05/12/2011, 0:19
05/12/2011, 0:55
flightofthebumblebee ha scritto:Voci confermate, come ho detto in un altro post, si parla anche di aumento esponenziale della dose per raggiungere effetti apprezzabili in tempi relativamente lunghi, fattore di evidente resistenza!
05/12/2011, 2:37
05/12/2011, 10:35
Certamente non devo spiegare ad un micobiologo che noi qua in Italia non abbiamo scelta, anzi no l'abbiamo, abbiamo scelto, a differenza dell'america, di NON usare antibiotici.Maddmax1 ha scritto:Certamente non devo spiegare ad un ingegnere ed ad un informatico che i numeri non mentono.
Nessuna dose aumentata, ho semplicemente protratto il trattamento fino a che non ho deciso di smettere perchè potevo "danneggiato" le api visto l'ingente quantità di ossalico immesso nell'arnia in breve tempo.Maddmax1 ha scritto:Io ne conosco uno che ha aumentati le dosi: Gandalf.
Nessuna resistenza, semplicemente troppa covata e troppe varroe dentro le celle di covata.Maddmax1 ha scritto: E le sue varroe resistenti sono li' per dimostrare l' esistenza della resistenza....
Chi sarebbe che non legge? Tu non leggi. Sapevo benissimo che NON AVREI SCONFITTO LA VARROA nella situazione in cui ero, le regine non in blocco, importazione polline a go-go e temperature che anche ieri sera (04/12/2011) erano di 12,5 gradi la notte!!! Di giorno si arriva anche a 17-20 gradi...a Dicembre!!!Maddmax1 ha scritto:Hai fatto finta di non vedere quello che ho scritto...
I trattamenti sono stati effettuati ogni 4 giorni, e non uno la settimana, con abbondante presenza di covata. Tu consigli di ruotare i trattamenti? In base a quale principio/legge?Maddmax1 ha scritto: ovvero che con 20 trattamenti in tre mesi (uno alla settimana)
Certo, c'eri tu a contarle le mie varroe, guarda caso quando è cominciato il freddo, per così dire, e quindi la deposizione della regina è diminuita, anche la relativa caduta è drasticamente diminuita!! Strano vero? Appena viene il freddo vero e proprio faccio il gocciolato, vediamo quante ne sopravvivono.Maddmax1 ha scritto: Risultato nella caduta delle varroe: non 90% ne' 70% e neanche solo 30% bensi' ZEROvirgolaZERO.
Vedi, i miei numeri sono stati pubblicati, ma io leggo anche altri forum/liste di apicoltori: la situazione in italia è la stessa mia situazione. Molti hanno perso anche la metà dei loro alveari per aver effettuato solo i trattamenti "tradizionali", ed intendo timolo ad agosto e blocco di covata con gocciolato a settembre.Maddmax1 ha scritto: Inoltre, se anche i numeri di Gandalf non esistessero -ma esistono-
Quali sono i trattamenti "comunemente accettati come standard"? Sono curioso di saperlo.Maddmax1 ha scritto: I dati di sicurezza per le api reperibili nella letteratura sono stati studiati sui trattamente comunemente accettati come standard
05/12/2011, 17:08
Spiegatemi una cosa, perchè non ho capito: ma secondo voi che cosa avrei dovuto fare nella situazione in cui mi trovavo?
Non mi risulta (usiamo il sublimato in forma esclusiva dal 2007), ne' conosco nessuno che abbia aumentato la dose.
05/12/2011, 18:05
flightofthebumblebee ha scritto:Bene, e questo che significherebbe?!!!!![]()
05/12/2011, 18:26
05/12/2011, 20:18
05/12/2011, 23:50
attribuire alle "voci" sul web il valore che meritano.
Ci sono delle voci che girano approposito dell'intervento della dottoressa Alessandra Giacomelli, collaboratrice dell'IZS Lazio e Toscana, alla commissione sanitaria UNAAPI svoltasi a novembre 2009, dove avrebbe rivelato la scoperta di un ceppo di varroa resistente all'acido ossalico ma io non ho trovato in giro pubblicazioni che confermino questa scoperta, anche se, per quanto ne so l'IZS ha svolto effettivamente uno studio in questo senso ma i risultati non risultano ancora pubblicati.
Si puo' riflettere finche' si vuole, ma quando sull'altro piatto della bilancia ci sono "voci confermate" ... su un forum ... mi rifaccio all'esperienza personale e di coloro che conosco.
06/12/2011, 0:24
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