Ciao a tutti, degli amici mi hanno riportato, dal Belgio, delle riviste di apicoltura. Sulla "revue belge d' apiculture" di nov-dic 2012 a pag 139 ho letto di un esperimento che hanno fatto per cercare di eliminare la vespa velutina che stava facendo danni in un apiario. Riassumo qui l' articolo. Hanno preparato delle esche di carne di maiale non tanto fresco per avere un buon odore attrattivo , 3 pezzi di carne di circa 5x5 cm sulle quali hanno fatto gocciolare una pipetta di Frontline dosata per un cane medio, ogni pezzo di carne è stato legato con un filo di ferro e sotto fissato una scatoletta vuota per raccogliere residui e non inquinare l' ambiente. I 3 pezzi sono stati fissati in maniera da stare ad 1 metro dalla porta dell' alveare e a circa 70 cm di altezza, una esca al centro dell' apiario e le altre 2 sulle ultime arnie una a dx e una a sx. Messe al mattino e ritirate la sera per evitare che altri animali vadano a mangiare le esche. (non spiegano come possono evitare che i gatti ci possono andare. Consigliano di non usarlo come preventivo ma solo quando è evidente che la predazione è evidente. Dopo il 3° gg le vespe diminuiscono di numero e dopo 2-3 gg si possono togliere le esche. se dopo un certo periodo si rivedono si ripete la posa delle esche anche perchè altri nidi possono venire a predare nel territorio lasciato libero. Il risultato è stato soddisfacente. L' articolo conclude scrivendo che questo metodo non è perfetto ma funzioni fino a quando non arriverà di meglio. Ninno
Tanto di cappello. Negli ultimi anni ho seguito la situazione in Francia e ho visto anche invenzioni a dir poco strampalate ma una cosa tanto semplice non era venuta in mente, che io sappia, a nessuno. E' vero che per trovare i nidi si seguono le vespe ma a vista, non con il transponder. In quanto al cavallo di Troia (o zaino di Troia ), nessuno ci aveva mai pensato. La prossima volta che vado all'IZSLT parlerò della tua idea.
Complimenti sapiens ma scusa ma evitando i congegni elettronici qualcosa che si appiccica alla velutina per energia statica oppure qualche veleno a lento rilascio mirato che aspirano, portano al nido credendo sia nutrizione e in quel modo distruggerebbero le larve?
Si potrebbe mettere nelle trappole che si fanno anche per i nostri calabroni no? Visto che un mattoncino alla volta forse ci si arriva?
Anche le esche avvelenate possono funzionare, se hai letto, il post precedente di ninno può essere una conferma. Tuttavia quando si fanno le cose bisogna farle (se le si fa in regola) cercando di prevenire le eventuali obiezioni. Il discorso delle esche esterne si presta troppo facilmente a critiche sull'impatto biotico(si dice così?) che ne può seguire e quindi ci vuole una alternativa più soft. Ad esempio proprio per evitare che anche la vespa cabro subisca le sorti della velutina.
Se l'alternativa poi è più efficace, tanto meglio.
In effetti, il problema delle esche avvelenate, e in parte anche delle trappole, è la loro mancanza di selettività. Si possono costruire delle trappole selettive, cosa che in Francia hanno già fatto, ma sono più complesse e si sa, le cose semplici funzionano meglio, ecco perché trovo l'idea di Sapiens geniale (non montarti la testa, eh?). Catturando qualche vespa in primavera, quando i nidi sono piccoli, con una piccola spesa e un'operazione alla portata di tutti, o quasi, si può risolve il problema per tutto l'anno senza sterminare tutti gli altri vespidi innocenti o doversi esporre al rischio di avvicinarsi al nido per distruggerlo. Sempre se... la trofallasi della velutina sia comparabile con quella dell'ape, si riesca a trovare un veleno adatto, un supporto compatibile...