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Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

23/04/2012, 2:44

Humblebee,
ho guardato l' articolo che hai linkato. Non so che cosa dire se non che ho parlato e chattato con (parecchie) decine di apicoltori che sono passati alle celle piccole e nessuno che le abbia adottate per piu' di due anni e' mai tornato al 4.5mm. Nei primi due anni ci sono dei casini e delle perdite, non c'e' dubbio, ma nella terza stagione le mie conte di varroe sono scese in picchiata e sono sempre rimaste bassissime. C'e' da dire che, negli anni in cui non cambiamo le regine sforchettiamo le celle da fuco e diamo lo zucchero a velo tutte le volte che apriamo gli alveari. Io ho solo tre alveari ma nello stesso recinto ce ne sono circa 25 e tutti hanno seguito lo stesso trend. Trattiamo poco o niente e in un anno "catastrofico" perdiamo due famiglie su 25. Conta che l' anno scorso ha nevicato quasi tutti i giorni di aprile e per una buona parte di maggio. Faccio fatica a capire come, perdendo una varroa femmina fertile per ogni cella infestata per ogni generazione si possano ottenere risultati come quelli pubblicati ...
Maddmax

Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

23/04/2012, 10:22

Ciao Maddmax,
premetto che non sono (ancora) schierato riguardo alle celle piccole, ho postato quell'articolo solo per sentire un'altra voce.
Ti ripeto, l'idea è interessante ma non sono ancora riuscito a trovare uno studio che compari (magari a lungo termine) le celle piccole con quelle tradizionali nella ligustica (rimane sottointeso che se qualcuno ce l'ha sarei felice di leggerlo).
Anche senza scomodare dati sulle cadute, sarebbe sufficiente una dimostrazione del fatto che con le celle piccole i tempi di opercolatura sono più brevi.
Le esperienze che mi riporti sono positive ma (e forse l'ho già scritto in un altro post) il fatto che li da te nevichi fino a maggio mi pare parecchio vantaggioso in termini di infestazione di varroa.
Se non mi sbaglio anche qui in italia i problemi maggiori si hanno al sud dove le regine non vanno mai in blocco.

Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

23/04/2012, 16:33

Il vantaggio del blocco di covata lungo e' controbilanciato dalla necessita' assoluta ed impellente di entrare nell' inverno con un' alveare in condizioni piu' che perfette con moltissime api perfettamente sane e scorte abbondantissime. Il margine di errore qui e' quasi nullo anche perche' fino a marzo inoltrato e' impensabile di aprire gli alveari per dare un' occhiata. Non si puo' nutrire e non si puo' lavorare con gli alveari fino ad aprile, se tutto va bene. Abbiamo ibridi di ligustica incrociati con api russe ed incrociati con api inselvatichite (quelle vere, non gli sciami evasi lo stesso anno o l' anno prima). Sono molto piccole, fanno celle molto piccole, e svernano con un glomere molto piccolo. Sono piuttosto inkazzose ma, appena la temperatura sale, le regine riempiono i nidi in un baleno. Le regine sono le nostre, cresciute e fecondate con estrema cura. A volte capita che una famiglia divanti troppo aggressiva e sia ingestibile: in questi casi sostituiamo la regina.
Ho controllato uno ad uno i Dieci Comandamenti: non ho trovato da nessuna parte che un apicoltore debba per forza usare la ligustica.
Maddmax

Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

23/04/2012, 21:33

Che l'inverno rigido renda più dura la vita all'apicoltore può essere ma di certo la rende più dura anche alla varroa.
Non dico che le celle piccole non servano, ma sarei curioso di sentire anche apicoltori che non riesiedono nel Montana.
Maddmax1 ha scritto:Ho controllato uno ad uno i Dieci Comandamenti: non ho trovato da nessuna parte che un apicoltore debba per forza usare la ligustica.
Maddmax

Giocare al Dott. Frankenstein è divertente, ma rimango del parere che la scelta migliore sia sempre l'ecotipo locale e nel nostro caso è la ligustica.

Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

23/04/2012, 22:51

Maddmax1 ha scritto:A quali numeri sei interessato?
Maddmax

Numero degli alveari, morie invernali, rimonte da nuclei, acquistati e non, asportazione della covata, TIT 3, cose cosi. E non in ultimo, la produzione di miele :mrgreen: . Ovviamente, preferirei esperienze fatte in Italia, con la ligustica.

Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

11/10/2012, 7:00

Hey, guardate che cosa ho trovato.
http://www.biredskapsfabriken.se/english/index.html" target="_blank" target="_blank

Cosi', anche se quelle scoppiate di ligustiche che avete hanno disimparato a fare le celle piccole, glielo potete insegnare. Ci sono anche le misure intermedie per la regressione.
Maddmax

PS. Gli alveari sono 25. Le morie sono del 10%. Il ttp non lo usiamo perche' sforchetttiamo i fuchi quando non fecondiamo le regine. La produzione di miele non va sul Guinness di sicuro.

Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

14/11/2012, 18:58

Leggo con interesse questo post. Ho notato pareri contrastanti. Noi neofiti siamo per il tentare strade nuove, mentre i vari "saggi" e "vecchi" apicoltori bocciano la teoria della cella 4,9. Come qualcuno diceva la verità sta nel mezzo, però attenzione. Molti dicono che non ci sono dati sufficienti che dimostrino il funzionamento di questa tecnica, così come mancano dati e ricerche su zucchero a velo, distanza Mussi,ecc. Come qualcuno diceva nessun apicoltore è disposto a sacrificare famiglie per sperimentare metodi "arcaici".
Chi dovrebbe fare i controlli e le prove? La ricerca in Italia è mezza morta e si tiene viva grazie ai finanziamenti delle multinazionali danarose che però finanziano quello che fa comodo a loro. Quanti soldi girano con il commercio delle apivar, apistan, antibiotici,ecc? Credete che le case farmaceutiche si diano la zappa sui piedi da sole finanziando ricerche a loro sfavorevoli? Riflettete

Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

16/11/2012, 10:29

Mellifera,
di soldi per i farmaci che hai citato non ne girano affatto (tantomeno per gli antibiotici), da apicoltore fa comodo scaricare la colpa sulla ricerca ma la realtà è che il problema siamo noi.
Cosa fai ricerca a fare se tanto la maggior parte degli apicoltori trattano la varroa col Birlane e la peste americana con le Tetracicline? Quel pò di ricerca che si fa viene pubblicata su ridicole riviste per apicoltori insieme a sperimentazioni personali di individui di dubbia attitudine scientifica (per non fare nomi qualcuno ha letto la sperimentazione con la doppia dose di ossalico su "L'apis"? )
Riflettete anche su questo...se vi va...

Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

16/11/2012, 15:01

humble cosa intendi per doppia dose di ossalico?

Re: API RESISTENTI ALLA VARROA teoria del 4,9mm

18/11/2012, 13:42

Detesto spargere questa voce a chi non è arrivata perchè temo che poi qualcuno potrebbe voler provare...
Con "doppia dose di ossalico" mi riferisco ad uno "studio :lol: :lol: " allarmistico comparso su l'apis in cui si sostiene che è comparsa resistenza ad Api-Bioxal quindi è auspicabile usarlo in dose doppia!
Ciò ovviamente non è vero, o almeno non è dimostrabile a partire dai dati di quella prova che è piuttosto "casalinga".
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