Buongiorno a tutti. Mi chiamo Matteo e scrivo dalla Val di Fassa, in Trentino. Da un mesetto, mi sto interessando della lombricoltura. Sto cercando un'attività che mi permetta di sfruttare dei terreni di proprietà. Questa per ora la ritengo la più fattibile. Logicamente voglio partire da zero, con molta calma. Iniziando magari con una lettiera di un metro quadrato, per poi via via aumentare. Su questo forum ho già trovato molte informazioni utili, ma purtroppo a volte anche contrastanti, ma sono sicuro che con il tempo e l'esperienza imparerò molte cose in prima persona. Prima domanda : si parla molto di dare il cibo solo dopo che abbia fermentato. Spesso però ho notato sia su internet che su youtube ad esempio che vengono venduti contenitori per l'allevamento famigliare, dove poi dicono di aggiungere direttamente gli scarti di cucina, oppure stesso discorso su video trovati in rete. La mia idea in caso si avviamento professionale della lombricoltura, era quella di ritirare scarti alimentari da alberghi, ristoranti etc, poi comunque anche letame in eccesso da allevatori di zona. Logicamente non mischierei letame e scarti alimentari. Ho visto però anche aziende del settore, gettare organico fresco direttamente sulle lettiere. Qui tra voi, chi utilizza anche scarti alimentari, come si comporta in tal senso? Un'ultima domanda : qual'è la giusta quantità di lombrichi per mq? Anche qui in varie discussioni ho trovato cifre differenti addirittura dalla stessa fonte. Sempre tenendo conto di una sola lettiera iniziale e calcolando che vivo a circa 1400 metri sul livello del mare e quindi il clima non è dei più caldi per buona parte dell'anno. Grazie in anticipo per le risposte.
Ciao Matteo, 'habitat ideale per gli eisenia fetida e gli andrei deve avere un ph superiore a 5, valore che trova conferma nella "bibbia" del vermicompostaggio, il testo "Vermiculture technology" di Edwards, il biologo britannico considerato dalla comunità scientifica uno dei maggiori esperti al mondo. Per avere questo valore la fermentazione deve avere completato la fase biossidativa durante la quale si raggiungono temperature elevate e il ph è inferiore a 5. Se ai lombrichi vengono dati scarti acidi si allontanano, quando possono, e tornano a ingerirli quando il ph sarà salito. La densità ottimale iniziale è di 4,5 kg per mq (circa 7.500), oltre la produttività unitaria dei lombrichi tende a scendere, in sostanza si spende di più per avere di meno. Alla tua altitudine durante i mesi invernali occorre garantire una discreta escursione termica tra temperatura esterna e quella delle lettiere, un risultato ottenibile ricorrendo alla pacciamatura e fornendo letame che abbia un temperatura attorno ai 30 gradi. In ogni caso deve mettere in conto un'attività di 10 mesi su 12
Buongiorno e scusatemi dell'intrusione, come facciamo a capire quando la fermentazione ha completato la fase biossidativa? Ci sono dei tempi o si capisce dal grado di maturazione del cumulo?
gianlucaoddone ha scritto:Buongiorno e scusatemi dell'intrusione, come facciamo a capire quando la fermentazione ha completato la fase biossidativa? Ci sono dei tempi o si capisce dal grado di maturazione del cumulo?
Nello specifico il ph dovrebbe salire e la temperatura scendere sotto i 30 gradi? Grossomodo un due/tre mesi per quanto riguarda l'umido e se triturato anche un po' meno, corretto?
Triturare il tutto è l'unico modo per accelerare il processo di decomposizione e fermentazione o ci sono altri metodi "segreti"?
Federico90 ha scritto:Nello specifico il ph dovrebbe salire e la temperatura scendere sotto i 30 gradi? Sì Grossomodo un due/tre mesi per quanto riguarda l'umido e se triturato anche un po' meno, corretto? Anche meno, dipende dal materiale di partenza
Triturare il tutto è l'unico modo per accelerare il processo di decomposizione e fermentazione o ci sono altri metodi "segreti"?
La triturazione rende omogenei i tempi di fermentazione