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Re: Varroa resistente all'acido ossalico?

12/12/2011, 12:56

LorenzoBa ha scritto:Siccome le api mi sembrano abbastanza in salute pensi che potrei aspettare il blocco?
Se il blocco arriva, puoi tranquillamente aspettarlo, il problema è che secondo me non arriverà. Anche ieri sera erano 12-13 gradi. Che tempo pazzo!!!!

LorenzoBa ha scritto:Quali sono i segnali di presenza eccessiva del parassita a cui devo stare attento?
La presenza del parassita la vedi solo aprendo l'arnia, api con ali deformate e api morte nelel celle con la ligula di fuori, ma arrivati a quel punto ormai la situazione è diventata critica.
Fai appena puoi uno o piu' trattamenti a base di zucchero a velo, se ne cascano tante, allora vai di gocciolato, almeno contieni un pò l'infestazione.

Saluti

Re: Varroa resistente all'acido ossalico?

17/12/2011, 16:02

visto l'argomento descrivo le mie linee guida sui trattamenti
effettuarli senza la presenza di covata
che significa
ingabbiare la regina o disopercolare se la covata e' poca oppure distruggere la covata bruciandola se l'infestazione e' grave .
senza covata opercolata l'ossalico sara' sicuramente efficace (lo e' anche il timolo )

Re: Varroa resistente all'acido ossalico?

30/12/2011, 1:51

Mah rileggendovi mi pare sia stato fatto tanto trambusto per nulla.
Si parla di trattamenti a tappeto (quando è consigliato 1 solo trattamento estivo), fatti per sublimazione (quando mi pare che sia più efficace e comodo il gocciolamento), in presenza di covata (quando il primo presupposto per il trattamento è il blocco artificiale di covata).
Non confondiamo caz...ops razzi per palazzi, può darsi pure che sia subentrata resistenza, ma la spiegazione più probabile è che le varroe non foretiche abbiano continuato a riprodursi in barba al trattamento inficiandone l'efficacia.

Re: Varroa resistente all'acido ossalico?

23/09/2015, 17:20

Resuscito questo thread al calor bianco per portare all' attenzione dei membri sul fatto che e' stato recentemente pubblicato un lavoro in cui si dimostra che la microflora commensale di Varroa destructor e' in parte costituita da batteri che degradano l' acido ossalico.
Gli stessi identici batteri che degradano l' acido ossalico erano stati trovati da un gruppo giapponese in insetti sottoposti ad alta pressione selettiva da insetticidi fosfoorganici (ed i batteri erano capaci di degradare anche i fosfoorganici). Il gruppo giapponese aveva postulato -e dimostrato- che gli insetti acquisissero i batteri per detossificare gli insetticidi. Il nuovo lavoro sulla varroa conferma questa ipotesi e la estende agli acari.

In altre parole, le varroe possono acquisire resistenza all' acido ossalico associandosi a batteri che lo degradano.
Questo spiegherebbe perche' i continui trattamenti non funzionano.
Maddmax
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