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SimoneB
Iscritto il: 16/06/2012, 18:19 Messaggi: 41 Località: Forlì
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Aspide, il "protocollo".... Lo stesso che usano/raccomandano in quasi tutti i corsi per apicoltori che ho seguito, anzi, quella del blocco è già dalle mie parti "roba vecchia"....
Vedo che il "protocollo" funziona alla grande, ma allora perché si chiedono sussidi alla regione od allo stato per la perdita di alveari, tanto ingente da mettere in crisi un settore come l'apicoltura?
Sono domande lecite, ma se quel "protocollo", anzi, scusa, "il protocollo", funzionasse (e lo attuano davvero in tantissimi, direi la maggior parte degli apicoltori "professionisti"), la varroa sarebbe "destructa", non credi?
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21/08/2012, 22:48 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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A casa mia la roba non è vecchia finchè non smette di funzionare...non so da te. Io non chiedo nessun sussidio e anche apicoltori professionisti di mia conoscenza che lo applicano su larga scala non ne hanno usufruito negli ultimi anni. Purtroppo la tua domanda retorica e sarcastica (hai imparato a comunicare con me finalmente!) ha risposta negativa. I trattamenti (compreso il protocollo che ho citato) non eliminano il problema varroa (l'efficacia è tra il 90 e il 99 % e capisci che su qualche migliaio di varroe qualcosa rimane sempre) ma permettono di condurre l'apicoltura (miele, propoli, polline, sciami, veleno e quello che vuoi) mantenendo la patologia sotto controllo in modo che non danneggi la salute dell'intera colonia. Purtroppo mi risulta che le malattia completamente debellate siano poche, la gran parte hanno protocolli mirate a controllarle.
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21/08/2012, 23:00 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Cioe', insomma, ci stai dicendo che "la Madre di tutti i Protocolli" funziona benissimo e che le morie estese sono frutto della propaganda comunista tesa ad ottenere finanziamenti dallo Stato. Ho capito bene? Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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21/08/2012, 23:36 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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Non pretendo di affermare che sia la realtà ma io le morie estese le ho viste solo in chi non sa lavorare bene e bada bene non intendo chi non usa "il protocollo", visto che non nego ci siano altri modi di arrivare al risultato ,ad esempio l'asportazione di covata al posto del blocco o la sublimazione senza blocco (non li uso perchè li vedo più laboriosi).
Le morie estese a mio parere non sono date dai neonicotinoidi o dai protocolli che improvvisamente smettono di funzionare o che addirittura non vanno più bene da un anno all'altro per variazioni di mezzo grado, ma da malattie gravi che vengono sottovalutate.
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21/08/2012, 23:49 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Fino a 4 anni fà usavo un mio "protocollo", facevo 2 trattamenti di ossalico gocciolato in agosto e aspettavo dicembre per fare il trattamento "definitivo" sempre con il gocciolato. Negli ultimi anni di questo modo di fare mi sono accorto che le regine non smettevano di covare in inverno ed il "protocollo" ha cominciato a vacillare, mi sono accorto pure che il trattamento tampone non aveva senso perchè non riuscivo a fare allevare un gran numero di api sane in autunno e allora sono passato ad un secondo "protocollo", trattamento con timolo in agosto e strisce (chimica autorizzata) tra set ott e le cose sono andate bene per 3 anni. Quest' anno aspettavo il mio 10 agosto per iniziare il trattamento ma al 20 lug mi sono accorto di un eccessivo spopolamento (il caldo eccessivo che è iniziato il 20 giu ha fatto ridurre di molto la covata e la varroa è riuscita a parassitare una % alta di covata e quindi lo spopolamento) e allora il mio ultimo "protocollo" è andato a pu.... Ho allertato tutti i miei vicini (altri 4 apicoltori) e anticipato i trattamenti. Penso che una guida di massima sia auspicabile ma i buoni risultati vengono da una buona interpretazione dei messaggi che l' alveare ci manda ogni volta che facciamo visita. Negli anni 80 era facile capire il grado di infestazione perchè le api deformi si trascinavano davanti agli alveari, adesso no più perchè le api si sbarazzano subito delle api deformi e tutto sembra normale. In luglio non ho aperto gli alveari ma mi è stato sufficiente alzare il coprifavo sui melari per capire che le api stavano diminuendo e infatti da una successiva e dettagliata visita ho costatato il danno. Ninno
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22/08/2012, 13:32 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Ninno e' modesto e si e' dimanticato di dire che ha raccolto oltre 1000 kili di miele in quest'anno che, a quanto si dice, e' stato fetido. Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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22/08/2012, 17:39 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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ninno, ti ringrazio di avere postato la tua esperienza, a me non piacciono molto entrambi i protocolli che hai citato. Il primo perchè due gocciolati non mi sembrano molto utili e sono molto dannosi per le api (magari può essere per questo che non riuscivi ad avere api invernali sane ed in buon numero?) il secondo perchè il timolo è poco efficace e facilita i saccheggi e perchè la chimica rimane nella cera. Le regine che non bloccano in inverno sono un bel problema con cui credo tutti prima o poi ci dovremo confrontare, ho sentito dire che si potrebbe anticipare tutto cioè blocco primaverile e blocco autunnale (artificiali) ma non so se qualcuno l'ha mai provato... Io con il protocollo che ho citato mi trovo bene e mi sembra di non complicarmi eccessivamente la vita pur avendo api sane, ciò non significa che non sia interessato o che non consideri i messaggi che l'alveare mi manda. Ma come ho detto anche qualche posta fa "basta che funzioni", se fai 1000 kg e non devi ricomprare le api direi che sei sulla strada giusta!
Il problema è che i protocolli che si leggono su internet o che spesso consigliano sedicenti esperti o peggio tecnici apistici, non funzionano affatto! Ciò porta i principianti ad applicare tecniche masochistiche che li fanno spendere soldi e creare problemi ai vicini. Questo è il motivo per cui io vorrei che esistesse almeno "un protocollo" funzionante, semplice, che un principiante possa applicare a cuor leggero mentre impara a intepretare i messaggi e ad adattare le tecniche per le sue esigenze. C'è qualcosa di cosi malvagio in questo?
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22/08/2012, 21:15 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Ciao Humblebee, dici cose saggie , potrebbe essere utile una guida di massima per aiutare i nuovi arrivati , in più occasioni ho scritto cosa faccio per cercare di aiutare le mie api a passare l' inverno e ho anche fornito il resoconto della produzione media dei mie alveari , penso di non nascondere nulla. Anche quest' anno , nonostante il troppo caldo, la media è stata di 53 kg per alveare, compresi alcuni che hanno fatto poco e che oggi sono stati rimpiazzati. L' unica volta che ho comprato alveari è stato il 6 set del 1981 per i mie 4 nuclei da 5 favi e fino a 10 anni fà recuperavo i favi con CR a primavera e vendevo nuclei ai professionisti per rimpiazzare le perdite invernali, poi è venuta meno la spinta e non preparo nuclei da vendere. Non è colpa dei 2 trattamenti di gocciolato che non avevo api sane per l' inverno ma era per il fatto che il trattamento "tampone" fatto in agosto lascia un numero troppo alto di varroa e la covata autunnale veniva troppo parassitata ed è per questo motivo che non aspetto l' inverno per il trattamento "risolutivo" . A mio parere non è saggio fare il trattamento "tampone" ad agosto ed il trattamento finale in inverno perchè si rischia di avere un alto numero di api poco sane e ne viene compromessa la prossima stagione.
Ninno
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22/08/2012, 23:47 |
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SimoneB
Iscritto il: 16/06/2012, 18:19 Messaggi: 41 Località: Forlì
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Esisten un però...... I trattamenti anticipati hanno fatto in modo che la varroa venisse selezionata, nella fattispecie, in quelle più "corte" sia in fase foretica che in fase larvale. Questa selezione "forzata" ha fatto in modo che ora, le varroe, riescono a stare meno tempo fuori sugli adulti e più dentro le larve, soprattutto su quelle delle operaie, mentre agli inizi erano preferite le covate maschili, per dimensione delle celle. Gli ultimi studi dicono che la dimensione delle celle e la loro "vecchiaia" potrebbe aiutare la colonia ad avere minori quantità di varroe, che preferirebbero avere spazio all'interno della cella, soprattutto per l'uovo maschio, necessario per la riproduzione. Quindi si anticipa sempre di più i trattamenti per colpa di questa selezione di varroe "più furbe", che ovviamente, come tutti gli esseri viventi, adottato escamotage e sono sotto il controllo della natura (selezione naturale) per portare avanti il "genoma".
Se "il protocollo" si deve fare, non bisognerebbe escludere le alte temperature ed il "tempo pulizia (grooming)" per la colonia. Infatti, le colonie esposte a "luce del sole" con aumento della temperatura e forte propensione al grooming (attitudine che hanno tutte le api preposte alla pulizia dell'alveare, ma che ovviamente, se occupate a fare altro, non riescono a mettere in pratica).
Nelle mie colonie ho notato che le api puliscono in cuntinuazione sia l'esterno che le bottinatrici, anche in periodo di forte importazione.
Ogni settimana le lascio aperte qualche ora (con coprifavo trasparente) sotto la luce diretta del sole e la temperatura interna aumenta sopra i 40 gradi, che sia le uova di varroa che gli adulti di varroa non sopportano molto.
Spingere una cassa a produrre 50kg/a di miele e come spingere una mucca a produrre 60-70 lt di latte a botta, dopo 3 anni non sono buone neanche da macello e senza nutrizione mi sa che difficilmente si arriva a questi risultati. Ricordiamoci che negli ultimi studi la "nutrizione" è indicata come possibile fonte di indebolimento "immunitario", provocando così la prolificazione dei virus, che a volte sono portati dalle varroe ma che non fanno della varroa l'unico elemento che porta allo spospolamento od alla distruzione delle famiglie. (non sono parole mie, ma studi che ho letto).
Non sono nessuno, se non un principiante, ma ho idea che prima si ripristina un sistema più "normale" di CONDUZIONE DEGLI ALVEARI, prima le nostre api riusciranno a convivere con la varroa e come ogni altra forma di "disturbo" che hanno incontrato in questi 50ML di anni, riusciranno a venirne a capoì, eliminando il problema che paventava Einstein circa la scomparsa delle api e la durata della vita sulla terra.
Simone.
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23/08/2012, 10:50 |
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Alexkidd
Iscritto il: 26/01/2012, 13:41 Messaggi: 132 Località: Provincia di CS (650 m s.l.m)
Formazione: Perito Informatico
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Cita: Non sono nessuno, se non un principiante, ma ho idea che prima si ripristina un sistema più "normale" di CONDUZIONE DEGLI ALVEARI, prima le nostre api riusciranno a convivere con la varroa e come ogni altra forma di "disturbo" che hanno incontrato in questi 50ML di anni, riusciranno a venirne a capoì, eliminando il problema che paventava Einstein circa la scomparsa delle api e la durata della vita sulla terra. L'intento del mio post era proprio questo!! Al di la che le parole protocollo e soprattutto esatto non vi sono piaciute , le buone pratiche apistiche ci sono e vanno seguite!! Ogni tanto (anche su questo forum) se ne esce qualcuno che dice di voler usare acaricidi mai sentiti che sono proibiti nonchè pericolosi e questo secondo me è da evitare!! Grazie a ninno e humblebee per aver risposto alla mia domanda.
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23/08/2012, 12:27 |
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