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Trattamento antivarroa di agosto
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nicolsp
Iscritto il: 18/11/2010, 19:37 Messaggi: 2627 Località: la spezia
Formazione: diploma superiore
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humblebee ha scritto: Maddmax1 ha scritto: humblebee ha scritto: - lo zucchero a velo è una cagata colossale, tira giù quelle 3 varroe stronze che sono foretiche e nulla più Perche'? L'ossalico tira forse giu' le varroe nelle celle? Maddmax è palese che anche l'ossalico agisca solo sulle foretiche, ma non mi risulta che lo zucchero a velo si abbini al blocco di covata. Esaminando le linee guida della FAI: Tale preparato prevede la minuziosa miscelazione di 450 grammi di aglio puro in polvere con 1800 grammi di zucchero a velo. La quantità ottenuta è sufficiente per il trattamento di 20 alveari, considerando che la dose suggerita è pari a 120 grammi di prodotto per ciascun alveare, somministrati direttamente su api e telaini, o di 30 grammi somministrati sulla parte superiore dei favi con presenza di covataecco a cosa mi riferivo.... Il periodo ideale per il trattamento è ad inizio primavera, a fine inverno e dopo il raccolto di fine agosto;fantastico, il periodo ideale è...ogni periodo! non sembrano esserci, tuttavia, particolari controindicazioni per interventi urgenti effettuati in altri periodi dell’anno.ahahah ecco infattiNel caso persista l’infestazione, ah perchè se il trattamento funziona si elimina totalmente l'infestazione?è bene ripetere il trattamento dopo una o due settimane al fine di uccidere le varroe ancora presenti all’interno della covata.ah ecco...Mi è nuova questa dello zucchero e aglio contro la varroa Io personalmente lo uso ,come più volte menzionato , contro eventuale infestazione di Nosema, un trattamento primaverile ed uno autunnale, penso , ma voglio esserne certo prima di cantar vittoria, che si ottenga anche un risultato contro un'altra infestazione, non centra niente la varroa ciao nicol
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28/07/2012, 21:05 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Dice Gandalf dati e numeri e anch' io userò la polvere d' aglio. Ninno
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28/07/2012, 22:07 |
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RedWolf
Iscritto il: 12/06/2012, 10:51 Messaggi: 33 Località: Roma / Carsoli (AQ)
Formazione: Laurea in Scienze Biologiche
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Comunque, detto da neofita... se non ci si può fidare neanche delle indicazioni della FAI...
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29/07/2012, 14:33 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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RedWolf ha scritto: Comunque, detto da neofita... se non ci si può fidare neanche delle indicazioni della FAI... Spero tu non abbia frainteso la causticità dei miei messaggi, la quale è rivolta verso questo enorme problema cioè il fatto che chiunque si spaccia per esperto apistico e scrive e propaganda cagate colossali, non certo verso di te. Ho capito che l'ambiente dell'apicoltura è piuttosto insidioso e l'unico modo per uscirne vivi è istruirsi e mantenere un atteggiamento critico verso tutto ciò che si sente, senza prendere nulla per buono visto che spesso non lo è affatto. Buone api!! HB
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29/07/2012, 16:47 |
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RedWolf
Iscritto il: 12/06/2012, 10:51 Messaggi: 33 Località: Roma / Carsoli (AQ)
Formazione: Laurea in Scienze Biologiche
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AHAHAH!!! E' proprio vero che gli apicoltori sono sulla difensiva di loro! Ciò che mi sembra strano, è che non ci sia accordo su questioni che, almeno sulla carta, dovrebbero essere "sapute". In questo caso parliamo di metodi di lotta contro un parassita, possibile che non ci sia un risultato fermo, o almeno una "classifica" testata delle terapie? Ad esempio, gli uomini sono uguali da tutte le parti, se dai un antibiotico a uno e (non) funziona, sai per certo che (non) funzionerà anche su altro a centinaia di chilometri di distanza. La variabilità individuale nella risposta è minima. Ritornando alle api, è vero che ci sono più fattori da tenere in considerazione, ma la fisiologia è la stessa a parità di specie. A questo punto ne approfitto per chiedere se ci sono riviste scientifiche che parlino di apicoltura, anche in lingua! Ancora grazie a tutti!
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31/07/2012, 15:37 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Redwolf, le discrepanze che tu percepisci sono ben espresse. Il fatto e' che oggi tenere le api e' molto complesso. Come ho gia' detto gli istruttori del fine settimana che si beccano qualche migliaio di euro all' anno (quasi tutti in nero, mi sbaglio?) non te lo diranno mai. Sono venuti fuori con un prodottino pre-confezionato che fa credere ai clienti che potranno tenere le api solo perche' sanno indossare la tuta e sanno che i fuchi sono api maschi. Tale approccio semplicistico viene riflesso perfettamente nel Libro della Rivelazione, detto per inciso l' unico libro che la stragran parte degli apicoltori "evoluti" ha mai letto. Gli istruttori del fine settimana insegnano quello che sanno e/o quello che gli allievi possono imparare nel lasso di tempo=NIENTE. In questo contesto l' unica arma contro la varroa e' l' ossalico somministrato a gogo. I neolaureati apicoltori vanno fuori, allevano morte e pestilenza per qualche anno, magari aprono una partita IVA, e diventano "esperti". Se leggerai con ATTENZIONE i messaggi dei veri membri esperti di codesto forum, ti accorgerai che nessuno di loro ha delle tabelle di marcia: tutti ripetono -direttamente o indirettamente- che bisogna capire che cosa sta succedendo nell' alveare ed agire di conseguenza. Pochi membri applicano o conoscono le tecniche apistiche e quasi nessuno e' interessato ad acquisirne di nuove. Lo spessore apicolturale di alcuni messaggi va ben al di la' di quello che gli apicoltori medii desiderano capire. Vedrai che molte risposte dei membri esperti vengono fatte scivolare via senza neanche essere considerate. E, se viene loro detto che devono sfogliare il forum e leggere le risposte e provare a capirle, se ne vanno a chattare i propri rantoli da un' altra parte. E in questo senso tu sei un' eccezione. C'e' piu' di un modo di fare le cose giuste ... purche' siano giuste. Ogni apicoltore esperto ha un proprio "style": devi cercare di capire le linee generali ed adattarle al tuo modo di essere apicoltore, ai tuoi tempi, alla tua conoscenza ... E non farti prendere dalla smania di avere un numero di alveari direttamente proporzionale alla lunghezza del pisello: tieni le casse che puoi curare nel tempo libero. Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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31/07/2012, 16:07 |
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Gandalf
Iscritto il: 14/05/2010, 10:08 Messaggi: 568 Località: Rignano sull'Arno (FI)
Formazione: Laurea Informatica
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RedWolf ha scritto: Ciò che mi sembra strano, è che non ci sia accordo su questioni che, almeno sulla carta, dovrebbero essere "sapute". In questo caso parliamo di metodi di lotta contro un parassita, possibile che non ci sia un risultato fermo, o almeno una "classifica" testata delle terapie? Vedi, i risultati ci sono, basta leggerli. I trattamento vanno effettuati seguendo certi criteri, altrimenti non servono a niente. Io ho elencato i vari metodi di lotta a questo parassita, metodi che hanno piu' o meno efficacia. L'ossalico rimane l'unico prodotto che possiamo usare e che da risultati attorno al 97,0%-99,2% (dati presi se non ricordo mal da apitalia, mieli d'italia o altro). Si potrebbe usare anche il formico, ma è illegale e molto dipendente dalle temperature. Poi ci sono i "pionieri", per intenderci individui che dicono che lo zucchero a velo ha la stessa efficacia dell'ossalico, oppure quelli che pensano di curare la peste americana con il metodo della messa a sciame, senza contare che l'alveare nel 70% dei casi potrebbe riprendere la malattia nei 2 anni successivi, poi ci sono quelli che dicono che non usano l'ossalico e invece lo usano, poi...poi...poi... Se leggi un paio delle mie discussioni precedenti (guarda soprattutto la seconda quella relativa all'invernamento): malattie-e-nemici-f99/2011-caduta-varroa-t30239.htmlmalattie-e-nemici-f99/invernamento-e-trattamenti-autunno-inverno-2011-2012-t35178.htmlti renderai conto di come vengono trattate certe persone (= io) se non "rigano dritto" e non fanno "come si deve". I trattamenti di Agosto vengono chiamati "trattamenti tampone" che di tampone non hanno niente, sono solo contenitivo in attesa di quello chiamiamolo definitivo (che l'anno scorso non c'è stato) invernale. Io l'anno scorso feci la scelta di non farlo ad Agosto e provare a fare dai primi di settembre l'ossalico sublimato, trattamento contenitivo, ho fatto circa due mesi di sublimato ogni 4 giorni, poi mi sono stufato, chiaramente avevo scritto in caratteri cubitali che c'era covata, ma che altro non si poteva fare, ma questo non è bastato al linciaggio internettiano, poi ho provato altre soluzioni come lo zucchero a velo (un fiasco tremendo) e alla fine ho fatto il gocciolato a fine dicembre, per poi risublimare a fine gennaio. Perchè? Perchè le regine non sono MAI andate in blocco di covata. Quindi come vedi ogni anno è diverso dall'altro e deve essere valutato a sè. Non darmi retta comunque perchè io sono un'apicoltore del fine settimana, non sono un professore, non ho una laurea in agraria, ce l'ho solo in informatica, questo mi porta a capire tanto di computer e niente di api , non leggo se non un solo libro, quello del contessi, perchè ci sono un sacco di fotografie e figure che mi piacciono , ho molte piu' arnie di quante me ne possa permettere e questo mi porta a sbagliare o fare trattamenti sommari , sono uno che usa l'ossalico a go-go senza capire niente e ragionando da troglodita ....insomma sono uno da evitare. Non seguire i miei consigli altrimenti rischi di rovinarti Saluti
_________________ Fernando Caivano Skype: f.caivano
Dalle Terre Selvagge agli occidentali lidi, Dai deserti del Nord ai colli verdeggianti, Nel covo del drago e nei nascosti nidi Egli camminò a lungo nei boschi ombreggianti. Lament for Gandalf
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31/07/2012, 21:56 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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RedWolf ha scritto: AHAHAH!!! E' proprio vero che gli apicoltori sono sulla difensiva di loro! Ciò che mi sembra strano, è che non ci sia accordo su questioni che, almeno sulla carta, dovrebbero essere "sapute". In questo caso parliamo di metodi di lotta contro un parassita, possibile che non ci sia un risultato fermo, o almeno una "classifica" testata delle terapie? Ad esempio, gli uomini sono uguali da tutte le parti, se dai un antibiotico a uno e (non) funziona, sai per certo che (non) funzionerà anche su altro a centinaia di chilometri di distanza. La variabilità individuale nella risposta è minima. Ritornando alle api, è vero che ci sono più fattori da tenere in considerazione, ma la fisiologia è la stessa a parità di specie. A questo punto ne approfitto per chiedere se ci sono riviste scientifiche che parlino di apicoltura, anche in lingua! Ancora grazie a tutti! Le questioni sono "sapute" perchè c'è gente che le prova da anni, ma gli apicoltori preferiscono perdere tutti gli anni le api a modo loro piuttosto che salvarle con il metodo messo a punto da qualcun altro. Il metodo che funziona adesso è blocco 25gg + apibioxal, tutto il resto sono chiacchere da bar. In italia le principali ricerche sulle patologie delle api le fanno al CRA di bologna. Per quanto riguarda le riviste c'è poco che tratti espressamente di api, ma se cerchi su pubmed "apis mellifera" troverai parecchio, anche free full text! Amen!
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31/07/2012, 23:13 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Le ricerche fatta dal CRA di Bologna si limitano a (copiato ed incollato dal loro sito):
> SANITA' DEGLI ALLEVAMENTI Il CRA - API intende definire criteri e metodi per la tutela della sanità degli allevamenti apistici presenti sul territorio nazionale. In particolare le linee di ricerca e sperimentazioni portate avanti sono: > Messa a punto di metodi di lotta contro la varroasi, basati essenzialmente sull’impiego di acaricidi di origine naturale > Valutazione di strategie profilattiche contro la peste americana, basate sull’impiego di sostanza antimicrobiche di origine naturale e su metodi preventivi > Controllo dei residui nei prodotti dell'alveare di sostanze utilizzate a scopo farmacologico; > Verifica di fenomeni di resistenza della Varroa agli acaricidi; > Studio di meccanismi di tolleranza delle api rispetto ai parassiti, a scopo di selezione. > Monitoraggio della diffusione di patologie sul territorio nazionale. Per il resto (galleria mellonella, covata sacciforme, nosema, acari della trachea, covata calcificata, peste europea, IPV, WDV, BQV, FUCKBV etc etc etc) ci si deve arrangiare. I risultati dei metodi ufficiali, messi a punto ed ufficializzati dagli istruttori dei fine settimana sono li' da vedere. L' ossalico e' solo una delle armi nella lotta contro la varroa. Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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31/07/2012, 23:41 |
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raffo
Iscritto il: 14/01/2010, 14:14 Messaggi: 229 Località: Piacenza
Formazione: Perito agrario , laurea in tecnologie alimentari
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Concordo pienamente con gandalf, anche a mio parere ad oggi il sublimato ripetuto rappresenta la soluzione dai risultati più certi e costanti negli anni. E parallelamente a mio parere è anche la soluzione più "user friendly". Un unica precisazione Gandalf ha scritto: I trattamenti di Agosto vengono chiamati "trattamenti tampone" che di tampone non hanno niente, sono solo contenitivo in attesa di quello chiamiamolo definitivo (che l'anno scorso non c'è stato) invernale. "Trattamento tampone" e "trattamento contenitivo" sono esattamente sinonimi, a saperlo nel famoso topic in cui ne abbiamo parlato per due pagine lo avrei chiamato contenitivo fin da subito e ci risparmiavamo un sacco di discussioni
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01/08/2012, 9:13 |
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