Come sappiamo l'Aethina non è un parassita obbligato dell'alveare ma può utilizzare per riprodursi anche la frutta, soprattutto arance. Il rischio è legato maggiormente alle varietà più tardive, quelle cioè che verranno commercializzate per ultime verso aprile e maggio. In alcune di esse probabilmente potranno essere rinvenute larve di aethina, visto che la nostra produzione viene proprio da Calabria e Sicilia. Il rischio secondo me è altissimo, ma mi pare che al momento nessuno si stia occupando seriamente di informare i consumatori della minaccia rappresentata dall'eventuale rilascio nell'ambiente delle larve (pensate a chi usa le compostiere o fa il classico cumulo nel giardino/orto con gli scarti per produrre fertilizzante). Sappiamo bene che l'intenzione da parte del Ministero di andare avanti con i roghi non alimenta di certo la voglia di denunciare da parte di chi si dovesse ritrovare lo sgradito ospite in apiario ( o magari ce l'ha già ), ma secondo me non ha senso bloccare regine, sciami ecc. e non fare niente per provare ad avvisare le milioni di persone in Italia che ogni giorno si gustano una bella arancia... che ne pensate?
Questa cosa delle frutta viene spesso ripetuta ma finora nessuno ha mai trovato adulti o larve di A. tumida sulla frutta, fresca o marcia che sia. Se la si ritroverà fuori dalla Calabria sarà per colpa degli apicoltori, non perché arrivata con la frutta. Lo stesso discorso vale per l'arrivo del parassita in Italia. "Merita una segnalazione particolare l’informazione riportata da Mutinelli: non è stata trovata alcuna traccia della presenza di Aethina tumida (né uova, né larve, né adulti) negli agrumi in fase di marcescenza prelevati in prossimità degli apiari, né tantomeno nel cosiddetto “pastazzo”, il residuo di agrumi lavorati per l’estrazione di succo e/o essenza." http://www.federapi.biz/index.php?option=com_content&task=view&id=1319&Itemid=1
Ho letto l'articolo, a me pare di capire che c'è ottimismo in quanto finora non sono state trovate tracce ma questo non vuol dire che non sia possibile, anzi il fatto che lo dica è un po' come affermare che può succedere ma fortunatamente ancora non è capitato. Un recente lavoro di Ermanno De Chino cita la seguente ricerca, ponendo invece il problema : Richard T. Arbogast, Baldwyn Torto and Peter E. A. Teal: Potential for Population Growth of the Small Hive Beetle Aethina tumida (Coleoptera: Nitidulidae) on Diets of Pollen Dough and Oranges
Al momento, i dati in nostro possesso sono questi: A. tumida negli alveari, niente A. tumida nella frutta, A. tumida portata fuori dalla Calabria con le api, niente A. tumida portata fuori dalla Calabria con la frutta. Partendo da questo, l'eventuale presenza del parassita fuori dalla Calabria, ed io sono quasi sicuro che si trovi già al nord, non può essere imputata alla movimentazione della frutta.
La ritroveremo ovunque. E' solo questione di tempo.
Prima si segnaleranno i casi di presenza in tutta Italia, prima smetteremo di bruciare api come i deficienti.
Anzi, spero che gli apicoltori mettano un pò di sale in zucca e facciano capire al ministero della salute che è ormai endemica e non si può arrestare...
Perchè se si continua a credere che la cosa sia circoscritta alla Calabria e a Melilli, continueranno a bruciare nel tentativo di eradicare... Eradicare cosa?
Il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) per la Calabria avrebbe dovuto pronunciarsi, il 19 Febbraio 2015, a seguito del ricorso avanzato da un gruppo di apicoltori calabresi. L’udienza è stata rinviata, per la seconda volta, al 19 Marzo 2015.
Non vedo come possa pronunciarsi il tar in un momento in cui per decreto si sono imposte i limiti dei 20 km e 100 km per le zone di rispetto e in cui vi è divieto: sequestro nel primo caso e divieto di movimentazione al di fuori dei 100 km, nel secondo. Certamente anche Mutinelli sa che possono cambiare le condizioni se col tempo si ritrovano positività in apiari ulteriori, ma al momento nonostante le esigenze di impollinazione rimangono i limiti imposti a meno di sacrificare apiari portandoli nelle zone all'interno dei cento km sapendo che poi non li puoi portare più fuori (le furberie non le voglio nemmeno pensare è come andare in giro coi "leopard" per fare morti a ufa).
@Marvel per me sbagli l'atteggiamento. E' vero che impedire a un insetto la diffusione è più aleatorio di quel che si pensi, credo però se si evidenzia la utilità dell'avere eradicato bruciando, sarei un poco più contento sapendo che il territorio italiano è tornato esente dal coleottero. Tra poco avremo anche la velutina direi che per me basta.
NB per me già qualcuno ha girato coi leopard e infatti si sono bruciati interi apiari.