Vas, la mia domanda non è retorica. Siamo in un 3d in cui si parla di sublimatori e sarebbe utile, se lo hai fatto, sapere come hai modificato il tuo attrezzo. I sublimatori costano una sassata, se si trovasse il modo di realizzare un progettino partendo da materiale facilmente reperibile e poi lo si testasse su un pò di famiglie per valutarne l'efficacia non sarebbe una cattiva idea.
approfitto della discussione prima un dato di fatto. ho un sublimatore senza termostato , e' almeno la terza stagione che lo uso , solo trattamenti invernali , adesso non l'ho sottomano per dire la potenza in w , funziona senza dubbio.
la riflessione che mi posso permettere e' questa: poiche' la sostanza che andiamo a sublimare non e' confinata in un ambiente ma e' destinata a fuoriuscire immediatamente(in altre parole non c'e' un aumento significativo di pressione e questo lo deduco anche dal fatto che altrimenti mi salterebbe via il tappo) , il gas prodotto non ha il tempo per accumulare calorie . ma avrei piacere che chi ha la competenza giusta mi confortasse o smentisse.
romeoadriatico ha scritto:ho un sublimatore senza termostato , e' almeno la terza stagione che lo uso , solo trattamenti invernali , adesso non l'ho sottomano per dire la potenza in w , funziona senza dubbio.
Non ne dubito, può darsi che lavori alla temperatura giusta! Rimane il fatto che senza il termostato è difficile saperlo e molti autocostruiti potrebbero lavorare in un range di temperature non ideale.
romeoadriatico ha scritto:la riflessione che mi posso permettere e' questa: poiche' la sostanza che andiamo a sublimare non e' confinata in un ambiente ma e' destinata a fuoriuscire immediatamente(in altre parole non c'e' un aumento significativo di pressione e questo lo deduco anche dal fatto che altrimenti mi salterebbe via il tappo) , il gas prodotto non ha il tempo per accumulare calorie . ma avrei piacere che chi ha la competenza giusta mi confortasse o smentisse.
Forse non ho capito esattamente cosa intendi ma, non è il gas che accumula calore e quindi si degrada, è l'ossalico in forma ancora solida che si scalda troppo!
condivido la prima ipotesi , piu' tardi avro' modo di verificare i w della resistenza
alla seconda l'obiezione e' :nel momento in cui da solido supera la temperatura di sublimazione cambia stato e a quel punto se non e' confinato come fa' ad accumulare ancora calore?
In teoria ha ragione Romeoadriatico, quando l'ossalico raggiunge la temperatura di sublimazione (che dovrebbe essere di 168°, se non sbaglio) si trasforma in gas e fuoriesce dal sublimatore senza scaldarsi ulteriormente. Un po' come buttare dell'acqua su una superficie rovente; quando raggiunge i 100° evapora, non prende fuoco. In pratica non so cosa cosa succede quando la temperatura vine portata repentinamente a 1000°. Per quanto riguarda il termostato, la limitazione di quello meccanico è la grandezza del bulbo che è, per quelli con campo di regolazione in torno ai 200°, di circa 100 mm di lunghezza, decisamente eccessivo per un piccolo sublimatore, mentre i termoregolatori elettronici hanno dei prezzi abbastanza alti. Un'alternativa potrebbe essere il termostato a pasticca, prezzo contenuto, circa 7 €, ma niente regolazione. Purtroppo non sono riuscito a trovare nessuno che lavori a 200° o poco più, temperatura che dovrebbe essere ideale per un sublimatore. Il mio l'ho impostato a 240° e quando lo giro la temperatura scende a 170-180°.
Il vostro discorso non fa una grinza...non sono un mostro di chimica quindi non saprei dire... Ma questo discorso riguardo all'importanza di una temperatura controllata vi risulta?l'ho sentito solo io?
Nel caso dei sublimatori a scodella non credo che sia importante il controllo della temperatura. Sempre che la resistenza non sia a contatto con l'acido e non si scaldi molto velocemente, tipo 1000° in 2 s. Visto che questo tipo di sublimatore va raffreddato prima di ogni utilizzo si ha un riscaldamento lento e progressivo e nella maggior parte dei casi non si ha nemmeno una sublimazione ma si passa per la fase liquida. Discorso diverso per quelli a caldaia, come il mio, dove l'ossalico cade su una superficie già calda e la sublimazione è istantanea, o quasi.
Ciao a tutti ho acquistato un sublimatore Bioletal e scrivo perché ho dei dubbi sui modi d uso . Sulle istruzioni Cè scritto di non spegnere mai il macchinario tra un arnia ed un altra ,il che mi trovo nella situazione di avere l ossalico che sublima ancora prima di metterlo dentro. Vorrei sapere se ci sono metodi alternativi di utilizzo differenti da quelli suggeriti nella confezione ma cmq funzionanti . Saluti
Fermo restando il fatto che l'utilizzo di maschera e indumenti protettivi è assolutamente indispensabile, a prescindere dai metodi usati per sublimare, la scelta di far raffreddare o meno il sublimatore dipende più che altro dal numero di alveari da trattare e del tempo a disposizione. Per operare velocemente si può anche mettere l'ossalico nel sublimatore caldo, mandando così un po' di vapori di ossalico in giro.