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Acido ossalico sublimato contro la varroa 
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alexandros ha scritto:
quindi secondo te è normale quello scuro che è in basso al telaino ?

Si, e' il colore normale delle celle di covata con esuvie, dopo che sono state usate per un po' di cicli di covata. Scuriscono progressivamente nel tempo, e quando il telaino diventa complessivamente piuttosto nero, e' buona pratica distruggerlo (in media, tre telaini per arnia da 10 all'anno).


23/11/2009, 10:19
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Acido ossalico sublimato contro la varroa
Salve, primo post da queste parti (appena presentato).

Sono curioso di sapere se altri usano l'AO sublimato e con quali risultati.
Noi lo usiamo da tre anni come metodo unico (niente piu' Api Life Var, AO gocciolato o altra roba), tanto come tampone estivo che per chiudere in novembre.

Ciao Renzo,
girando per internet come faccio di solito mi sono imbattuto in questo forum che mi pare molto interessante per gli apicoltori. Io faccio l'apicoltore nella zona del Gran Paradiso, non lontano da Yuvan, il quale ho visto che scrive in parecchi post.


Sono curioso di sapere la Vs. gestione del sublimato estivo perchè da prove realizzate dalle associazioni apistiche piemontesi usato come tampone è risultato che funziona poco. Una bassa azione abbattente.
Noi d'estate facciamo il blocco della covata con gabbiettina HobbyFarm e ossalico gocciolato a 8 giorni dalla liberazione della madre. 15 gg di clausura e 8 gg (tot. 23 gg dal 1° giorno di blocco) di attesa per il trattamento affinchè possa sfarfallare tutta la covata e la varroa sia ancora in fase foretica. Sicuramente qualche fuco al momento del trattamento non sarà sfarfallato perchè ha un ciclo di 24 gg da uovo ad adulto, tuttavia concordo con molti che fino a 3 gg dal trattamento l'effetto varroicida dell'AO sia presente. Alcuni apicoltori ora stanno anche ripetendo l'AO a tre gg dal primo trattamento per creare un'efficacia cumulata tra primo e secondo trattamento. Gli effetti collaterali sulle api non ci sono con il tampone estivo anche se con il trattamento autunnale/invernale è bene ricordare che le api mal tollerano due interventi con AO gocciolato, in sostanza muoiono.
Mi permetto di darti del tu anche se non ci conosciamo direttamente.
Congratulazioni a chi ha creato questo forum.
Grazie dell'attenzione.
Marco
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23/11/2009, 14:50
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Vorrei ancora aggiungere che attualemente la gestione con l'AO sublimato è presente nella ns. azienda perchè usiamo Bioletal Varroa e funziona benissimo anche se alcuni non sono d'accordo.
L'apicoltura per certi versi è come la politica è fatta di partiti :D

Con l'acido ossalico sublimato notiamo un azzeramento della varroa a primavera. L'anno scorso abbiamo fatto 2 passate di sublimato.

Concordo con Yuvan che scrive di non insistere con l'AO frequentemente poichè si crea resistenza, ma c'è da dire che questa è solo una resistenza in via teorica perchè al momento non è stata riscontrata resistenza all'AO. Se qualora ciò avvenisse saremo con pochissime armi per combattere l'acaro. L'AO fa male alla salute ma c'è da dire che ci sono sostanze ben più tossiche. E' bene proteggersi con tuta usa e getta, occhiali, maschera per gas organici e allontanarsi durante la sublimazione.
Esagerare non va mai bene però quello che secondo me gli apicoltori normalmente non fanno è la conta delle varroe femmine sul fondo che è importatissimo per capire se fare un nuovo trattamento o no. Molti controllano se il trattamento è stato efficace oppure no, tuttavia noi siamo più interessati a sapere quante varroe ci sono all'interno dell'alveare in un dato momento, trattando se la caduta giornaliera supera le 3 varroe al giorno. Alcuni dicono anche 6-7 varroe al giorno ma noi preferiamo questo franco di sicurezza. Non è mai tempo perso contare le varroe inoltre si hanno dati statistici per la gestione sanitaria degli alveari.
Sicuramente l'azione dell'AO non è ancora ben chiara alla scienza. I meccanismi sono ancora poco chiari ma è palese che l'azione di contatto e l'adesività migliorata dalla zucchero nelle soluzioni liquide ne aumentano l'efficacia.

Marco
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23/11/2009, 15:08
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Ciao, circa l'efficacia del sublimato in estate (sempre con Bioletal Varrox), penso si tratti di scegliere il male minore e visti i risultati degli ultimi tre anni, noi lo preferiamo all'Api Life Var (sul quale anche quest'anno se ne sono sentite di tutti i colori).
Sembra tuttavia esserci uno spostamento del picco di varroa verso l'autunno, perche' i trattamenti primaverili non danno caduta apprezzabile, ma ancora peggio, non danno caduta i trattamenti fatti nel cambio di melario fra acacia e castagno (o rododendro), verso maggio/giugno, pur se la popolazione delle api e' al massimo annuale.
Invece verso fine settembre/inizio ottobre, con popolazione in decremento, la varroa sembra incrementare esponenzialmente, per cui il giochino a calendario (tampone agosto, pulizia a novembre) non funziona piu'. Noi abbiamo trattato ad oltranza ad agosto (fino alla caduta di poche varroe), poi a fine settembre, e finalmente a novembre in assenza di covata.
La regola e' sempre quella di ripetere in presenza di caduta significativa.
Non abbiamo invece mai fatto l'ingabbiamento della regina, ma abbiamo cominciato con la tecnica di spaccare le famiglie con molta varroa (tutta la covata opercolata in nuovo nucleo), con eventuale riunione a pulizia effettuata. In alternativa, restano nuclei separati (inutile dire che questo metodo fa crescere velocemente il numero di famiglie).


23/11/2009, 16:09
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Ho letto quello che hai scritto e concordo pienamente su quanto affermi per ApiLife Var. E' un prodotto che per chi vuole rimanere biologico può dare degli insuccessi infatti l'avevamo abbandonato per passare ad Apiguard che a ns. avviso da risultati migliori, anche se ora non lo usiamo più o solo negli alveari dove non troviamo la madre per fare il blocco.
Sull'efficacia del sublimato sarebbe interessante fare un lavoro più approfondito per capire cosa non funziona e cosa funziona e credo che nel Vs. caso avete trovato un modo di operare che funziona.
Spaccare le famiglie con un alto n. di Varroa è una saggia scelta perchè la dividi sull'apiario. Noi facciamo anche dei nuclei e nell'attesa che la regina deponga facciamo l'ossalico gocciolato perchè se la madre non depone ancora è come se fossero in blocco di covata.
Voi siete in Trentino? Come si sviluppano le api da voi e che risorse nettarifere avete?


23/11/2009, 16:49
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Honeybee ha scritto:
Spaccare le famiglie con un alto n. di Varroa è una saggia scelta perchè la dividi sull'apiario.

Non e' questo lo scopo, piuttosto si simula l'ingabbiamento. Nella famiglia originale resta la regina e solo i telaini senza covata o con covata assolutamente non opercolata. Nella famiglia nuova va messa tutta la covata opercolata, con le api giovani che stanno sui telaini (e che non riescono a tornare a casa, anche se a pochi metri).
Quindi il sublimato sulla famiglia originale e' efficiente al 100%, idem dopo 20 giorni quello sulla famiglia nuova, che nel frattempo sfarfalla e mette giu' qualche cella reale. Poi a seconda di stagione e pianificazione, o si riunisce (eliminando una regina) o si lasciano i due nuclei separati.
Il tutto a quel punto senza varroa.
Cita:
Voi siete in Trentino? Come si sviluppano le api da voi e che risorse nettarifere avete?

Piu' precisamente in Valsugana. Le fioriture principali sono acacia, castagno e rododendro (le ultime due sono parallele). Secondariamente, millefiori e melata.
Quindi apicoltura fortemente stagionale e tutt'altro che da reddito (i professionisti spostano il grosso al sud o nel varesotto).
A livello hobbistico (abbiamo 33 famiglie) si pratica nomadismo solo su e giu' dalla montagna, per rododendro e millefiori di montagna.
Nel complesso si privilegia la qualita', stando lontani (per chi puo') dalle colture intensive di fondo valle.
Sindrome da spopolamento nessuna, i casi capitati sono riconducibili a cause precise (varroa ed avvelenamenti), nessun mistero. In generale, il 2009 e' stata una ottima annata, anche se a macchia di leopardo.


23/11/2009, 17:36
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ciao a ragazzi, vi leggo praticamente tutti i giorni anche se non scrivo spesso. in questi giorni mi sono ritrovato con un bel pensiero....
A fine ottobre inizio di novembre ho fatto il primo trattamento con AO sublimato, in una cassettina ho avuto una grande caduta di varroa, premetto che mi avvicino a questo mondo da giugno, l'apicultore che mi sta dando una mano mi dice che effettivamente è troppa e allora mi consiglia un secondo trattamento quindi dopo due settimane torna da me e facciamo il secondo tratamento. dopo questo trattamento trovo sul predellino e a terra diverse api morte circa un centinaio, guardo il cassettino e di varroa caduta ne conto pochissima circa una cinquantina a distanza di una settimana dal trattamento, ma le sorprese non sono finite mi insospetticono tutti quei cadaveri e alzo leggermente la porticina e guardo dentro e scopro che il fondo dell'arnia è tutto coperto da api morte, non ho aperto l'arnia a causa del mal tempo freddo e pioggia mi hanno sconsigliato una visita anche veloce, chiamo l'apicultore che mi segue e mi dice che si potrebbe trattare di saccheggio.

cosa ne dite?


23/11/2009, 17:55
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Ciao, se si tratta di saccheggio (probabile) puoi aprire, perche' non e' rimasto niente di vivo. In questo caso troverai i telaini rosicchiati, e molti pezzetti grossolani di cera nel cassetto del fondo (prima cosa da guardare). Ovviamente, non resta nessuna traccia di miele.
Se invece le api sono morte ed e' rimasto il miele, sospetterei un avvelenamento.

Due settimane fra due trattamenti sono troppe, le nuove varroe fanno in tempo a sfarfallare, diventare mature e ritornare dentro, a meno che sia finita la covata opercolata nel cui caso stanno addosso alle api.
Noi di solito intervalliamo di 4 giorni.


23/11/2009, 18:16
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il fondo è la prima cosa che ho guardato e non ho trovato traccia di cera e si sente comunque un certo brusio all'interno dell'arnia


24/11/2009, 9:32
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Honeybee ha scritto:
Spaccare le famiglie con un alto n. di Varroa è una saggia scelta perchè la dividi sull'apiario.

Non e' questo lo scopo, piuttosto si simula l'ingabbiamento. Nella famiglia originale resta la regina e solo i telaini senza covata o con covata assolutamente non opercolata. Nella famiglia nuova va messa tutta la covata opercolata, con le api giovani che stanno sui telaini (e che non riescono a tornare a casa, anche se a pochi metri).
Quindi il sublimato sulla famiglia originale e' efficiente al 100%, idem dopo 20 giorni quello sulla famiglia nuova, che nel frattempo sfarfalla e mette giu' qualche cella reale. Poi a seconda di stagione e pianificazione, o si riunisce (eliminando una regina) o si lasciano i due nuclei separati.
Il tutto a quel punto senza varroa.

Interessante quello che dici ed in effetti è una simulazione di blocco di covata, tuttavia mi viene da pensare che a volte ci sono dei telaini di covata fresca con delle "rose" di covata opercolata sia d'operaia che di fuco. Immagino che in questi casi non si possa fare oppure sforchettate la covata?
Ad ogni modo anche noi facciamo i nuclei senza portarli a 5 km come dicono i testi poichè anche se parte delle bottinatrici ritorna all'alveare di partenza gran parte della popolazione rimane. A buon conto abbondiamo con qualche scrollata in più di api nel nucleo neoformato.
Proverò questa tecnica perchè mi pare molto interessante.


Il raccolto di miele di melo si fà da voi oppure no?


24/11/2009, 9:51
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