Bentrovati a tutti , sono in pensione e ho deciso di darmi all'apicoltura, si fa per dire, ho iniziato con due alveari e sono in attesa del terzo.
Considerando che la varroa è endemica e quindi poco o tanto c'è, io osservando la lamiera che sta sotto il fondo di rete del nido, non sono riuscito a vederne nemmeno una , nonostante mi si aiutato con una lente di ingrandimento. 1° che ne pensate ? 2° invece delle varroe, son presenti, mischiati tra polline e propoli persi, innumerevoli...non so come dire, elementini, lunghi circa un millimetro e larghi molto meno, di colore scuro.... chiedo scusa ma puo trattarsi si escrementi dell'ape regina? altrimenti cosa possono essere ?
Grazie a tutti e scusatemi, ma credo che usifruirò du questo forum per cercare di colmare tutte le mie carenze in apicolture....e sono tante
Grazie

Ciao. Per prima cosa guarda che non ci siano formiche, quelle come le varroe cadono se le portano via. Il non vederne giornalmente è un buon segno. si può pensare che ogni varroa caduta ce ne sono almeno cento in vita nell'alveare. se dovessi notare 4 o 5 varroe cadute giornalmente in primavera o inizio estate il livello di infestazione può essere pericoloso. Per maggior sicurezza sempre in primavera o inizio estate prova a disopercolare una decina di celle da fuco , se ne trovi più di tre infestate il problema inizia a farsi serio. Che trattamenti fai? Marcello

Grazie Marcello, non ci sono formiche.
Per quanto riguarda il trattamento, sono nuovo dell'apicoltura, ma penso che se dovessi rendermi conto che ci sono una quantita di varroe elevato, in questo momento farei il trattamento dell'acipo assalico sgocciolato, cosa che essendo nuovo non ho mai fatto, ma che mi sembra quello consigliato a livello di quelle cose che ho letto in proposito. Mi sai dire qualcosa per le cose strane che ho notato? Grazie ciao

ciao. le cose strane dovrebbero essere quello che dici tu. Il trattamento con acido ossalico fatto in presenza di covata non supera il 35% di efficacia, mentre sarebbe sufficiente un solo trattamento , nel periodo autunnale in assenza di covata,con tremperatura di almeno 10°C per abbatterne anche il 90%. Se fatti più trattamenti con acido ossalico la tossicità sull'ape è notevole , anche se non sitratta di nocività acuta; l'ape non muore immediatamente al contatto della sostanza, ma riduce la sua aspettativa di vita, tanto maggiore quanto maggiore è la quantità di acido ossalico con cui viene a contatto.; per questo bisogna abolire il detto : se uno fà bene due fanno meglio. Gli spopolamenti invernali che fanno arrivare le api in primavera deboli , o a farle abbandonare l'alveare si può spiegare con questo. Dopo il prelievo del miele andrebbe fatto un trattamento con prodotti registrati a base di principi naturali come Apiguard, o Apilife var. Se hai tempo a disposizione puoi effetuare la lotta alla varroa usando sistemi bilogici. Marcello