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APIBIOXAL/OSSALICO SPRUZZATO
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Rosycchia
Iscritto il: 18/05/2010, 14:23 Messaggi: 106 Località: prov. CN collina 200m. slm
Formazione: Scuola superiore
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Lo spruzzato si fa senza l'utilizzo di zucchero; per quanto ne so io si diluiscono 30 gr. di osaalico (Bioxal) in 1000 ml di acqua distillata tiepida. A detta del tecnico apistico di zona sarebbe il miglior modo di distribuire l'ossalico nell'alveare, ma ovviamente ci vuole parecchio tempo perchè occorre essere estrarre tutti i telaini e spruzzare 5 cc di soluzione per faccia. Un lavorone, però quando giri il favo appena spruzzato verso il sole, vedi che ogni ape ha la sua gocciolina. Mi rimane il dubbio se veramente non è ripetibile...............
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10/08/2012, 8:39 |
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Gandalf
Iscritto il: 14/05/2010, 10:08 Messaggi: 568 Località: Rignano sull'Arno (FI)
Formazione: Laurea Informatica
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Se davvero vuoi fare l'ossalico, allora gocciolato o spruzzato è la stessa cosa. Non è ripetibile alla stessa generazione di api. Comunque visto che come me non hai potuto fare nulla prima (ad esempio blocco di covata), se fail lo spruzzato a distanza di 15-20-35 giorni non cambia nulla. Come ha detto Obombo, serve seolo a togliere la varroa in fase foretica, e tra l'altro, anche poca, perchè l'intervallo di applicabilità è troppo ampio. Il timolo con queste temperature (almeno da me) è un pericolo tremendo, evapora troppo alla svelta portando a sciamature impreviste. Quello che puoi fare, al posto del gocciolato, ma non so se hai i mezzi, sono 2 o 3 (al massimo 4) trattamento con il sublimato. Chiaramente se c'è covata serve solo a tenere sotto controllo la varora in attesa del trattamento definitivo con il freddo...se arriva !!!! Con il sublimato: 1) Prendi tutta l'arnia 2) abbatti un numero enorme di varroe 3) è ripetibile e non fa male alle api come il gocciolato o spruzzato Rulli di tamburi e squilli di trombe!!!!!! Susciterò le ire di molti con questa mia affermazione, ma io farò esattamente come ho scritto. Saluti
_________________ Fernando Caivano Skype: f.caivano
Dalle Terre Selvagge agli occidentali lidi, Dai deserti del Nord ai colli verdeggianti, Nel covo del drago e nei nascosti nidi Egli camminò a lungo nei boschi ombreggianti. Lament for Gandalf
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10/08/2012, 10:02 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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I tecnici delle associazioni molto spesso non capiscono un beneamato (si maddmaxx ogni tanto mi trovo perfettamente d'accordo con te). Lo spruzzato è stato abbandonato almeno 15 anni fa non tanto per la scomodità quanto per l'impossibilità di regolare adeguatamente la dose (quando lo fai hai idea di quanti cc spruzzi per ogni favo?). Non è necessario che ogni ape abbia la sua gocciolina, l'importante è che l'ambiente alveare venga acidificato, ci penseranno poi le api stesse a distribuire il principio attivo. Inoltre senza zucchero nella soluzione essa diviene troppo poco igroscopica, tende a evaporare in fretta e quindi l'efficacia diminuisce ulteriormente.
Il sublimato rimane una modalità di trattamento eccezionale per quanto riguarda la tollerabilità ma è straordinariamente scomoda e io preferisco perdere qualche ape in più (nemmeno tante in realtà). Non vedo la necessità di ripetere il trattamento anche sublimato, se fatto in assenza di covata è molto efficace.
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10/08/2012, 10:35 |
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Homomellifica
Iscritto il: 21/12/2011, 11:24 Messaggi: 41 Località: Gorizia
Formazione: Perito agrario
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per il 3% (non avevo specificato) intendo 30 grammi in un litro di acqua. per il formulato commerciale le dosi consigliate da utilizzare nello spruzzato sono identiche (tenendo conto che c'è l'eccipiente)
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10/08/2012, 11:09 |
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raffo
Iscritto il: 14/01/2010, 14:14 Messaggi: 229 Località: Piacenza
Formazione: Perito agrario , laurea in tecnologie alimentari
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Verissimo humble. Tuttavia molti di noi per scelta, più o meno consapevole, non fanno il blocco di covata quindi ripetono il sublimato per forza. Io faccio sublimato ripetuto su quasi tutte le famiglie mentre su un 20% eseguo il blocco con un unica sublimata, il tempo che perdo non è poi così diverso con i due metodi, con il blocco si perde molto tempo per 2 volte (ingabbio e sgabbio + trattamento) mentre con il sublimato si perde pochissimo tempo ma per molte volte (almeno 7) Sublimo da un buchino nel coprifavo con un tempo di esecuzione di poco meno di un minuto e mezzo ad arnia. Parere del tutto personale ( quindi se non siete daccordo fatelo presente senza linciarmi ) è che con il blocco ci si espone un pochino di più alla perdita di regine con conseguente difficoltà di riaccettazione dato dal lungo periodo di scarsità di covata e dalle tantissime api vecchie rispetto alle giovani. Sempre a mio parere il punto di forza del sublimato ripetuto è proprio l'azzeramento del richio di perdere regine.
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10/08/2012, 11:19 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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Ciao raffo, capisco perfettamente il tuo punto di vista e non voglio assolutamente essere dogmatico riguardo ai giusti modi di trattare la varroa. Il mio approccio è "basta che funzioni" (e che sia legale), quindi ti chiedo per curiosità, noti differenze di sopravvivenza tra le famiglie in cui esegui blocco e quelle in cui ripeti il trattamento? Riguardo alla riaccettazione della regina, mi sembra improprio parlarne in questi termini perchè la regina in realtà non è mai esclusa dal superorganismo, semplicemente non depone. Altrimenti si dovrebbe parlare di riaccettazione anche in primavera no? Comunque ho sentito parlare di qualche problema dopo lo sgabbiamento, io non ne ho avuti ma la mia esperienza è limitata. Potresti essere più preciso?sono curioso! Grazie se avrai voglia di rispondermi! HB
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10/08/2012, 13:00 |
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raffo
Iscritto il: 14/01/2010, 14:14 Messaggi: 229 Località: Piacenza
Formazione: Perito agrario , laurea in tecnologie alimentari
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Lo avevo scritto ma poi ho ricostruito una frase e me ne sono dimenticato, per la mia esperienza non ci sono differenze di sopravvivenza invernale, l'unica cosa che ho notato è che quelle bloccate si invernano mediamente con meno scorte rispetto a quelle sublimate. Questa primavera le uniche famiglie che ho nutrito erano proprio quelle su cui avevo fatto il blocco. Nel 2011 ho invernato 30 famiglie in montagna e 2 in pianura, per varie vicissitudini quelle in pianura non le ho seguite e sono confluite nell'apiario di un amico, non so neanche che trattamenti abbia eseguito, mentre le 30 in montagna che ho seguito personalmente sono arrivate tutte vive alla primavera. Di queste 30 solo una è arrivata a marzo con un pugno di api (colpa mia ma non dirò il perchè) e una era con regina assente, le altre 28 in splendida forma. Si effettivamente il termine riaccettazione è improprio ma non me ne veniva uno migliore, il problema è che le api interpretano una ridotta deposizione senza che ci sia una causa ambientale come sintomo di bassa efficenza della regina (loro non concepiscono un escludi o una gabbietta ) quindi tentano di cambiarla, a volte ci riescono a volte succede il danno. Nel mio caso lo scorso anno su 7 regine bloccate 2 sono state soppresse appena le ho sgabbiate di queste 2 famiglie una ha acettato subito la nuova regina in gabbietta mentre l'altra famiglia ha rifiutato nell'ordine 1) regina feconda in gabbietta 2) cella reale in procinto di sfarfallare 3) piccolo nucleo unito con foglio di giornale. Intanto i giorni passavano e ad un certo punto è stata saccheggiata. Le altre 6 famiglie hanno passato perfettamente l'inverno. Pensandoci su comunque ritengo che il fallimento sulla settima famiglia sia completamente colpa mia, ho aspettato troppo ad intervenire e fra un intervento e l'altro ho fatto passare troppo tempo. Parlando con amici che hano eseguito il blocco le altre problematiche che si possono riscontrare sono: regina morta nella gabbietta per il blocco (raro) regina morta incastrata fra 2 stecche della gabbietta (rarissimo). Penso che il campione sia statisticamente attendibile in quanto si parla di poco meno di 300 famiglie
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10/08/2012, 13:58 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Ciao Raffo, è vero la curiosità è femmina ma "colpa mia ma non dirò il perchè" mi stuzzica la curiosità. Ninno
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10/08/2012, 19:30 |
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raffo
Iscritto il: 14/01/2010, 14:14 Messaggi: 229 Località: Piacenza
Formazione: Perito agrario , laurea in tecnologie alimentari
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diciamo che le ho parecchio trascurate rispetto alle altre
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11/08/2012, 20:37 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Avevo pensato ad un esperimento andato a male, mi è successo anche questo. Ninno
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11/08/2012, 20:42 |
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