/03/2015, 13:56 Messaggi: 1078 Località: Palmi (RC)
Formazione: Geometra
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Il vero problema, anche in questo caso, secondo me, è ben diverso da quello che ci propinano.
Le vere responsabilità non sono nell’anticipare un’allerta gialla, rossa, verde o coi colori dell’arcobaleno che, in ogni caso, non elimina il pericolo.
Le vere responsabilità sono esclusivamente nella totale assenza di prevenzione, sia da parte delle amministrazioni, sia da parte dei singoli cittadini (nelle loro proprietà e pertinenze).
Prevenzione non vuol dire necessariamente eseguire mega opere ma semplicemente manutenzionare e potenziare l’esistente (per meglio dire quello che esisteva) o quello che non abbiamo distrutto, con piccoli ma continui interventi: pulizia di canali, scoli, cunette; regimazione delle acque; pulizia, rafforzamento delle sponde fluviali e riquotatura degli alvei: ecc., ecc.
Sino ad alcuni lustri fa nei Comuni l’ufficio tecnico era composto al massimo di uno/due Geometri e in alcuni casi un’Ingegnere, però disponevano di una quantità considerevole di “cantonieri” che erano costantemente presenti nel territorio, conoscevano le problematiche e, cosa molto importante, “lavoravano”.
Oggi una marea di tecnici e qualche operaio giusto perché lo prevede l’organigramma ma poi con un concorso interno diventano generali anch’essi: La guerra non si può fare con un esercito di generali e senza soldati.
La stessa cosa vale per l’Anas, ente che gestisce la maggior parte delle strade italiane, vale anche per i Consorzi di bonifica e simili e, chi più ne ha più ne metta.
Nelle strade esistevano le cunette trapezie che defluivano in numerosi tombini e canali di raccolta e deflusso, con esse nella sede stradale non restava una goccia d’acqua. Oggi non esistono più, sono state sostituite dalle cunette piane che non servono a niente e sono tutt’uno con la strada. Infatti basta poco per far diventare le strade veri e propri torrenti in piena.
E le campagne? Non vi era contadino che non provvedeva per tempo a pulire e riconfigurare fossi e canali e se necessario, in base alle esperienze precedenti , a formarne altri. Ora terra piana!
Si potrebbe parlare per giorni ma, per finire, come per tutto il resto, secondo me ci siamo allontanati tutti dalla realtà. Ci sovrastiamo di paroloni, di numeri e statistiche. Ma di concreto? Vogliamo cambiare tutto senza guardarci dietro, spesso non è necessario “cambiare”, basta solo aggiustare un po’, nel caso adeguare. Saluti, Gianni.
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68657 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Certamente è importantissima la manutenzione della rete di scolo, degli alvei, delle campagne, ecc. come ha detto Gianni. In alcuni casi, e per alcune situazioni a rischio, servirebbe comunque un sistema di allarme efficace e condiviso da chi abita o si trova in situazioni di rischio. Ad esempio, nel caso di Livorno, la famiglia che si trovava al piano terra.
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