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Cippatrice (trinciatrice) con raccolta in sacchi 
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Molto gentile, per ricerca personale ero arrivato a trovare dei n ma non a trovare le comparazioni con i tuoi dati riesco già a farmi delle idee di volumi e pesi che possono servirmi
Il sistema di cippatura che hai postato è molto interessante abitando in una zona dove ci sono molti vigneti e frutteti quella delle potature potrebbe essere una ottima soluzione, rapida da eseguire con il doppio vantaggio di togliere il materiale di risulta che per gli agricoltori è quasi un problema.attualmente risolto con la trinciatura sul posto ma che mal si sposa con le corrette pratiche agronomiche

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04/01/2014, 15:40
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MarcoCappelli ha scritto:
Buongiorno gerry,

è lo stesso dubbio che ho io, però sembra che questo sistema sia stato "brevettato" appositamente a questo scopo.
Il problema dell'umidità ci sarebbe anche utilizzando i sistemi più tradizionali, ovvero la classica trituratrice da caricare manualmente. In quel caso mi troverei con una bella montagna di materiale organico triturato in mezzo ad un campo... e poi? dubito che secchi nella parte interna anche dopo 2 / 3 anni e oltre a questo mi troverei una potenziale fonte di incendio.....


Da questo punto di vista i sacchi sono più vantaggiosi. Ma se il cippato viene scaricato sul rimorchio e poi trasportato sull'aia di cemento o sabbia dove può essere rivoltato (manualmente o meccanicamente) o anche coperto in caso di cattivo tempo, sicuramente si ottiene un prodotto migliore a vantaggio del consumatore. Per seguire questa procedura serve il caricatore frontale del trattore e un pò di spazio.

Quanto faresti essiccare i rami in campo prima della trinciatura?

Diamanteverde ha scritto:
ma nn e vietato bruciare i residui delle potature ??

Chiacchiere regionali. Io ho sentito che è vietato bruciare i rami delle piante che hanno subito trattamenti, o anche che non si può usare la legna di olivo nel camino.... :roll:


04/01/2014, 22:16
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Ciao, a quanto ne so, per fare cippato è molto utile lasciare il materiale a seccare per un certo periodo prima di sminuzzarlo, così il grosso dell'umidità è già sparito e si riduce molto il rischio di fermentazioni e muffe. Solo che il tempo necessario dipende dal tipo di materiale, dal clima della zona, ecc, quindi o chiedi a qualcuno nella tua zona che già lo fa oppure fai qualche prova.
Nota: esiste una legge che in teoria vieta di bruciare potature, sterpaglie, ecc, con sanzioni parecchio pesanti. Ma, come al solito nel nostro Paese, ci sono interpretazioni, eccezioni, autorizzazioni speciali, per cui... zona che vai, regola che trovi. :roll:


05/01/2014, 8:47
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E' stato recepito recentemente dall'Italia una norma europea che consente di bruciare i residui di potature in campo con il fine di limitare la diffusione di malattie ma non ricordo la fonte che è di ottobre novembre,già se ne era parlato in altri post.Ora manca sicuramente l'adeguamento dei vari regolamenti a cascata

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05/01/2014, 11:55
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Premetto che non ho nessuna esperienza in merito ai sistemi di cippatura fai da te ma secondo me cippare residui verdi di potatura speci olivi che anno le foglie una volta stoccati si attiva un processo di fermentazione a meno che non disponi di una superficie ampia ed un mezzo meccanico tipo bob cat per rigirarla e poterla riporre al riparo in caso di pioggia il che a questo punto non lo vedo come risparmio sia in investimento di attrezzatura che come impegno


05/01/2014, 15:25
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gargamella ha scritto:
E' stato recepito recentemente dall'Italia una norma europea che consente di bruciare i residui di potature in campo con il fine di limitare la diffusione di malattie ma non ricordo la fonte che è di ottobre novembre,già se ne era parlato in altri post.Ora manca sicuramente l'adeguamento dei vari regolamenti a cascata

Dovrebbe essere una deroga per motivi di difesa fitosanitaria.

La legge che vieta di bruciare le potature potrebbe essere definita "astatta" e ognuno si adegua in modo personale: in Liguria (forse) è permesso l' "abbruciamento controllato", in molti luoghi non se ne sa niente, chi ha capito fischi per fiaschi.... :ugeek:


05/01/2014, 15:29
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andromeda ha scritto:
Premetto che non ho nessuna esperienza in merito ai sistemi di cippatura fai da te ma secondo me cippare residui verdi di potatura speci olivi che anno le foglie una volta stoccati si attiva un processo di fermentazione a meno che non disponi di una superficie ampia ed un mezzo meccanico tipo bob cat per rigirarla e poterla riporre al riparo in caso di pioggia il che a questo punto non lo vedo come risparmio sia in investimento di attrezzatura che come impegno


Sicuramente devono asciugare prima di cipparli, ma visto che l'inverno e la primavera di solito sono piovosi, e anche l'erba cresce velocemente non penso che sia facile ottenere un prodotto asciutto, soprattutto se si ha fretta di liberare il terreno per poter svolgere eventuali lavorazioni.
Sicuramente un trattore con il caricatore frontale, tra l'altro necessario anche per movimentare i sacchi o per altri lavori, è meno dispendioso; come lo è usare un telo impermeabile per coprire il cippato, piùttosto che fare le corse pazze contro la pioggia.


05/01/2014, 16:16
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In effetti anche nel video della Nobili sembra che trincino potature abbastanza secche.
Nel mio caso ora trinciamo nel campo le ramaglie insieme all'erba ad inizio estate, quindi non sono secche ma neanche umidissime; avendo quella macchina non si sostituisce in toto questo tipo di lavoro, perchè vengono raccolte solo le ramaglie tramite un togli sarmenti e la trinciatura avviene sollevata da terra onde evitare di tirar su pietre o erba.

Gerry, la trinciatrice della Nobili è già compresa di sollevatore: la parte dove viene appeso il sacco è sollevabile in maniera tale da poter caricare anche su un carrello. Sicuramente però avere un muletto o un altro tipo di sollevatore per lo scarico nella tramoggia della caldaia sarebbe utile.

Vi voglio postare anche questo video in merito alle soluzione di stoccaggio cippato che ho reputato molto interessante:



06/01/2014, 11:39
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gerry94 ha scritto:
gargamella ha scritto:
E' stato recepito recentemente dall'Italia una norma europea che consente di bruciare i residui di potature in campo con il fine di limitare la diffusione di malattie ma non ricordo la fonte che è di ottobre novembre,già se ne era parlato in altri post.Ora manca sicuramente l'adeguamento dei vari regolamenti a cascata

Dovrebbe essere una deroga per motivi di difesa fitosanitaria.

La legge che vieta di bruciare le potature potrebbe essere definita "astatta" e ognuno si adegua in modo personale: in Liguria (forse) è permesso l' "abbruciamento controllato", in molti luoghi non se ne sa niente, chi ha capito fischi per fiaschi.... :ugeek:


In Liguria ci sono deroghe, ma penso in tutta Italia, per i comuni che non sono attrezzati a ricevere i residui
delle potature, ossia è possibile bruciare ma entro certi parametri di sicurezza, compresi gli orari e le date estive e non...

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06/01/2014, 12:06
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Ciao a tutti. Vorrei unirmi a questa discussione per portare il mio contributo.
Mi sono da pochi mesi laureato in ingegneria portando una tesi sulla valorizzazione delle potature di vite, molto abbondanti nella mia zona (Verona).
Ho realizzato l'intera filiera per la produzione di pellet di vite (raccolta, stoccaggio e pellettatura).
Ho sentito testimonianze di agriturismi che, possedendo coltivazioni di vite, venivano riscaldati con i residui della potatura incorrendo in una serie di problematiche:
- difficoltà di stoccaggio di un materiale raccolto non con le dovute precauzioni (processi di fermentazione);
- difficoltà di alimentazione della caldaia a cippato (il trinciato di vite non è tutto della stessa pezzatura);
- formazione scorie in caldaia ed elevata formazione di ceneri (dovuta alla fermentazione).
Il tutto porta a continui fermi caldaia.

Da quel che ho potuto riscontrare personalmente, la migliore soluzione (soprattutto per piccole caldaie <100-150 kW), è quella di utilizzare pellet di vite.
Il pellet di vite ha innumerevoli vantaggi rispetto al cippato di vite. Per esempio una riduzione di stoccaggio pari a 3-4 volte, migliore combustione, minori ceneri, nessun problema di caricamento.

Nel mio paese stiamo pensando di avviare un'azienda per la produzione di pellet di vite in collaborazione con la Cantina Sociale.

Purtroppo per acquistare impianto e macchinari di raccolta bisogna avere a disposizione centinaia di ettari.

Nel caso in esame dovresti informati se nella tua zona ci sono impianti di pellettatura che potrebbero pellettizzare i tuoi scarti o cisono aziende che vendono agripellet (che costa naturalmente meno del pellet tradizionale).


27/01/2014, 14:21
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