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Alexkidd
Iscritto il: 26/01/2012, 13:41 Messaggi: 132 Località: Provincia di CS (650 m s.l.m)
Formazione: Perito Informatico
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Sarebbe bello se con il contributo di tutti gli utenti (esperti e non) riuscissimo a stilare un protocollo antivarroa chiaro e preciso in modo che tutti possano avere 1 idea di cosa e come fare (soprattutto x me che sono neofita )
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21/08/2012, 12:56 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Mi dispiace di dire quello che sto per dire e davvero non voglio offendere nessuno ma chiunque parli di un protocollo ESATTO per il trattamento contro la varroa non ha la minima idea di che cosa voglia dire tenere le api. Mi ripeto: scusate ancora se faccio arrabbiare qualcuno ma imparate l' apicoltura PRIMA di avere le api cosi' come avete preso la patente PRIMA di comperare la macchina. Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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21/08/2012, 16:37 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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Maddmaxx la varroosi è una malattia e le malattie sono gestite tramite protocolli terapeutici. Ci sono protocolli che funzionano, protocolli che funzionano a volte, protocolli che non funzionano affatto. La cosa più fuorviante che si può dire su un forum è dire che i protocolli non esistono perchè chiunque in questo modo si sente legittimato a usare metodi in base alle sue sensazioni e impressioni soggettive, supportati dal fatto che le loro api non sono certo come quelle del vicino! La ruota l'hanno già inventata e mi pare che sia piuttosto usata.
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21/08/2012, 16:53 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Hai ragione, infatti un aprile caldo o un aprile freddo oppure un agosto umido ovvero secco non fanno differenza. Nemmeno una colonia forte o una debole. Nemmeno la perdita di una regina a giugno. Nemmeno un flusso di nettare particolarmente abbondante oppure particolarmente scarso. Nemmeno la capacita' di un apicoltore di sapere come e quando fare il blocco di covata. Nemmeno il grado di infestazione grave/moderato o minimo fa alcuna differenza, nemmeno le condizione pedoclimatiche ... Dalla Sicilia al Trentino, dal 1918 al 2050 facciamo un bel protocollo per tutti, anzi rendiamolo obbligatorio per legge cosi' nessuno puo' decidere di testa propria (il che, visto il grado di conoscenza di alcuni apicoltori "esperti" e dei loro discepoli, forse e' ancora le soluzione migliore). Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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21/08/2012, 19:24 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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Maddmax1 ha scritto: ... visto il grado di conoscenza di alcuni apicoltori "esperti" e dei loro discepoli, forse e' ancora le soluzione migliore...
Vedo che hai centrato il punto. Ci deve essere un protocollo che funzioni e che sia applicabile da tutti (l'unico parametro da te citato che mi sembra di una certa importanza è sicuramente il clima) per evitare che, come puoi ben vedere anche su questo forum, ogni giorno un apicoltore si svegli e se ne inventi una per cominciare ad allevare varroe al posto di api e infestare i suoi vicini che lavorano con coscienza.
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21/08/2012, 20:08 |
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SimoneB
Iscritto il: 16/06/2012, 18:19 Messaggi: 41 Località: Forlì
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Mi innesto e poi ne esco, altrimenti mi cacciano...
Protocolli ben vengano, ma purtroppo devo appoggiare maddmax1, che ha centrato il punto.
Il problema non sono le varroe o i virus o le api poco resistenti a quello ed a questo, ma chi le conduce, così come il problema ed il pericolo non è girare con la macchina per la strada, il problema è dovuto a chi le guida.
Stilare un protocollo che uniformi (come prassi questo è un protocollo) la lotta alla varroa, selezionandola è quello che è successo fino ad ora, e come potete vedere la cosa non ha funzionato molto, anzi, direi che ormai anche i più "farmacolesi" si sono accorti che nonostante tanti protocolli (fatti delle associazioni apicoltori che in italia sono tante ed attive) la varroa ha sempre più diminuito la sua fase foretica e sicuramente non ne hanno tratto vantaggio le colonie di api.
Io direi che è giunto il momento di selezionare le colonie resistenti.
Poi ovviamente questa è la mia opinione da neo-apicoltore, che prima ha studiato, letto, fatto corsi e poi si è dato all'apicoltura/apicultura.
Simone.
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21/08/2012, 21:30 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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SimoneB ha scritto: Il problema non sono le varroe o i virus o le api poco resistenti a quello ed a questo, ma chi le conduce, così come il problema ed il pericolo non è girare con la macchina per la strada, il problema è dovuto a chi le guida.
Rosso di sera bel tempo si spera, cielo a pecorelle acqua a catinelle, una volta ci si divertiva con poco e le cose erano più robuste. No perdonami il sarcasmo ma i problemi sono le patologie che hai citato, resi più gravi dalla enorme incompetenza di molti apicoltori. SimoneB ha scritto: Stilare un protocollo che uniformi (come prassi questo è un protocollo) la lotta alla varroa, selezionandola è quello che è successo fino ad ora, e come potete vedere la cosa non ha funzionato molto, anzi, direi che ormai anche i più "farmacolesi" si sono accorti che nonostante tanti protocolli (fatti delle associazioni apicoltori che in italia sono tante ed attive) la varroa ha sempre più diminuito la sua fase foretica e sicuramente non ne hanno tratto vantaggio le colonie di api.
Dafuq? Devo essermi perso qualcosa... Ma chi è che segue un protocollo?Ognuno fa quello che gli pare, a volte piccoli gruppi di apicoltori ne ascoltano uno leggermente più carismatico che spesso è anche il più imbecille di tutti. Tutta questa uniformità non la vedo! Vi rendete conto che se si applicasse un protocollo a livello territoriale si abbatterebbe in maniera significative la presenza di varroe in quella zona e quindi anche l'odiosa reinfestazione? SimoneB ha scritto: Io direi che è giunto il momento di selezionare le colonie resistenti.
Oh finalmente un'idea nuova! Ci hanno provato fantasiliardi di persone, anche personaggi importanti (leggevo qualche tempo fa un articolo di Ingemar Fries) ma alla fine siamo ancora qui a usare farmaci perchè non hanno ottenuto nulla di significativo. Come al solito, con queste idee, i venditori di sciami sentitamente ringraziano!
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21/08/2012, 21:50 |
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SimoneB
Iscritto il: 16/06/2012, 18:19 Messaggi: 41 Località: Forlì
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La resistenza alla varroa non ha certo avuto la priorità sui selezionatori di regine, dai, non nasconderti dietro un dito, ti vediamo.... cucusettete... Poi scusa; ma tu gli sciami li compri? E ne esco, discorso "impantanato".....
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21/08/2012, 22:09 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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HB, A parte il fatto assodato che Apis mellifera (caucasica e scutellata) possiedono meccanismi di resistenza pubblicati su riviste scientifiche (che se vuoi ti ri-cito per l' ennesima volta), perche' non metti giu' nero su bianco il tuo protocollo ESATTO (tipo di trattamento, date, ripetizioni etc etc)? Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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21/08/2012, 22:34 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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D'accordo su scutellata, un pò meno su caucasica (starò invecchiando? non mi ricordo che tu mi abbia citato questi studi, se me li rilinki me li salvo e non te li chiedo più (e magari mi convinco anche )) Dovrai darmi atto però che scutellata è inallevabile e caucasica, dopo un entusiasmo iniziale (sono le cd Primorski no?) è quasi finita nel dimenticatoio (e sospetto che un motivo ci sia). Il protocollo che preferisco l'ho già scritto ma ripeto : Estate -->indicativamente a metà luglio blocco 25 gg in gabbietta e trattamento con Api bioxal (o ossalico 100 :1000 :1000) al 25 gg Inverno --> quando la regina va in blocco naturale idem come sopra Avevo dimenticato...gocciolato alla dose di 5 cc per favo
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21/08/2012, 22:43 |
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